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Capacità operative ridotte per i Carrier Strike Groups della Royal Navy

Il National Audit Office (NAO) ha rilasciato un rapporto relativo ai Carrier Strike (Groups) che la Royal Navy sta organizzando attorno alle portaerei HMS Queen Elizabeth e Prince of Wales.

Il detto rapporto mette in luce le difficoltà in cui si imbatte la Royal Navy (ed il Mod) nel rendere pienamente operativi ed a costi sostenibili i due Gruppi di Attacco che serviranno a proiettare la potenza britannica in tutti i mari del Mondo.

Un rapporto in chiaro-oscuro

Il National Audit Office (NAO) riferisce che il Ministero della Difesa (MoD) deve concentrarsi sullo sviluppo di elementi di supporto cruciali per sfruttare appieno i Carrier Strike Group, oltre a sviluppare una migliore comprensione di quanto costerà in futuro.  

Il Carrier Strike Group rappresenta la capacità di lanciare aeromobili ad ala fissa da una nave per svolgere una serie di compiti militari. 

HMS Queen Elizabeth Carrier Strike Group during Westlant 19.jpg

Le portaerei permetteranno al Ministero della Difesa di rispondere ai conflitti e di impegnarsi in aiuti umanitari in qualsiasi parte del mondo con breve preavviso. Si basano sulle due portaerei della Queen Elizabeth Class – le più grandi navi da guerra mai costruite per la Royal Navy – e sui jet Lightning. Il MoD ha costruito le due nuove portaeri in linea con il suo calendario e sforando del 3% il budget, entrambi concordati nel 2013. Finora ha preso in consegna 18 jet Lightning.

Il primo Carrier Strike Group dovrebbe raggiungere la sua “capacità operativa iniziale” entro il dicembre 2020. Il Ministero della Difesa prevede di rispettare questa data, sebbene non disporrà dell’intero livello di capacità radar che era previsto per quella data. Il calendario per lo sviluppo della “piena capacità operativa” entro il 2023 rimane piuttosto stretto.

Problemi e ritardi per il Crowsnest

Il nuovo sistema radar aereo (Crowsnest) – che è una parte fondamentale della protezione dei due Carrier Strike Group – è in ritardo di 18 mesi. Ciò influenzerà le capacità del primo Carrier Strike Group, quello della Queen Elizabeth II, per i suoi primi due anni di attività. 

Il ritardo è stato causato da un subappaltatore, Thales, che non ha rispettato gli impegni contrattuali per lo sviluppo di attrezzature e non ha fornito informazioni sufficienti sullo stato di avanzamento del progetto. Né il MoD né il suo principale appaltatore, Lockheed Martin, erano a conoscenza di questi problemi fino a quando non era troppo tardi, riflettendo l’inefficace supervisione di MoD del suo contratto con Lockheed Martin. 

C’eravamo già occupati della vicenda Crowsnest https://aresdifesa.it/2020/01/21/problemi-per-il-radar-crowsnest-sui-merlin-mk2-britannici/

Carenza di navi di supporto logistico

Il Ministero della Difesa ha fatto progressi lenti nello sviluppo di tre nuove navi di supporto, che sono cruciali per l’operazione dei Carrier Strike Group. Al momento la Royal Navy ha a disposizione una sola nave il Fort Victoria in grado di fornire alle portaerei le forniture di cui hanno bisogno, come munizioni e cibo.

Il Ministero della Difesa è da tempo consapevole che ciò limiterà i Carrier Strike Group e l’annullamento di una recente competizione per costruire nuove navi da rifornimento – a causa delle preoccupazioni sul rapporto qualità-prezzo – significa che non saranno disponibili fino alla fine del 2020. Il MoD prevede costi aggiuntivi e sarà costretto a mantenere la nave in servizio più a lungo del previsto.

Costi crescenti per gli F-35B

Il Ministero della Difesa intende acquistare in totale 138 F-35B Lightning II, che contribuiranno a sostenere le operazioni dei due Carrier Strike Group per i prossimi 40 anni. Ha ordinato 48 jet ma non si è ancora impegnato ad acquistarne di più. 

Ha inoltre rinviato la accettazione di sette F-35B al 2025, un anno dopo il previsto, a causa delle pressioni finanziarie. Dall’ultima segnalazione della NAO nel 2017, il costo approvato del progetto Lightning è aumentato del 15% da 9,1 miliardi a £ 10,5 miliardi di sterline a causa delle spese aggiuntive per gli aggiornamenti del sistema, l’integrazione delle armi del Regno Unito e i costi di sostentamento. Il Ministero della Difesa sta pianificando di riesaminare il numero e i tipi di aeromobili di cui ha bisogno, ma l’acquisto di un minor numero di velivoli influenzerebbe il modo in cui può essere utilizzato Carrier Strike Group.

Difficoltà a prevedere i costi del Carrier Strike Group

Il Ministero della Difesa non sa quanto costeranno il Carrier Strike Group per tutta la durata della vita operativa. Ad esempio, deve ancora prendere decisioni importanti sul potenziamento delle capacità a lungo termine, come ad esempio come sostituire o estendere gli elicotteri Merlin. La NAO raccomanda che il Ministero della Difesa migliori la propria comprensione dei costi di gestione, supporto e valorizzazione del Carrier Strike Group nel corso della sua vita. Il Ministero della Difesa potrebbe non aver previsto disposizioni sufficienti nei bilanci degli anni successivi per l’intero costo dei Carrier Strike Group.

Fonte National Audit Office (NAO)

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