
Il 12 ottobre 2000, un anno prima degli attacchi al World Trade Center di New York ed al Pentagono, l’U.S. Navy ha subito uno degli attacchi più gravi dalla fine della seconda guerra mondiale, secondo per numero di vittime all’attacco contro la USS Stark ad opera di un velivolo iracheno nel 1987.
Contrariamente proprio a quest’ultimo evento, portato a compimento da un Dassault Mirage F1 (alcune fonti riportano un Falcon 50 modificato), anche la Navy ha conosciuto a sue spese le “nuove” tattiche della Guerra al Terrore.
USS Cole
La mattina del 12 ottobre 2000 la USS Cole, al cui comando vi era il Comandante Kirk Lippold, era ferma nella baia di Aden per un rifornimento di carburante. Le procedure di rifornimento vennero iniziate alle 09:30 e terminate alle 10:30.
Alle 11:18 una piccola imbarcazione in fibra di vetro contenente esplosivi al C4 e due attentatori sucidi si avvicinò al lato sinistro dell’unità per poi esplodere.

L’esplosione provocò uno squarcio nello scafo di 12 metri per 18 metri. Si stima che sia stato impiegato un quantitativo di C4 tra i 180 kg ed i 320 kg.
Per fronteggiare il danno, posto praticamente sulla linea di galleggiamento al centro dell’unità, l’equipaggio della nave lavorò per tre giorni ininterrottamente.

Nell’attacco perirono, oltre ai due attentatori, 17 marinai mentre altri 37 rimasero contusi.
Al-Qaeda rivendicò la paternità dell’attacco anche se diverse fonti dell’intelligence statunitense puntano il dito contro i sudanesi.

By U.S. Navy photo by PH2 Leland Comer, Public Domain, Link
La Cole venne subito soccorsa dalla fregata HMS Marlborough della Royal Navy che stava tornando in Inghilterra dopo una missione di sei mesi nel Golfo.
Dall’Arabia Saudita decollò una squadra QRF (Quick Reaction Force) dell’U.S. Air Force seguita poco dopo da un gruppo di Marines stanziati in Bahrein integrati dal FAST (Fleet Antiterrorism Security Team) di Norfolk. In serata arrivarono a prestare soccorso l’incrociatore lanciamissili USS Donald Cook e la fregata USS Hawes seguiti pochi giorni dopo dal rimorchiatore oceanico USNS Catawba, le navi logistiche USS Camdem e Anchorage, dall’LPD USS Duluth e dell’LHA USS Tarawa.
Accuse
Il gruppo terroristico aveva già tentato un attacco simile contro il cacciatorpediniere USS The Sullivans della Classe Arleight Burke il 3 gennaio 2000 ma l’imbarcazione “suicida” venne eccessivamente caricata di esplosivo e si inabissò.
L’attacco venne visto come una grave disattenzione per l’intelligence americana che non fornì al Comandante Kirk un quadro chiaro della situazione. Questo fattore legato a regole di ingaggio abbastanza restrittive portarono alla perdita di diciassette marinai statunitensi.
Gli attacchi alla USS Cole e alla USS Stark rappresentano le perdite più gravi “operative” e per fattori esterni dell’US Navy assieme anche al “caso” USS Liberty. Altri incidenti come quello accorso alla USS Evans nel 1969 (74 marinai deceduti), alla USS Iowa (47 marinai deceduti) nel 1989 oppure ai sommergibili Thresher e Scorpion sono da considerarsi appunto incidenti e non legati ad interventi o attacchi di forze esterne.