A Cuba il Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie ha comunicato che è atteso nei prossimi giorni un gruppo navale russo formato dal sottomarino a propulsione nucleare Kazan e da altre tre navi russe, tra cui la fregata lanciamissili Admiral Gorshkov, una petroliera ed un rimorchiatore/nave di salvataggio. Le unità della Marina Russa saranno nel porto della Havana, la capitale cubana dal 12 al 17 giugno prossimi.
Né il sottomarino Kazan né le altre unità russa avranno a bordo armamenti nucleari ha specificato il portavoce del Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie cubane.
La visita russa nell’isola caraibica avviene in un momento di forte tensione tra Mosca e Washington a causa della decisione di quest’ultima di autorizzare l’impiego di armamenti statunitensi anche contro obbiettivi in Russia, ad eccezione dei missili balistici a breve raggio ATACMS per il cui impiego l’Amm.ne Biden ha posto determinati e stringenti vincoli.
Secondo l’intelligence statunitense le navi russe parteciperanno ad esercitazioni congiunte con le FF.AA. cubane e potrebbero far scalo anche in Venezuela, altro Paese che è al centro di una crisi internazionale con la Guyana. Sia Cuba che il Venezuela mantengono ottimi rapporti con la Russia e ne sostengono la politica estera.
Il Kazan è il primo sottomarino della classe Yasen-M; il K-561 ricevuto dalla Marina Russa nel maggio del 2021 è in grado di lanciare 32 missili (8×4) Oniks anti-nave o 40 missili (8×5) Kalibr per attacco a bersagli terrestri, anti-sottomarino, anti-nave od ancora missili da crociera Kh-101.
Il precedente della crisi dei missili a Cuba
Nel ormai lontano 1962 Cuba sotto il controllo di Fidel Castro fu al centro di una pericolosa crisi nucleare tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, allora guidate rispettivamente da John Fitzgerald Kennedy e da Nikita Chruščёv, a causa dello schieramento sull’isola da parte sovietica di sistemi missilistici a testata nucleare; ne seguì un braccio di ferro, con tanto di blocco navale attorno l’isola da parte della US Navy, che si concluse con il ritiro sovietico dei contestati missili nucleari a medio raggio R-12 ed R-14 ed il successivo ritiro dal arsenale nucleare NATO dei missili balistici a medio raggio PGM-19 Jupiter a testata nucleare che erano stati schierati a partire dal 1959 in Italia e Turchia.
Foto @Ministero della Difesa Russo