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A Cipro in servizio il sistema Iron Dome

Nell’isola di Cipro è stato consegnato da Israele ed immesso in servizio il sistema di difesa Irone Dome (“Cupola di ferro“) da parte della Guardia Nazionale cipriota.

Israele e Cipro hanno stretto una partnership militare che ha portato la Guardia Nazionale cipriota a progressivamente migliorare e potenziare le proprie capacità operative, acquisendo sistemi d’arma ed equipaggiamenti sofisticati per controbilanciare la presenza turca nel nord dell’isola.

Lo stesso Israele ha aumentato la propria presenza sull’isola con invio di propri militari che si esercitano regolarmente con i reparti ciprioti e greci, nonché con velivoli e navi che compiono azioni congiuntamente alle forze aeronavali cipriote.

Tra i sistemi acquisiti da Cipro in Israele vi è appunto il sistema di difesa Iron Dome che, nella sua più recente versione, si è evoluto da sistema di difesa di punto, nato per contrastare razzi, proiettili di artiglieria e bombe di mortaio in arrivo, in un sistema di difesa in grado di ingaggiare anche velivoli pilotati o controllati da remoto, loitering munitions e missili da crociera, aumentando anche il raggio d’azione.

La Guardia Nazionale cipriota ha acquistato tale sistema proprio per contrastare principalmente la minaccia aerea dronica rappresentata dagli UCAV che la Turchia ha sviluppato e messo a punto in questi anni, non ultimi i TB2 la cui presenza è stata segnalata nell’area nord dell’isola e che costituiscono un potenziale pericolo per la parte greca.

La consegna del sistema acquistato nel 2022 è stata ritardata, ovviamente, per i problemi insorti ad Israele nel ottobre del 2023 e poi proseguiti per tutto il 2024 tra Striscia di Gaza, Libano, Siria e Mar Rosso.

Il sistema ha tempi immediati di reazione, opera di giorno e di notte con ogni condizione meteorologica; è facilmente dispiegabile anche per via aerea; può operare come sistema unico o come parte di sistemi di difesa aerea più articolati multistrato.

Da sistema di difesa di punto a sistema di difesa multi minaccia

Iron Dome è un sistema costituito da una serie di sensori di scoperta e tracciamento, nonché dai sistemi intercettori o effettori; elemento chiave di questo sistema è la capacità di calcolo dell’unità di comando e controllo della batteria che, grazie ai dati raccolti e trasmessi dai sensori, è in grado di “leggere” la traiettoria dei bersagli in arrivo, selezionando solo quelli ritenuti maggiormente pericolosi, indirizzandogli in automatico gli effettori per l’intercettazione.

Peraltro, gli Israeliani, consci dei limiti evidenziati dal sistema, hanno apportato diverse modifiche sia ai sensori per migliorarne le prestazioni, sia agli effettori, per abbassarne gli elevati costi unitari, integrandolo con nuove tecnologie e rendendolo in grado di affrontare anche la minaccia aerea sempre più diffusa di uav, uas e loitering munitions, con un raggio d’azione compreso tra i 4 ed i 70 chilometri.

Inoltre, gli Israeliani hanno sviluppato un sistema d’arma laser, l’Iron Beam, che sarà integrato con i missili impiegati dal Iron Dome, aumentando in modo esponenziale le capacità operative del Iron Dome, abbattendone i costi operativi.

Caratteristiche del Iron Dome

L’Iron Dome è prodotto dalla società di difesa israeliana Rafael ed è stato co-sviluppato da Raytheon Technologies.

Un sistema completo è costituito da più unità di lancio (3/4), ciascuna in grado di contenere fino a 20 intercettori Tamir, da un radar sviluppato dalla israeliana Elta per rilevare e tracciare i bersagli, e da un’unità di gestione della battaglia BMC (Battle Management Weapon Control).

Il Tamir è un missile con seeker RF attivo, altamente manovrabile in grado di neutralizzare minacce a corto raggio, dotato di sensori elettro-ottici ed alette di manovra e di testata esplosiva con spoletta di prossimità.

Foto credit @ Rafael Advanced Defense Systems Ltd.

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