E’ “approdato” in Parlamento, alle competenti Commssioni Difesa e Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica il programma pluriennale relativo all’ammodernamento della rete radar costiera e dei sistemi di “Maritime Situational Awareness land and sea based” della Marina Militare a supporto del controllo delle frontiere.
Come precisato dallo Stato Maggiore della Difesa, l’obiettivo del programma è quello di assicurare la piena funzionalità della rete di siti radar utilizzata dalla Marina Militare per la sorveglianza degli spazi marittimi di interesse nazionale.
Tale rete è basata su apparati risalenti ai primi anni 2000 ed è ormai soggetta ad obsolescenze di natura tecnica.
La relazione dello Stato Maggiore della Difesa ricorda che tra le competenze della Marina Militare rientra anche la vigilanza delle vie di comunicazione marittime al di là del limite esterno del mare territoriale.
Inoltre, la Marina Militare concorre, nelle acque internazionali, alla prevenzione e al contrasto del traffico dei migranti e delle sostanze stupefacenti, gestendo il necessario dispositivo di sorveglianza
marittima integrata.
Ai mezzi aeronavali della Marina Militare, delle Forze di Polizia e delle Capitanerie di Porto sono affidate le attività di vigilanza, prevenzione e contrasto dell’immigrazione clandestina.
In particolare, alla Marina Militare spettano in modo prevalente le attività in acque internazionali, mentre le attività nelle acque territoriali e nelle zone contigue sono attribuite principalmente alle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, cui compete il coordinamento in caso di interventi di più Corpi).
Al Corpo delle Capitanerie di Porto sono affidati compiti di soccorso, assistenza e salvataggio. Il coordinamento di tutte queste attività è esercitato dalla Direzione Centrale della Polizia di Frontiera del Ministero dell’Interno che è stata istituita dalla L.189/2002.
Nello specifico, il programma prevede l’ammodernamento e l’allestimento di postazioni radar terrestri ed imbarcate, per l’istituzione di un’architettura di sorveglianza omogenea, ramificata e basata su tecnologie innovative volte anche a ridurne l’impatto ambientale.
La composizione standard della singola postazione prevede sensori di scoperta, apparati di comunicazione e interconnessione, oltre ad impianti ausiliari ad essi.
Al riguardo, lo Stato Maggiore della Difesa fa presente che il programma completerà il sistema di sorveglianza orientato alla tutela della sicurezza e al soccorso in mare, anche con il rinnovamento delle capacità a bordo delle unità navali, al fine di estendere la copertura degli spazi di giurisdizione.
Con riferimento alla componente terrestre, i siti radar interessati saranno quelli ubicati a Favignana (TP), Lampedusa (AG), Porto Palo (SR), S.A. di Missipezze (LE), S.M. di Leuca (LE), Sellia Marina (CZ), Capo Spartivento (RC) e Capo Carbonara (CA).
I settori industriali principalmente interessati da tale programma saranno quelli attivi nella
sistemistica/sensoristica navale e terrestre nazionale e nello sviluppo di software gestionali per la raccolta, l’elaborazione e la correlazione dei molteplici dati raccolti e resi disponibili dai sistemi di telerilevamento.
Il programma, di previsto avvio nel 2023, presenta uno sviluppo pluriennale, con una durata di 11 anni (periodo 2023-2033).
L’onere previsionale complessivo del programma è di 26 milioni di Euro a carico del bilancio della Difesa per l’evoluzione della Rete Radar Costiera e dei sistemi di “Maritime Situational Awarness land and sea based”, oltre il relativo sostegno tecnico-logistico decennale.
Tale programma è riportato nel Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2021-2023 tra le schede dei programmi di previsto avvio, prevedendo lo stanziamento di 0,7 milioni di Euro per il 2023, 6,2 milioni di Euro per il triennio 2024-2026 e 19,1 milioni di Euro per il periodo 2027-2033.
Attualmente, la rete radar costiera della Marina Militare, sottoposta ad ammodernamenti negli anni precedenti, dispone di sistemi RASS C con capacità OTH (Over The Horizon) in grado di rilevare navi a forte distanza e di sistemi T200C Gabbiano, radar di scoperta con capacità Inverse Synthetic Aperture Radar (ISAR) in grado di catturare l’immagine elettromagnetica delle navi al fine della relativa classificazione.
Ogni centro radar è completato da sistemi radio VHF, da un sistema optoelettronico e da una camera termica per l’impiego in ore notturne e con bassa visibilità.
Foto Marina Militare