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Avvicendamento al vertice dello Stato Maggiore della Difesa

Si è svolta questa mattina la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa: l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone subentra al Generale Enzo Vecciarelli. La cerimonia si è svolta all’Aeroporto militare di Ciampino alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Difesa, Onorevole Lorenzo Guerini.

All’importante cerimonia erano presenti i Vertici delle Forze Armate e le autorità civili, militari e religiose.

Il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini ha sottilineato che “le Forze Armate sono chiamate a contribuire, quale strumento essenziale, al riposizionamento attivo dell’Italia nello scenario internazionale e al rafforzamento della propria sovranità nazionale. A ciò è funzionale il completamento del processo di ammodernamento dello strumento militare, che dovrà al contempo tendere a colmare i principali gap capacitivi di tutte le componenti.

Le sfide che ci troviamo davanti, per essere affrontate al meglio, richiedono visione, rapidità, efficacia, prontezza operativa e avanguardia tecnologica. Ciò è quanto mai vero alla luce della profonda evoluzione del contesto geopolitico di riferimento che ha posto nuovamente in una posizione di assoluto rilievo il sistema del Mediterraneo Allargato, che coincide in larga parte con l’area di nostro primario interesse strategico” ha proseguito il Ministro della Difesa, Guerini.

Di conseguenza la Difesa svolgerà negli anni a venire un ruolo centrale per rafforzare quel ruolo internazionale per il Paese che il Governo sta perseguendo con determinazione. A maggior ragione oggi, mentre la NATO e la UE sono impegnate in un processo di revisione strategica che ci deve vedere, come ci ha autorevolmente sollecitato il Presidente della Repubblica, attori protagonisti per renderle ancor più rispondenti alle sfide che abbiamo di fronte” ha concluso il Ministro della Difesa, On.le Lorenzo Guerini.

Dinanzi ad uno schieramento in armi di reparti dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, dopo tre anni alla guida dello strumento militare, ha voluto ringraziare tutti i presenti  accomiatarsi dagli uomini e dalle donne delle Forze Armate esprimendo ”un sentimento di sincera, profonda, accorata gratitudine e riconoscenza verso gli ufficiali, sottufficiali, soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri ed il personale civile delle nostre Forze Armate. Uomini e donne che, per onorare il giuramento di fedeltà alla Repubblica, ogni giorno si mettono a disposizione della Patria e di tutti gli Italiani, senza risparmio di energie e senza alcun clamore, nel convinto rispetto dei principi di libertà e democrazia, dei valori dell’uomo e del diritto internazionale a cui si ispira la nostra costituzione. Ringrazio di vero cuore gli oltre 6000 uomini e donne con le stellette che in questo momento stanno operando in 21 diversi Paesi del mondo – dall’Africa occidentale al Medio Oriente attraverso il Mediterraneo ed i Balcani, dal Golfo di Guinea all’Islanda. Ed un altrettanto vivo ringraziamento rivolgo agli oltre 10.000 militari che ogni giorno concorrono alla sicurezza nazionale nelle operazioni denominate strade, mari e cieli sicuri così come a coloro che con passione e solidarietà intervengono ogni volta ci sia una catastrofe naturale o un’emergenza nazionale quale l’attuale pandemia da coronavirus“.

La cyber e lo spazio, insieme ai classici ambienti di terra, mare e cielo, rappresentano ormai un’unica dimensione multidominio nella quale abbiamo iniziato ad operare e misurarci, ed abbiamo ricercato la possibilità di contribuire ad una più efficace strategia di difesa e sicurezza nazionale ideando la cosiddetta strategia dei “viali complanari”. Implementata parallelamente alla strada maestra del multilateralismo il modello si concretizza nello sviluppo di missioni multilaterali ristrette o bilaterali, tese ad una maggiore capacità autonoma di salvaguardia dell’interesse nazionale” ha, infine concluso, il Capo di Stato Maggiore uscente, Generale Enzo Vecciarelli, auspicando una maggiore autonomia strategica dell’Europa nell’ambito della quale l’Italia possa rivestire un ruolo di primo piano. 

