Al team guidato da BAE Systems e formato principalmente da Babcok, SDA e Rolls Royce è stato assegnato dal Ministero della Difesa di Londra il contratto per lo sviluppo della nuova classe di sottomarini d’attacco a propulsione nucleare (SSN) che in futuro entrerà in servizio con la Royal Navy.
Il contratto ha un valore di 85 milioni di sterline ed è finalizzato a finanziare gli studi relativi i nuovi SSN che prenderanno il posto dei battelli della classe Astute, oggi in via di allestimento e consegna alla Royal Navy.
Pertanto, continua il cd. team Dreadnought, formato dalle stesse imprese BAE Systems, Babcock, SDA e Rolls Royce che ha sviluppato e sta allestendo i quattro sottomarini a propulsione nucleare lanciamissili balistici che sostituiranno nel immediato prossimo futuro gli attuali battelli SSBN classe Vanguard armati con missili Trident II D5.
Allo stato attuale, sono stati costruiti quattro SSN classe Astute già consegnati alla Royal Navy con i restanti tre battelli che si trovano in avanzata fase di allestimento.
Questo contratto è stato assegnato a seguito dell’approvazione di un programma triennale, fase di definizione e progettazione per una soluzione di capacità per il programma Maritime Underwater Future Capability (MUFC) del Ministero della Difesa del Regno Unito.
Le possibili implicazioni australiane
Agli occhi dei meno sprovveduti, l’annuncio dato dell’assegnazione di questo contratto pressoché in contemporanea con il clamoroso abbandono (un vero e proprio Tsunami vista la reazione di Parigi che ha attaccato in modo durissimo Washington e Canberra, minacciando ritorsioni perfino nei confronti della NATO) da parte dell’Australia del programma relativo la costruzione di dodici sottomarini convenzionali classe Attack derivati dai battelli d’attacco a propulsione nucleare Barracude di progettazione e costruzione francese (accusando apertamente Naval Group di un pesante aumento dei costi e di aver accumulato ritardi inaccettabili nel crono programma), nonché l’avvenuta nascita della “nuova” alleanza strategica tra Washington, Londra e Canberra (AUKUS), porta a pensare che anche l’Australia potrà beneficiare di questa nuova iniziativa britannica. Infatti, l’Australia, abbandonando l’opzione convenzionale dei sottomarini, vuole procedere spedita verso l’adozione di battello d’attacco a propulsione nucleare, spalleggiata in questa decisione dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, nazioni con le quali intende stringere un’alleanza militare, economica e commerciale per il contenimento del espansionismo cinese nell’area del Indo-Pacifico.
Ovviamente, la nascita dell’alleanza AUKUS e la svolta “nucleare” della Royal Australian Navy è stata violentemente attaccata dalla Cina che vede come “fumo negli occhi” questa mossa australiana, accusando apertamente la “triade” di voler scatenare un conflitto con Pechino. Da parte sua, il Governo Morrison ha rigettato tale scenario ed ha precisato che l’Australia non intende dotarsi di armamenti nucleari; al momento, la RAN ha ordinato missili da crociera a testata convenzionale Tomahawk, partecipa allo sviluppo del missile antinave statunitense a lunga portata LRASM nonché del Precision Strike Missile che prenderà il posto del ATACMS lanciato da MLRS/GMLRS e sta sviluppando tecnologie per missili ipersonici.
Sarà interessante conoscere le prossime mosse di Canberra se provvederà a “virare” verso battelli statunitensi già disponibili od a richiedere l’assistenza di Londra per un battello strettamente derivato dagli Astute, per ovvi motivi di tempo, di bilancio e per ridurre i rischi tecnologici insiti nell’impresa.