Il Governo di Canberra, a fronte dei ritardi fin qui registrati dal programma per i nuovi sottomarini diesel/elettrici classe Attack, la versione convenzionale dei sottomarini francesi d’attacco a propulsione nucleare Barracude in servizio con la Marine Nationale come SNA classe Suffren, ha deciso di ammodernare, o meglio ricostruire, l’intera classe di sottomarini Collins di cui sei battelli sono in servizio con la Royal Australian Navy.
A tal fine, sono stati stanziati ben sei miliardi di dollari australiani (circa 4,5 mld di dollari statunitensi) per allungare la vita operativa di tutti i battelli classe Collins.
In un primo tempo i programmi prevedevano il mantenimento in linea, in attesa dell’entrata in servizio dei primi dei 12 sottomarini classe Attack prevista per il 2030, di soli tre battelli che avrebbero ricevuto l’ammodernamento necessario per rimanere in servizio.
Peraltro, i problemi tra Australia e Francia relativi alla costruzione nell’isola continente dei nuovi battelli non sono mancati sin dall’inizio: da un aumento esponenziale dei lavori di progettazione di dettaglio, al costo finale degli stessi battelli schizzato a quasi 70 miliardi di dollari australiani rispetto ai 36 miliardi con cui era stato assegnato il contratto a Naval Group nel ambito del programma SEA 1000, passando per i problemi e le polemiche tra Canberra e Parigi perché quest’ultima ritarda il trasferimento di tecnologie e la creazione o potenziamento dei siti industriali australiani interessati alla costruzione.
Nel mezzo di questa situazione critica di cui ancora, nonostante i tentativi, non si intravede la soluzione, la RAN ha il problema di mantenere in servizio i suoi sottomarini, commissionati dalla metà degli anni novanta del passato secolo, in grado non solo di prendere il mare ma, soprattutto, di poter efficacemente operare almeno per i prossimi due decenni abbondanti, considerato che, il raggiungimento della Full Operational Capability dei nuovi SSK classe Attack è prevista per il 2054!
Stante questa incresciosa situazione e stante il potenziamento per certi versi spettacolare della Marina del Esercito Popolare di Liberazione cinese, la Royal Australian Navy si trova costretta a mantenere in servizio tutti i suoi battelli, in attesa di schiarite sul fronte Attack, sottoponendoli ad un programma LOTE o Life-Of-Type Extension di cui, peraltro, ancora non si conoscono i particolari se non il cospicuo ammontare delle risorse stanziate.