Il nuovo vettore Ariane 6 sta vivendo una fase piena di problemi e l’incertezza si riverbera sul comparto industriale interessato al programma. E’ il caso ad esempio del costruttore tedesco MT Aerospace che con gli Ariane ha lavorato per anni.
Infatti, l’Agenzia Spaziale Esa ha ordinato cinque, sei lanciatori Ariane all’anno e l’Augsburger ha realizzato i serbatoi e altri componenti 18 mesi prima dei lanci. MT è uno dei principali fornitori del programma Ariane, che rappresenta circa il dieci percento della forza lavoro. Circa 110 razzi vettori sono stati costruiti secondo questo modello; oggi è in produzione l’Ariane 5.
Ma l’Ariane 5 non è più in grado di soddisfare le richieste di immettere in orbita carichi (satelliti) sempre più pesanti, per cui da tempo il Consorzio lavora al nuovo modello Ariane 6.
Purtroppo, il passaggio dall’Ariane 5 all’Ariane 6 non è stato indolore come sperato. All’inizio del 2020, MT è stata costretta a licenziare fino a 80 dipendenti su 500 della produzione Ariane, soprattutto perché il tempo di lavoro per la costruzione di Ariane 6 è stato ridotto dall’automazione a un terzo. Peraltro, a monte i lavori di sviluppo del nuovo razzo-vettore sono a rischio.
Taglio della produzione degli Ariane 5
Infatti, inizialmente era prevista di mantenere la costruzione di componenti per l’Ariane 5 ad Augusta parallelamente al lancio della produzione dell’Ariane 6 fino alla fine del 2021. Tuttavia, a causa del crollo del mercato dei satelliti geostazionari e della pressione sui prezzi da parte del produttore di razzi spaziale americano Space-X, l’Esa ha deciso di annullare la prevista commessa per gli ultimi dieci missili Ariane 5.
A compensare questa perdita secca, ESA intende chiedere al Consorzio di raddoppiare annualmente la produzione di Ariane 6. Peraltro, il previsto raddoppio della produzione annuale di undici missili Ariane 6 richiederà probabilmente più tempo. Ma questo raddoppio non sarà possibile ottenerlo nell’immediato e serviranno almeno cinque anni per raggiungere il target e non più i tre anni finora preventivati, L’effetto immediato e funesto del taglio della commessa per gli ultimi 11 Ariane 5 è stato il blocco delle linee di produzione di MT, ora tristemente vuote.
Battaglia sugli assetti di ESA
I problemi per MT non sono terminati perché all’interno del Consorzio ed a livello politico si discute della ridistribuzione dei carichi di lavoro, e sono molto forti le spinte per trasferire parte del lavoro in Francia ed in Italia. Questo si inquadra nel più generale discorso relativo ai futuri assetti dell’Agenzia Spaziale Europea-ESA, dove Roma e Parigi, avendo sempre stanziato le risorse più consistenti, intendono ottenere un miglior posizionamento anche a livello industriale. Dinanzi a queste prospettive per nulla incoraggianti, nel 2019, il Governo Federale ha stanziato 927 milioni di euro per il bilancio ESA. Attualmente, i negoziati sul bilancio sono ancora in corso per il 2020 sia pure rallentati dalle difficoltà incontrate per la formazione della nuova Commissione Europea.
La concorrenza di Space-X
Peraltro, lo sviluppo di Ariane è troppo lento, nonostante la pressione di Space-X. L’Ariane 6 è infatti troppo costoso rispetto all’offerta Space-X di voli mensili a basso costo con il Falcon 9 per satelliti più piccoli. Pertanto, il futuro del programma Ariane 6 è da considerare a rischio di fallimento economico, bruciato dalla concorrenza statunitense e non solo.
Immagini, Arianespace, ESA, Space-X