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210303-N-MD713-1068 ATLANTIC OCEAN (March 3, 2021) The Arleigh Burke-class destroyer USS Porter (DDG-78), left, the Royal Moroccan Navy frigate Tarnk Ben Ziyad, center, and the Arleigh Burke-class destroyer USS Mitscher (DDG-57), sail in formation with the Nimitz-class aircraft carrier USS Dwight D. Eisenhower (CVN 69). IKE is on a routine deployment in the U.S. Sixth Fleet area of operations in support of U.S. national interests and security in Europe and Africa. (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Cameron Pinske/Released)

Al via l’Operazione Prosperity Guardian nel Mar Rosso

Il Pentagono ha annunciato l’avvio dell’Operazione Prosperity Guardian, una nuova task force per proteggere le navi mercantili in transito tra lo stretto di Bab Al-Mandeb ed il Mar Rosso dagli attacchi missilistici lanciati dalle aree dello Yemen sotto controllo degli Houthi.

Prosperity Guardian si svolgerà nel ambito dell’attuale Combined Maritime Force 153, una coalizione formata da 39 Paesi la cui attività è incentrata sul contrasto alla pirateria ed al terrorismo nel Mar Rosso.

Regno Unito, Bahrein, Canada, Francia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna hanno aderito all’iniziativa statunitense per affrontare congiuntamente le sfide alla sicurezza nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden.

Da giorni si registrano attacchi missilistici a navi mercantili con risposta delle unità della US Navy, Marine Nationale e Royal Navy che hanno ingaggiato ed abbattuto una serie di droni lanciati dagli Houthi.

Oltre gli attacchi missilistici alcuni dei quali anche con serie conseguenze, dal 9 ottobre giorno in cui è scoppiata la guerra tra Hamas ed Israele, sono stati segnalati anche tentativi ed azioni di dirottamento riuscite ai danni di unità mercantili legate direttamente ed indirettamente al Paese ebraico.

L’US ha provveduto a spostare l’Heisenhower Carrier Strike Group (CSG-2) basato sulla portaerei CVN-69 USS Dwight D. Eisenhower nell’area dello stretto di Bab Al-Mandeb, dall’area del Golfo Persico dove in precedenza ha operato, coprendo la distanza di circa duemila miglia nautiche in una settimana.

Nell’area tra Mar Rosso, stretto di Bab Al-Mandeb, Mar Arabico, Golfo di Oman e Golfo Persico operano navi statunitensi, britanniche, francesi, spagnole, indiane, sud coreane, giapponesi, mentre nell’area del Corno d’Africa ed Oceano Indiano agisce l’operazione Atalanta alla quale partecipano unità italiane ed autonomamente un Gruppo navale cinese di stanza a Gibuti presso la locale base aperta da Pechino pochi anni fa.

La portaerei Eisenhower è per il momento accompagnata dal incrociatore lanciamissili guidati di classe Ticonderoga, l’USS Philippine Sea (CG-58) dai cacciatorpediniere lanciamissili guidati classe Arleigh Burke, gli USS Gravely (DDG-107) ed USS Stethem (DDG-63), mentre più a nord operano e sono già entrati in azione gli USS Mason (DDG-87) e USS Carney (DDG-64) nonché l’USS Thomas Hudner (DDG-116).

A questi cacciatorpediniere si è appena aggiunto l’USS Laboon (DDG-58) che è entrato in queste ore nel Mar Rosso.

Nel Mar Rosso operano anche la USS Bataan (LHD-5) e la USS Carter Hall (LSD-50).

Teoricamente, gli Houthi possono prendere di mira il CSG-2 con i missili balistici anti-nave Tankil (Zoheir per l’Iran) ed Asef (Khalij-Fars sempre per l’Iran) dotato di una testata esplosiva del peso di 650 kg che hanno una portata, rispettivamente, di 500 e 300 km.

Da notare che nel Mar Rosso attualmente opera la MV Behshad gestita dalle Forze Armate Iraniane per attività di sorveglianza, comando e controllo.

Foto @US Navy/Mass Communication Specialist 3rd Class Cameron Pinske

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