Dopo una serie di intoppi e ripensamenti, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha assegnato il contratto cd. “cloud” del valore di nove miliardi di dollari.

Sono quattro le aziende aggiudicatarie, Google, Oracle, Microsoft e Amazon che dovranno concorrere e cooperare per costruire la rete cloud computing del Pentagono nell’ambito della Joint Warfighter Cloud Capability tesa a fornire l’accesso a dati non classificati, segreti e top-secret al personale militare di tutto il mondo.
La Joint Warfighter Cloud Capability assumerà un ruolo fondamentale per le operazioni del Pentagono, che faranno sempre più affidamento su velivoli a pilotaggio remoto e satelliti e da comunicazioni protette, piattaforme che dovranno trasmettere in tempi estremamente rapidi ed in totale sicurezza le vitali informazioni di intelligence raccolte dai sensori ai comandi ed alle unità operanti in scenari multidominio.
La data di completamento della commessa è prevista per il 2028 e saranno organizzate gare competitive per aggiudicare i vari tronconi che formeranno il quadro complessivo dell’oggetto del contratto.
Lo scorso anno il Pentagono ha annunciato la prematura conclusione del predecessore programma JEDI, sostenendo che erano sopravvenuti problemi e ritardi nell’esecuzione del contratto che ne determinavano la necessaria revisione e stop, questione sfociata in polemica politica e con un’indagine indipendente per capire se vi fossero state manovre per favorire una delle aziende in gara a discapito delle altre.
Peraltro, l’indagine non ha riscontrato nulla di anomalo ma il Pentagono ha deciso di affidare questo nuovo contratto non più ad un solo appaltatore ma ad un gruppo di società che sono state selezionate e che dovranno “gareggiare” per i singoli tronconi, stimolando così la concorrenza ed ottenendo una migliore posizione contrattuale per il Pentagono.
Immagine Thales