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Anche la Germania si prepara a lasciare il Mali

Dopo la Costa d’Avorio ed il Regno Unito che hanno annunciato la volontà di ritirare dal Mali i rispettivi contingenti, anche la Germania sarebbe prossima a rendere di pubblico dominio la decisione di lasciare il Paese africano.

Probabilmente, la decisione in tal senso sarà comunicata ufficialmente la prossina settimana da parte del Governo guidato dal Cancelliere Olaf Scholz, ma le indiscrezioni sono ormai chiare.

Dunque, anche la Germania metterà fine alla operazione della Bundeswehr in Mali, dopo il ritiro francese e quello annunciato da Regno Unito, Estonia e da altri Paesi Europei che contribuivano all’operazione Barkhane, alla missione Takuba delle Forze Speciali ed all’operazione MINUSMA delle Nazioni Unite.

Anche per Berlino la situazione è divenuta insostenibile in Mali a causa della presenza della Wagner russa e dei rapporti sempre più stretti che si sono saldati tra questa organizzazione e la giunta militare che detiene il potere a Bamako e che, di fatto, ha impedito ai Paesi alleati di Parigi ed anche a quelli inseriti nella missione ONU di portare avanti il programma di collaborazione e di partnership con le forze locali per il contrasto del fenomeno jihadista.

Infatti, con il peggiorare dei rapporti con la giunta militare di Bamako, a causa dell’ingombrante presenza della Wagner, la situazione interna al Mali si è rapidamente degradata, riflettendosi anche sui Paesi limitrofi, con la ripresa degli attacchi sempre più numerosi e vigorosi da parte dei gruppi jihadisti o di insorgenti che si oppongono alle autorità maliane.

Per la Germania negli ultimi mesi i problemi non sono mai terminati, dal blocco dei piani di volo degli aerei da trasporto A400M al recente stop, intimato dai militari maliani al potere, alle attività dei droni schierati dalla Bundeswehr per fornire le fondamentali attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) alla missione MINUSMA.

Pertanto, data la situazione in atto, è previsto che il Governo di Berlino ordinerà il ritiro del dispositivo militare tedesco da completare al massimo entro la fine del 2023 (ma è prevedibile che sarà concluso prima, nel corso del prossimo anno).

I Tedeschi sono presenti in Mali nell’ambito della missione MINUSMA con un contingente di circa 1.400 militari.

Paradossalmente, la missione MINUSMA, nonostante i problemi insorti per la presenza della Wagner e dei rapporti conflittuali con le autorità di Bamako, è stata rinnovata dalle Nazioni Unite ancora per un anno, per tutto il 2023, con un contingente di quasi 18.000 uomini.

La missione MINUSMA, per numero di uomini e mezzi dispiegati in Mali, è una delle principali operazioni gestite da parte dell’ONU.

Peraltro, il 2023 sarà un anno particolarmente impegnativo per la Bundeswehr che assumerà il comando della forza di intervento rapido della NATO, la Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), a cui la Germania contribuirà in modo determinante con uomini e mezzi preparati nel biennio 2021-2022 per far fronte all’importante missione.

Per Berlino il compito sarà particolarmente delicato, dato l’attuale scenario di crisi tra l’Alleanza Nord Atlantica e la Russia, a causa della guerra in corso con l’Ucraina.

Foto Bundeswehr

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