
Il carro armato Abrams M1 è il carro armato principale dell’esercito americano e del corpo dei marines. È stato utilizzato in quasi tutti i maggiori conflitti sin dalla sua introduzione nel 1980 ed i militari USA vogliono mantenerlo in servizio fino al 2040.
Le riparazioni e gli aggiornamenti vengono effettuati presso il deposito militare di Anniston in Alabama ed il Joint Systems Manufacturing Center in Ohio, dove i carri armati vengono “sventrati” e ricostruiti nel corso di un’operazione che dura dieci mesi.
Il deposito di Anniston in Alabama è la prima fermata per i carri armati M1. I carri armati trascorreranno qui in media 4 mesi (in tempi di crisi dovrebbe rinnovare 29 carri armati a settimana) prima di essere spediti per la seconda fase di ricostruzione a circa 600 miglia di distanza a Lima, nell’Ohio.
Il primo passo è quello di “sventrare” il carro armato in tutte le sue parti. Prima si separa la torretta dallo scafo e successivamente viene rimosso il motore a turbina a gas da 1,5 tonnellate.

Per accelerare il processo, 9 robot sono responsabili del recupero, della conservazione di oltre 4 milioni di parti del carro che vengono contrassegnate con codice a barre. I componenti smontati verranno poi spediti per essere rigenerati o revisionati.
Una volta che il carro è stato completamente svuotato, il suo guscio metallico esterno riceve un restyling. Lo scafo di 11 tonnellate viene agganciato ad una gru della portata di 44 tonnellate che lo solleva verticalmente e lo trasporta in un vano dove è bloccato dietro porte da 8 tonnellate per essere sottoposto ad un bombardamento di milioni di microsfere di acciaio per un’ora e mezza. Dopo il bombardamento, la scocca esce con una nuovissima finitura in acciaio. Lo stesso procedimento avviene per la torretta.
La maggior parte dei carri armati non manterrà il loro splendore a lungo perché la fase successiva richiede che lo scafo sia posto all’esterno per alcuni giorni sino al giorno in cui un convoglio ferroviario specializzato è pronto per Lima, Ohio.

Presso il Joint Systems Manufacturing Center, i carri armati “sventrati” vengono resuscitati in meno di 180 giorni. Il primo passo è aggiornare il corpo in modo che possa ospitare i moderni sistemi di computer e armi. Questo processo è chiamato “retrofitting”. A volte c’è bisogno di strumenti speciali, come il taglio al plasma che utilizza un fascio elettrificato di azoto per tagliare con precisione lastre di acciaio. Il plasma può raggiungere una temperatura fino a 18.000 gradi.

A questo punto scafo e torretta vengono nuovamente sottoposto ad un bombardamento di milioni di microsfere di acciaio e quindi sottoposti a una rapida verniciatura ed è quindi giunto il momento per i 12.000 pezzi rimossi presso il deposito dell’esercito di Anniston di tornare al loro posto. Successivamente, il carro si “riappropria” prima del motore a turbina, poi dei cingoli lunghi 16,76 metri. Ogni cingolo pesa circa 2.270 chilogrammi.

Nel frattempo in un’altra linea, viene riassemblata la torretta, con le camere termiche, il suo armamento principale, un cannone da 120 mm e ci vogliono due operai ed un robot per assicurare il cannone alla torretta. Un carro armato M1 oltre al cannone è dotato di 3 mitragliatrici. Ogni arma e mirino devono essere testati sul bersaglio per garantire un corretto allineamento. Questo processo si chiama “bore sighting” e richiede un’intera giornata per il completamento.

A questo punto, il carro M1 ha una torretta ed uno scafo ricostruiti per cui è tempo che si “sposino”. Una gru trasporta la nuova torretta dal peso di circa 29 tonnellate, sopra allo scafo ed il “matrimonio” è fatto. Ma prima che un carro M1 possa lasciare questo impianto, deve superare una serie di test di controllo qualità.

Un valutatore verifica il carro M1 su un circuito di prova, ma il test finale avviene a Ft. Bliss, Texas, dove i soldati fanno funzionare i carri armati in un ambiente dove viene simulato di tutto e l’M1 deve funzionare in modo impeccabile colpendo ogni bersaglio, e se lo fa, è pronto per tornare in linea dopo 10 mesi di ricostruzione.
