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sabato, Aprile 1, 2023

Al Paris Air Show di Le Bourget il ruggito di MBDA

Il consorzio missilistico europeo MBDA ha svelato una famiglia di armi concettuali che potrebbero armare la prossima generazione di caccia europei. Alcune di queste armi potrebbero essere sviluppate per armare l’attuale generazione di velivoli Rafale e Typhoon, ma l’obiettivo principale è il progetto European Next-Generation Fighter  o Système de Combat Aérien du Futur (NGF / SCAF), guidato in Francia e Germania da Dassault ed Airbus, ed il programma Tempest condotto nel Regno Unito da BAE Systems, Rolls Royce e Leonardo UK.
MBDA ha lavorato con tutti i suoi clienti istituzionali per studiare i futuri requisiti del potere aereo, riconoscendo che il miglioramento previsto delle difese renderà le armi aria – superficie ed i vettori di lancio sempre più vulnerabili. Per superare le difese che prevedibilmente si incontreranno nel futuro è necessario aumentare le prestazioni, ridurre la segnatura, migliorare i sensori, ricorrendo sempre di più ad implementare in rete tutti i sistemi d’arma.

La visione dell’azienda comprende quattro categorie principali: il deep strike, lo strike tattico, l’air-to-air ed il remote carrier (o vettori remoti). Sono previsti due concetti di arma di attacco profondo: uno sarà imperniato su un’arma subsonica furtiva a bassa quota, basata sull’esperienza accumulata con l’attuale famiglia Storm Shadow / Scalp, ma con un raggio d’azione molto più lungo di oltre 1.000 km e capacità di penetrazione migliorate contro bersagli profondamente induriti .

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Un secondo concetto di arma ad attacco profondo è incentrato su un’arma a lungo raggio supersonica, con velocità superiore a Mach 1, del peso attorno ad una tonnellate. La missione principale prevista è l’attacco anti-nave, ma può essere impiegata per la soppressione delle difese A2AD (Anti Access Area Denial) e come un’arma aria-aria contro bersagli aerei di alto valore come le piattaforme radar di allarme precoce o come i tanker.


MBDA prevede tre tipi di armi da attacco tattico, tra cui l’attuale arma Spear rivolta principalmente al Typhoon e all’F-35. Un’altra arma attualmente in fase di sviluppo è la Smart Glider, che potrebbe essere resa disponibile in pochi anni per gli attuali Mirage 2000 e Rafale, nonché allo SCAF/Tempest in futuro.

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La Smart Glider è un’arma compatta planante sviluppata per fornire una massa di combattimento elevata, potendo essere trasportata in sei esemplari alla volta su singoli lanciatori “intelligenti” Smart Launcher, permettendo ad esempio un caccia bombardiere Rafale di poter sganciare si ad un massimo di 18 di tali ordigni. Sono previste due tipologie di queste armi, una leggera 120 kg ed una “pesante” da 200 kg, entrambe con raggio d’azione attorno ai 130 km. Impiegando la tecnologia del riconoscimento automatico del bersaglio, il collegamento in rete e l’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) sull’arma e sullo stesso lanciatore, la Smart Glider potrebbe essere utilizzata per intraprendere attacchi a sciami al fine di saturare le difese multistrato, sempre più diffuse. Gli algoritmi impiegati dovranno aiutare l’equipaggio a riconoscere il proprio obiettivo ed aumentarne la reattività. Una volta sganciata, l’arma è progettata per interagire con il vettore di lancio durante l’intero volo.

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Lo Smart Cruiser è un’arma simile ma dotata di motore per estendere il raggio d’azione permettendo attacchi a maggiore distanza.

A complemento della famiglia di ordigni, MBDA prevede una famiglia di remote carrier o vettori remoti a consumazione simili alle Smart Glider ma con i carichi utili delle missioni al posto delle testate di guerra, lanciabili da molteplici piattaforme aeree, navali e terrestri. Questi carichi utili possono svolgere una serie di tipologie di missioni, come la guerra elettronica, la designazione dell’obiettivo ed ISR, possono volare dinanzi alle formazioni aeree o in sciame per migliorarne l’efficacia delle armi. I dati raccolti dal vettore remoto possono essere rinviati alla piattaforma di lancio od agli stessi ordigni al fine di aumentare la precisione, il miglior discrimine ed il riconoscimento dei bersagli prima dell’impatto.

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Sono in fase di studio due classi di vettore remoti, il RC 100 del peso attorno ai 100 kg che può adattarsi allo stesso lanciatore Smart Launcher della Smart Glider / Cruiser ed il RC 200, un vettore più grande da 200 kg con portata maggiore e maggiore capacità di carico utile. Per il programma SCAF, MBDA prevede di sviluppare un vettore remoto molto più grande (simile ad un aliante).

Per soddisfare i requisiti aria-aria, MBDA ritiene che il l’attuale missile Meteor costituisca una base adeguata per l’evoluzione per rispondere alle minacce future, con sensori e motori ramjet costantemente migliorati. Tuttavia, l’azienda ed i suoi partner istituzionali (le Aeronautiche) riconoscono che le piattaforme aeree dovranno affrontare sempre più minacce missilistiche senza mai rilevare la piattaforma di lancio, e che l’uso di opzioni soft-kill come i decoy e lo jamming per sconfiggerle sarà esponenzialmente meno efficace.

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A tal fine, MBDA sta studiando una sorta di Anti missile Hardkill System o AHS basato sull’impiego di mini missili anti-missile che forniscono una difesa hard-kill contro gli attacchi. Tali missili avranno corto raggio, dimensioni e pesi assolutamente contenuti; infatti, si parla di meno di 1 metro di lunghezza e di un peso inferiore ai 10 kg per questi rivoluzionari mini missili.

(Immagini MBDA)

(Tutti i diritti riservati)

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