fbpx

Capacità di sorveglianza marittima nazionale – segmento terrestre-Rete Radar Costiera

Lo scorso 27 settembre il Governo ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 10/2024 (A.G. 209), denominato «Capacità di sorveglianza marittima nazionale – segmento terrestre (rete radar costieraRRC)», corredato delle schede tecnica e illustrativa.

Il programma pluriennale in esame (A.G. 209) mira a consentire l’ampliamento della componente terrestre e l’ammodernamento della Centrale Operativa di Sorveglianza Marittima con un Sistema di Comando e Controllo di ultima generazione in grado di ottimizzare la gestione dei siti della Rete Radar Costiera e del flusso delle informazioni.

La Componente Marittima della Difesa assicura la vigilanza marittima, funzionale alla salvaguardia del libero e sicuro uso del mare, la prevenzione, la deterrenza e il contrasto degli atti illeciti, dei rischi e delle minacce portati via mare e che, in tale contesto, la Rete Radar Costiera (RRC) costituisce un irrinunciabile strumento per la sorveglianza e il riconoscimento del traffico marittimo – risorsa fondamentale per gli
interessi vitali del Paese.

Una chiara “Maritime Situational Awareness” è una condizione necessaria anche per la protezione ed il controllo costante delle infrastrutture strategiche, incluse quelle che insistono sul fondale marino (gasdotti, pipeline e cavi energetici, dorsali di comunicazione), in corrispondenza della istituenda Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale.

La RRC rappresenta, dunque, la spina dorsale del segmento terrestre della capacità integrata di sorveglianza marittima della Marina Militare.

Il progetto in esame è volto ad ammodernare, potenziare e ampliare l’attuale architettura della RRC, per colmare il gap, sia qualitativo che quantitativo, che limita la capacità di sorveglianza marittima da costa attraverso la costituzione di nuovi siti radar che consentiranno di assicurare la completa copertura geografica in corrispondenza della citata istituenda ZEE nazionale, grazie a sensori radar primari di moderna concezione, caratterizzati dal minimo impatto ambientale.

Sarà inoltre rafforzata la capacità di interoperabilità e tele-controllo della Centrale Operativa di Sorveglianza Marittima con analoghi centri di fusione nazionali, inter agenzia/dicastero od internazionali nel contesto comunitario o NATO.

I sistemi saranno corredati di supporto logistico decennale. Nel supporto logistico sono comprese la fornitura di attrezzature, parti di ricambio, pubblicazioni tecniche nonché l’assistenza tecnica da parte della ditta responsabile del sistema.

Gli oneri associati al programma in parola ricomprendono le attività di indottrinamento e addestramento del personale, sia a livello operatori che a livello manutentori.
L’interoperabilità è garantita in quanto i sistemi oggetto del progetto rispettano quanto indicato, a livello NATO e EU, dagli accordi di standardizzazione NATO in vigore e dalle altre prescrizioni applicabili.

Il programma è concepito secondo un piano di sviluppo pluriennale di presumibile avvio nel 2024 e durata complessiva ipotizzata di 12 anni (2024-2035).
Lo schema di decreto specifica, nelle premesse, che il programma prevede un onere complessivo di 240 milioni di euro e che la prima fase dell’impresa (2024-2029) sarà finanziata per un importo di 32 milioni di
euro a valere sui capitoli del settore investimento del bilancio ordinario del Ministero della Difesa nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.

Il presente schema di decreto è circoscritto alla prima fase del programma e che il completamento del medesimo per il restante valore previsionale di 208 milioni di euro dovrà successivamente formare oggetto di uno o più schemi di decreto, da sottoporre all’esame delle Camere, una volta reperite le necessarie risorse finanziarie.

La prima fase è finalizzata all’acquisizione di un’iniziale fornitura auto-consistente, relativa all’avvio dell’ammodernamento/rinnovamento dei siti esistenti, all’ammodernamento del sistema di gestione delle informazioni da remoto ed all’acquisizione di una prima fornitura di stazioni radar mobili.

La principale realtà industriale coinvolta nel programma sarà LEONARDO s.p.a., con l’ulteriore coinvolgimento di numerose e ulteriori realtà produttive, generando un indotto che si riverserà su gran parte del territorio nazionale, ciò anche virtù dell’estensione dell’incremento progressivo delle stazioni radar su tutto il territorio nazionale.

Fonte Atto del Governo n. 209

Foto credit @Marina Militare

Ultime notizie