Ieri, nell’ambito della cerimonia del taglio della lamiera per il primo dei quattro nuovi rifornitori di Squadra destinati alla Marine Nationale presso i Chantiers de l’Atlantique (STX), il Ministro della Difesa Florence Parly ha rilasciato dichiarazioni sul progetto di nuova portaerei.
Infatti, il Ministro ha dichiarato che la nave dovrà essere in acqua nel 2036 per iniziare le prove nel 2038. L’attuale portaerei Charles de Gaulle terminerà la vita operativa tra il 2038-2040.
Inoltre, Parly ha confermato che gli studi relativi sono già partiti , essendo stati stanziati i necessari fondi di bilancio. Peraltro, sarà compito del Presidente Macron prendere la decisione finale in merito e decidere l’allocazione delle risorse per la costruzione della nave nella legge di programmazione pluriennale.
Il sostegno governativo al comparto industriale militare
Visitando lo stabilimento di Saint Nazaire, il Ministro ha dichiarato che lo Stato Francese sarà presente a fianco dei Chantiers de l’Atlantique, nonché a fianco di tutte le industrie attive nel settore Difesa, per contribuire alla ripresa dell’economia francese.
Questo intervento statale si rende necessario per far fronte alla gigantesca crisi causata dalla pandemia di covid19 che ha sconvolto l’economia francese e mondiale.
A tal fine, a Saint-Nazaire sarà costruita la portaerei di nuova generazione e tale investimento militare sarà anche un investimento nell’economia della Francia, negli impianti industriali, nello sviluppo di tecnologie e know-how.
Il programma FLOTLOG
Come è noto, Francia ed Italia collaborano nel programma FLOTLOG perché la Marine Nationale per i suoi nuovi rifornitori di Squadra ha selezionato il nostro Vulcano (A 5335) o LSS – Logistic Support Ship. La Marine Nationale ha attualmente in linea i tre supersititi rifornitori di Saquadra classe Durance. In origine tale classe era costituita da cinque unità, ma due sono state cedute rispettivamente ad Argentina ed Australia. Queste navi sono state impostate tra la fine degli anni settanta e il 1985 e sono entrate in servizio tra il 1983 e il 1990.
Sono navi mono scafo come i nostri Stromboli per cui non più idonei alla navigazione stante la normativa in materia di trasporto di combustibili che richiede imbarcazioni a doppio scafo. Ovviamente, essendo navi militari possono operare perché prevalgono le specificità militari. Ma per evitare problemi con Paesi che richiedono l’osservanza della normativa è evidente che anche le Marine (almeno quelle maggiori) recepiscono nella costruzione delle navi più recenti le normative in materia di prevenzione dall’inquinamento, riciclo e sostenibilità.
Il progetto italiano sarà adattato, ovviamente, alle esigenze francesi ed è il primo programma ufficialmente gestito nell’ambito dell’iniziativa NAVARIS, una joint venture di Fincantieri e Naval Group coordinato da OCCAR.
Nell’ambito del programma FLOTLOG, la Francia costruirà quattro unità; all’allestimento di queste unità parteciperà anche Fincantieri che produrrà alcune sezioni che saranno inviate a Saint Nazaire per essere assemblate.
E’ probabile che la Marina Militare possa passare in tempi brevi un nuovo ordine per un’altra unità da affiancare al Vulcano per sostituire i vecchi e sfruttatissimi Stromboli e Vesuvio, affiancando il più recente Etna.
Foto ed immagini Ministero della Difesa Francese, Chantiers de l’Atlantique, Fincantieri, Alessandro Burla e Marina Militare.