Il Dipartimento della Difesa (US DoD) ha comunicato che forze militari statunitensi hanno condotto, nel corso della nottata appena trascorsa, attacchi di precisione contro depositi di armi degli Houthi nello Yemen.
Questi attacchi hanno preso di mira strutture sotterranee, almeno cinque, utilizzate dagli Houthi per colpire navi civili e militari nella regione.
Nel corso dell’azione sono stati impiegati dall’USAF i bombardieri B-2 Spirit per dimostrare la capacità degli Stati Uniti di colpire obiettivi inaccessibili o fortificati. E’ la prima volta che il B-2 è stato impiegato operativamente per colpire nello Yemen, con un volo diretto senza scalo dagli Stati Uniti.
Non è escluso che, vista la natura dei bersagli ingaggiati, i B-2 abbiano fatto ricorso a bombe penetranti di tipo super pesante come le GBU-57A/B MOP o Massive Ordnance Penetrator, ordigni guidati anti-bunker del peso di 14 tonnellate in grado di penetrare fino a 60 metri di cemento armato od alle GBU-72 Advanced 5K Penetrator da 2,27 tonnellate a guida di precisione (JDAM) sviluppate per colpire bersagli protetti siti in profondità od in caverna.
Successivamente, è intervenuta la precisazione della USAF secondo la quale i 4-5 B-2A impiegati nella missione di attacco erano armati ciascuno con 8 bombe “Mark-84” da 2.000 libbre equipaggiate con kit Joint Direct Attack Munition (JDAM), del tipo BLU-109.
La decisione statunitense è stata adottata poiché gli Houthi, sostenuti dall’Iran, continuano ad attaccare illegalmente navi internazionali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, mettendo a rischio la vita di civili innocenti e delle stesse forze statunitensi ivi presenti per la protezione della libertà di navigazione.
Gli attacchi condotti dalle Forze Armate statunitensi sono stati autorizzati dal Segretario della Difesa Austin su ordine del Presidente Biden per ridurre la capacità degli Houthi di destabilizzare la regione e per proteggere al contempo il personale statunitense.
Gli Stati Uniti hanno comunicato che continueranno ad agire per difendere i propri interessi, proteggere i civili e garantire la libertà di navigazione nelle vie d’acqua critiche.
Fonte US Department of Defense (US DoD)
Foto credit @USAF/Staff Sgt. Bennie J. Davis III