Marocco ed Israele hanno siglato a Rabat uno storico accordo di collaborazione militare tra i due Paesi.
Per Israele era presente il Ministro della Difesa Benny Gantz che ha incontrato l’omologo marocchino Abdellatif Loudiyi.
Nel dicembre del 2020 sotto l’egida degli Stati Uniti era stato siglata una dichiarazione tripartita da Rabat, Tel Aviv e Washington, con la quale Marocco ed Israele si impegnavano a riprendere le normali relazioni diplomatiche e commerciali.
Trattasi di un accordo senza precedenti tra i due Paesi per le implicazioni strategiche che comporta, di cui il Ministro Benny Gantz ha voluto rimarcare l’importanza, dichiarando che è al contempo un messaggio chiaro ed inequivocabile rivolto all’Algeria, rimasta contraria alle aperture ad Israele da parte del Mondo Arabo nonché ostile al Marocco, ed un supporto a Washington che ha in Rabat un fedele Alleato.
Il Marocco, da parte sua, oltre avere un contenzioso in atto con l’Algeria che appoggia apertamente il Fronte Polisario nel Sahara Occidentale, persegue un politica contraria all’Iran ed alle sue attività nel Levante del Mediterraneo ed in Medio Oriente.
Rabat aveva già acquistato sofisticati sistemi da ricognizione elettronica allestiti dalle industrie israeliane che sono in via di istallazione a bordo di cellule Gulfstream G550 modificati negli Stati Uniti per compiti ISR e SIGINT.
Inoltre, sono stati acquistati droni e loitering munitions IAI Harop per un importo pari a 22 milioni di dollari, potenziando le capacità di RABAT in questo settore divenuto di primaria importanza. Tra l’altro sembra che il Marocco abbia ottenuto la produzione su licenza di questo sistema d’arma con trasferimento di tecnologie da parte di IAI o Israel Aerospace Industries che ha sviluppato l’Harop, impiegato anche nel recente conflitto nel Nagorno Karabakh, divampato tra Azerbaijan ed Armenia per il controllo della regione, che ha visto largo impiego di UAS e loitering munitions con effetti devastanti su veicoli, armi e truppe prive di difese antiaeree organizzate.
Peraltro, il Marocco ha acquistato anche il sistema Skylock Dome, un apparato in grado di rilevare, verificare e neutralizzare i droni, messo a punto dalla società israeliana Skylock Systems, facente parte del gruppo Avnon, specializzata in tecnologie anti-drone.
Otre questi sistemi, il Marocco ha mostrato interesse per il sistema missilistico di difesa aerea Barak 8 nonché per il missile balistico a corto raggio LORA, in grado di colpire con estrema precisione bersagli posti a 280 km di distanza.
Più vicini alla firma tra Rabat e Tel Aviv sembrano essere i programmi d’acquisto dei nuovi radar di sorveglianza e scoperta nonché l’ammodernamento con avionica ed armamento israeliano dei caccia bombardieri leggeri Northrop F-5E, in servizio con la Forces Royales Air in circa 25 esemplari tra monoposto e biposto per conversione operativa.