L’ammiraglia della Marina della Repubblica Islamica è affondata in circostanze tutte da accertare dopo che a bordo si è propagato un incendio nel Golfo di Oman.
La Kharg con le sue 33.544 tonnellate di dislocamento era l’unità giù grande della Marina nonché una delle più impiegate in missioni all’estero.
La nave era stata costruita in Inghilterra ad inizio anni 70′ usando come “base” la classe Ol della Royal Fleet Auxiliary anche se le modifiche nel corso del tempo sono state così numerose ed estese che è praticamente un progetto a se stante.
L’unità iraniana era nelle vicinanze del porto di Jask, Golfo di Oman, quando a bordo ha iniziato a svilupparsi un incendio.
Secondo quanto riportato da fonti iraniane, l’equipaggio avrebbe lottato per oltre 20 ore contro il fuoco ma alla fine è stato costretto ad abbandonare la nave.
Nessuno dei membri dell’equipaggio è perito oppure ferito in modo serio.
L’agenzia Tasnim afferma che la Kharg era diretta in acque internazionali per una missione di addestramento.
La gigantesca colonna di fumo nero è ben visibile anche dallo spazio e il rischio è che le cisterne interne delle nave possano riversare in mare tutto il contenuto di carburante, olio,etc.
L’analisi delle immagini satellitari del punto di origine della colonna di fumo confermano che si tratta di una nave con una lunghezza di circa 207 metri che è compatibile con quella della Kharg.
La distanza dal porto di Bandar-e Jask, dove sono presenti anche unità militari, è di circa 13 chilometri ma non è stato rilevato movimento in uscita.
La sequenza di immagini del satellite NOAA-20 fa risalire lo scoppio dell’incendio la notte tra il 1 giugno ed il 2 giugno così come indicato dai media iraniani.
Le cause
E’ prematuro formulare ipotesi sulla causa dell’incendio se un sabotaggio oppure un problema di natura tecnica.
Bisogna però sottolineare che la nave in due giorni non ha tentato nè di raggiungere il porto nè di arenarsi data comunque la vicinanza alla costa. Le foto scattate da alcuni membri dell’equipaggio a bordo suggeriscono che l’origine dell’incendio sia avvenute nella porzione poppiera dell’unità.
Alcune fonti locali riportano che l’incendio avrebbe avuto origine nella sala macchine confermando quindi quanto è possibile vedere nelle fotografie.
Nell’agosto del 2015 la Kharg è entrata in un bacino di carenaggio per la sostituzione delle caldaie a vapore e relative turbine originali del 1976 con componenti di produzione iraniana.
Conseguenze
Oltre alla grave perdita dal punto di vista operativo la Marina iraniana ha dovuto richiamare indietro la nave “madre” delle Guardie della Rivoluzione Makran diretta in Venezuela con un carico di sette Fast Attack Craft (FAC).
La Kharg sarebbe dovuta partire tra non molto per una esercitazione congiunta con i russi e la Makran dovrà dunque sostituirla.