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AWACS aircraft

Boeing E-7 AEW&C per la NATO?

La NATO sarà chiamata ad affrontare costi sempre più significativi se non procederà in tempi rapidi a selezionare un successore per la sua flotta di residui 14 aerei da sorveglianza Boeing E-3A per la sorveglianza radar, allarme precoce e controllo (AWACS), spesso definiti “occhi nel cielo” dell’Alleanza, basata in Germania presso la NATO Air Base (NAB) di Geilenkirchen.

Michael Gschossmann, Direttore Generale della North Atlantic Treaty Organization Agency che gestisce la flotta dell’AWACS, ha annunciato che, entro la fine del corrente anno, dovrebbe essere siglato un contratto del valore di 750 milioni di dollari con Boeing per prolungare la vita operativa del E-3A Airborne Warning & Control System (AWACS) fino al 2035, con oltre 250 milioni di dollari in più per lo studio, la fornitura di materiali di rispetto ed il ciclo di prove. Il DG Gschossmann ha ribatito che è fondamentale decidere rapidamente alla sostituzione degli aeroplani entrati in linea tra il 1979/1980 in diciotto esemplari, con le loro caratteristiche antenne radar rotanti appoggiate su travetti disposti sulla fusoliera, o la NATO dovrà necessariamente adottare misure maggiormente costose per farli volare ancora più a lungo, oltre il 2035. Questo contratto, Final Lifetime Extension Program (FLEP), interessa l’ aggiornamento del sistema di missione dell’aeromobile, così come i processori e le sue antenne di supporto elettronico (ESM) ma non riguarda il radar stesso, aggiornamento che avrebbe raddoppiato il costo del contratto.

Gschossmann ha detto che la NATO potrebbe seguire la scelta della Gran Bretagna e della Turchia rispettivamente in cinque e quattro esemplari, nell’acquisto del Boeing E-7 AEW&C. Questi velivoli hanno grosse capacità operative e sono in grado d aggiungere potenziali nuove capacità, come il controllo operativo di droni per una maggiore sorveglianza dello spazio aereo e del teatro operativo. Altri importanti acquirenti di questo innovativo velivolo sono l’Australia che ha ricevuto sei esemplari del Wedgetail (denominazione locale dell’E7 AEW&C) e la Corea del Sud che ha a disposizione quattro velivoli con un’opzione ancora in essere per altri due apparecchi.

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La NATO, da tempo, ha preso in considerazione il problema della sostituzione dell’AWACS come parte di uno studio più ampio sulla sorveglianza, ma il processo di selezione ha dovuto confrontarsi con minacce in rapida evoluzione, nonché è stato rivisto per rispondere al meglio alle nuove capacità emergenti, come il controllo operativo dei droni.
Anche la Francia e gli Stati Uniti operano gli aeromobili E-3A/D e potrebbero potenzialmente acquistare aerei E-7 nei prossimi anni, il che aprirebbe la strada ad una sostanziale riduzione dei costi di acquisto, generando un quantità di ordini più grandi con benefiche economie di scala per tutti i clienti, compresa la NATO che dovrebbe acquistarne tra i 12 ed i 18 esemplari.

(Foto NATO, Wikipedia)

(Tutti i diritti riservati)

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