fbpx
giovedì, Giugno 8, 2023

Approvata l’iniziale revisione preliminare del progetto per la nuova nave spagnola di soccorso e salvataggio sottomarini

Lo scorso mercoledì 28 settembre, è stata approvata l’Initial Preliminary Design Review (IPDR) della Underwater Intervention Vessel (BAM-IS) che Navantia costruirà per la Armada Española.

La decisione è stata presa al termine della giornata di lavoro svoltasi presso il cantiere Navantia di Puerto Real, dove sarà costruita la nave.

L’obiettivo principale di questa revisione era il superamento di una prima fase ingegneristica di consolidamento del progetto concettuale, con l’approvazione della configurazione della nave e dei sistemi critici. 

Questa IPDR permette di avere una Baseline iniziale, necessaria per poter avviare la progettazione funzionale della nave, effettuando una verifica e una valutazione globale dello stato della sua progettazione.

Questo traguardo culmina un processo di studi tecnici in corso dalla firma dell’ordine di esecuzione, nel novembre 2021, in virtù del quale Navantia ha consegnato un pacchetto documentale incentrato su aspetti fondamentali del design della nave per le caratteristiche e il carattere innovativo del vascello.

In questo senso, la nave si distinguerà tecnologicamente non solo per l’incorporazione di un innovativo sistema di propulsione a corrente continua, ma anche per l’incorporazione a bordo di sistemi di intervento e posizionamento subacquei all’avanguardia, che consentiranno alla nave di eseguire i profili di missione previsti.

L’approvazione e il superamento di questa pietra miliare tecnica è essenziale per il corretto avanzamento del progetto e consente l’avvio della progettazione funzionale della nave, che culminerà con la revisione preliminare del progetto (PDR).

Il programma della BAM-IS ha un valore di 166,5 milioni di euro e prevede la costruzione di una nave con dislocamento massimo di 5.000 tonnellate, una lunghezza di 84,6 metri ed una larghezza di 18 metri. La velocità massima sarà pari a 15 nodi ed avrà un’autonomia di navigazione pari a 25 giorni senza rifornimenti.

L’equipaggio base formato da 48 membri sarà aumentabile ad 80 uomini a seconda della necessità di missione; la nave manterrà la capacità di eseguire interventi subacquei fino alla profondità 50 metri con operatori dotati di attrezzature autonome convenzionali o del tipo CRABE a ricircolo del gas per lavori fino a 80 metri sotto il livello del mare.

Inoltre, a bordo saranno presenti due camere iperbariche per la decompressione ed una cappa bagnata con funzioni di ascensore subacqueo per immergere uno o due subacquei a profondità di lavoro fino a 90 metri e riportarli successivamente in superficie.

La BAM-IS avrà in dotazione due ROV o Remotely Operated Vehicle che potranno operare con appositi bracci meccanici, rispettivamente, fino a 2.000 e 3.000 metri di profondità grazie all’impiego di videocamere appositamente adattate all’ambiente e alle condizioni subacquee.

La nuova unità avrà anche in dotazione un sistema AUV (Autonomous Underwater Vehicle) appositamente progettato per il tracciamento degli obiettivi ad una profondità massima di 3.000 metri. Il software integrato ad esso permetterà di svolgere compiti di ricerca e localizzazione degli obiettivi con un alto grado di autonomia. 

La BAM-IS avrà a disposizione un sistema di posizionamento dinamico a doppia ridondanza che le permetterà di rimanere completamente stabilizzata automaticamente in una posizione preimpostata. Grazie a questo sistema, l’unità sarà in grado di rimanere ferma anche quando i fondali superano i novanta metri, rendendo impossibile l’ancoraggio

Completano le dotazioni previste per la BAM-IS, oltre il sistema di comunicazioni protette e satellitari, un sonar trainato a scansione laterale, in grado di trasmettere immagini in tempo reale, ed anche un sistema fissato allo scafo della nave basato su due ecoscandagli di diversa tipologia, una gru da 50 tonnellate e 3 imbarcazioni di servizio.

Per il salvataggio degli equipaggi dei sottomarini incidentati la nuova unità potrà ospitare e utilizzare due batiscafo con equipaggio con la capacità di effettuare operazioni di soccorso, sia l’SRDRS della Marina degli Stati Uniti, sia l’NSRS della NATO.

Fonte ed immagini Navantia

CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI