L’Europa sta adottando rapidamente un approccio comune per migliorare la sua difesa missilistica a lungo raggio. Guidata dalla Francia, l’iniziativa European Long-Range Strike Approach (ELSA) ha recentemente guadagnato un nuovo membro: i Paesi Bassi.
Infatti, il Ministro della Difesa olandese ha annunciato che il suo Paese aderirà all’iniziativa ELSA tesa a contrastare la minaccia russa.
L’ELSA è stata creata con l’obiettivo di migliorare la difesa dell’Europa e rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea, così come di condividere meglio gli oneri tra gli Alleati.
Sempre più Paesi partecipanti alla iniziativa ELSA
Oltre alla Francia, Germania, Italia e Polonia che nello scorso mese di luglio hanno controfirmato l’accordo ELSA, anche Regno Unito e, recentemente, la Svezia hanno aderito a tale iniziativa.
Da parte sua, la Svezia ha sottolineato l’importanza delle capacità di attacco a lungo raggio come dimostra la guerra in corso tra Russia ed Ucraina puntando a sviluppare una piattaforma missilistica principalmente lanciabile da navi di superficie e da velivoli da combattimento, mentre il Regno Unito ha sottolineato il suo impegno nel programma missilistico a lungo raggio insieme agli Alleati europei.
Il programma ELSA prevede lo sviluppo di missili da crociera terrestri con testate convenzionali con una gittata di circa 1.000-2.000 chilometri per attacchi di precisione, anche se non è stata chiusa la strada ad un vero e proprio ordigno balistico.
Deterrenza nei confronti della Russia
L’iniziativa ELSA è stata motivata dalla necessità di avere capacità di attacco indipendenti e di fronteggiare le sfide poste dalla incombente minaccia rappresentata dalla Russia.
Infatti, l’uso massiccio di missili da crociera e balistici da parte della Russia ha spinto i Paesi europei a considerare l’importanza di possedere capacità di attacco convenzionali a lungo raggio di precisione, sia come deterrenza che per rispondere fattivamente in caso di conflitto.
Le nazioni europee hanno due opzioni, produrre localmente ed in collaborazione con altri Paesi europei, o acquistare da Paesi extraeuropei come gli Stati Uniti che producono questi tipi di missili. Peraltro, l’Europa sta rafforzando la sua sicurezza collettiva e lo sviluppo interno, rendendo l’ELSA l’opzione più popolare ed ha deciso, pertanto, per un’iniziativa interna, supportando la filiera di ricerca e sviluppo nonché industriale del Vecchio Continente, per mantenere l’indipendenza in questo settore strategico.
Attualmente, l’Europa dispone di missili da crociera con una gittata di 500 chilometri lanciati da jet da combattimento. Tuttavia, nessun Paese membro della NATO in Europa possiede un missile terrestre convenzionale con una gittata superiore ai 300 chilometri, a eccezione della Turchia. Sviluppare questa capacità colmerebbe una lacuna di capacità in cui la Russia ha un vantaggio significativo. Inoltre, l’Europa ha bisogno di potenziare le sue capacità di attacco profondo, poiché la difesa ad alta intensità è stata strutturalmente sottofinanziata.
L’adesione dei Paesi Bassi all’ELSA rappresenta, pertanto, un importante passo avanti per l’iniziativa europea, anche a fronte del recente acquisto negli Stati Uniti da parte del Ministero della Difesa di Amsterdam di 120 missili da crociera a lancio aereo (ALCM) AGM-158B/B-2 Joint Air-to-Surface Standoff Missile-Extended Range (JASSM-ER) per armare i caccia bombardieri F-35A.
Fonte e foto credit @ Ministero della Difesa dei Paesi Bassi
Immagine credit @MBDA