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Army Gen. Mark A. Milley, chairman, Joint Chiefs of Staff, and Mike McCord provides testimony during a House Armed Services Committee hearing on the fiscal 2023 defense budget request with Secretary of Defense Lloyd J. Austin III and Mike McCord, Under Secretary of Defense (comptroller)/Chief Financial Officer, 2118 Rayburn House Office Building, Washington, D.C. (DoD Photo by U.S. Air Force TSgt. Jack Sanders)

Basi permanenti in Europa dell’Est e rotazione dei reparti statunitensi

In occasione dell’audizione dinanzi l’House Armed Services Committee il Capo di Stato Maggiore della Difesa statunitense, il Gen. Mark A. Milley, ha rilasciato diverse importanti dichiarazioni sui futuri assetti statunitensi in Europa.

Milley ha suggerito di costruire un certo numero di basi permanenti in Europa del Est ma non stanziarvi permanentemente reparti: il “chairman of the Joint Chiefs of Staff”, infatti, ha indicato nel concetto di rotazione dei reparti e delle forze di spedizione il mezzo migliore per ottenere la deterrenza richiesta.

(DoD Photo by U.S. Air Force TSgt. Jack Sanders)

In pratica, Milley “sposa” la situazione attuale con basi già presenti in Europa ma da aumentare, le cui spese di costruzione e mantenimento ricadrebbero in parte sui Paesi ospitanti che le richiedano e sulla predisposizione di armi, materiali e carburanti che permettono ai reparti di schierarsi e diventare operativi in tempi estremamente rapidi.

Ovviamente, Milley ha voluto rimarcare che un programma del genere sarebbe fattibile solo con il consenso dei Paesi ospitanti e che, comunque, la questione sarà oggetto di discussione approfondita nel prossimo consesso NATO che si terrà a Madrid nel mese di giugno.

(U.S. Army photo by Staff Sgt. Thomas Mort)

Ma a Milley sono state poste domande anche sulla situazione e sull’andamento delle operazioni belliche in Ucraina: innanzitutto, ha voluto sottolineare l’importanza degli aiuti statunitensi che di fatto hanno fortemente ostacolato fin qui le operazioni russe ed ha specificato che si tratta di sistemi d’arma e materiali richiesti dagli Ucraini e/o vagliati dalla intelligence come mezzi più affidabili per rispondere alle esigenze di Kiev e per contrastare le attività di Mosca.

Alle capacità anticarro ed antiaeree che si sono rivelate particolarmente efficaci, Milley ha voluto aggiungere quelle delle radio tattiche per le comunicazioni protette che hanno permesso agli Ucraini di mantenere il comando e il controllo durante gli scontri.

Anche l’intelligence ha funzionato molto bene fornendo informazioni importanti e costantemente aggiornate che hanno permesso agli Ucraini di poter reagire efficacemente.

Milley ha poi elogiato sia la leadership nazionale ucraina, sia il livello raggiunto dal corpo ufficiali e sottoufficiali dell’Esercito Ucraino, ammettendo che dal 2014 gli Stati Uniti hanno fortemente investito in questo settore, sviluppando attività addestrative e ottenendo grandi miglioramenti a livello di autonomia decisionale e gestionale con risultati ben visibili in questo mese abbondante di ostilità.

A Milley è stata chiesta anche una valutazione sulle operazioni russe ed il Generale ha indicato nelle carenze di comando e logistiche i problemi più seri che hanno afflitto le forze russe.

Anche le tattiche e procedure impiegate dai Russi, a detta di Milley, lasciano a desiderare soprattutto nel coordinamento tra forze di terra e forze aeree, nonché dal punto di vista dell’autonomia decisionale dei sottufficiali che risultano scarsamente addestrati e poco motivati.

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