Dopo il passaggio delle insegne, ha preso la parola il nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio di Squadra Giuseppe Cavo Dragone il quale, dopo aver ringraziato il Generale Vecciarelli per quanto fatto in un periodo caratterizzato da eccezionali sfide alla sicurezza e da profondi cambiamenti ed aver salutato tutto il personale militare e civile della Difesa, ha voluto sottolineare che “la portata delle sfide che la Difesa deve affrontare è quanto mai vasta, sia sul piano del mantenimento e del potenziamento dello strumento e il completamento della sua trasformazione in ottica pienamente interforze, sia per quanto riguarda il suo impiego operativo in un contesto che, mai come in questi anni, si contraddistingue per complessità crescente. Il perfezionamento dell’integrazione interforze, lo sviluppo delle attività nei nuovi domini operativi, il potenziamento, a tutto tondo, della nostra capacità di proiezione di intervento e di presenza nel Mediterraneo allargato – temi più volte da Lei affrontati, Signor Ministro –  saranno le mie priorità, per mettere al servizio del Paese, delle Nazioni Unite, della NATO e dell’Unione Europea uno strumento credibile, capace, equilibrato, e reattivo e in grado, in primis, di tutelare la nostra sovranità e di proteggere le nostre genti e tutelare i nostri interessi nazionali“.

L’Ammiraglio Giuesppe Cavo Dragone ha così continuato “ tra le molteplici e complesse sfide che ci attendono, la più preminente è rappresentata dall’attuale scenario geopolitico di riferimento, in continuo mutamento, che vede nell’area di principale interesse per gli obiettivi strategici del Paese – il Mediterraneo Allargato – il proliferare di conflitti e focolai preoccupanti, oltre alla presenza di attori terzi che dispiegano assetti militari, tesi a influenzare e destabilizzare la regione, ponendo a rischio la piena fruizione degli interessi della comunità internazionale nonché i nostri precipui interessi nazionali” ed, infine, ha concluso “ la Difesa si proporrà così ancora più autorevolmente al centro – quale elemento aggregante, qualificante e con approccio inclusivo – di una solida e promettente azione di integrazione tra tutte le realtà, inter-dicastero e inter-agenzia che hanno un ruolo e che concorrono al sistema di sicurezza e difesa degli interessi dell’Italia: il sistema Paese. Intendo porre la massima attenzione alla valorizzazione del personale, ricercando le migliori condizioni di vita e di lavoro, non sempre bilanciate, ricercando soluzioni efficaci e durature: innanzitutto, affrontare il problema degli organici del personale, che affligge componenti vitali dello strumento della Difesa“.

Alla cerimonia era presente il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Stefania Pucciarelli che ha voluto rimarcare “nel momento in cui il Generale Vecciarelli, non solo cede l’incarico di Capo di Stato Maggiore della Difesa – dopo un triennio in cui le Forze Armate hanno continuato l’encomiabile contributo trasversale alla salvaguardia e promozione di un sistema di interessi nazionali particolarmente ampio e diversificato, come dimostra quello qualificante offerto anche nel corso dell’emergenza pandemica –, ma lascia il servizio attivo dopo oltre 46 anni con ‘le Stellette’, a lui il merito di aver voluto inserire nell’impianto della cerimonia anche la consegna delle Medaglie d’Oro al Valor Civile alle Bandiere di Guerra delle tre Forze Armate – Esercito, Marina, Aeronautica – e a quella dell’Arma dei Carabinieri, cui si unisce l’attribuzione della Medaglia d’Oro al Valore della Guardia di Finanza alla Bandiera del relativo Corpo.

Un’immagine – ha proseguito il Sottosegretario Pucciarelliche meglio di ogni parola descrive l’essenza di un comparto, quello della Difesa, le cui componenti devono operare in virtuosa sinergia, valorizzando le rispettive specificità abilitanti e le deliberate ridondanze funzionali alla resilienza sistemica – sempre garantita dalle Forze Armate per sé e per l’intero Paese –, anche grazie all’azione di coordinamento che caratterizza lo Stato Maggiore Difesa.

Fonte Ministero della Difesa

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