Si è concluso il 1° dicembre, dopo ben 15 mesi di attività consecutiva ed ininterrotta, il contributo dell’Italia alla missione NATO Baltic Air Policing tesa a garantire costantemente la sicurezza dello spazio aereo delle tre Repubbliche Baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania appartenenti alla NATO, attraverso il servizio di Quick Reaction Alert (QRA).

L’Aeronautica Militare, per dar corso all’impegnativa missione, ha impiegato i caccia intercettori Eurofighter F-2000A avvicendandoli con i caccia multiruolo F-35A Lightning II in servizio attualmente con il 32° Stormo di Foggia-Amendola.
Per l’Aeronautica Militare si è trattato di un vero e proprio record perché è stata l’unica forza aerea ad aver preso parte a tutte le missioni di Air Policing della NATO ed ad aver assicurato una permanenza così prolungata nella Regione Baltica confinante con la Russia.
Tra queste missioni di Air Policing, ad esempio, vi è anche la copertura aerea dell’Islanda, che ha portato i caccia Eurofighter e F-35A dell’Aeronautica Militare ad operare in clima estremo alle latitudini sotto il Circolo Polare Artico.

Per quanto riguarda la missione Baltic Air Policing (BAP), l’AMI l’ha guidata inizialmente in Lituania, operando da settembre 2020 ad aprile 2021 dalla Base Aerea di Šiauliai con velivoli Eurofighter F-2000A.
Successivamente, l’Aeronautica Militare ha operato dalla Base Aerea di Ämari, in Estonia, con la missione enhanced Air Policing (eAP) che si è sviluppata dal mese di maggio 2021 fino ad oggi.
Ma l’impegno internazionale dell’Aeronautica Militare a difesa dei cieli dell’Alleanza Atlantica non finisce qui perché proseguirà con l’operazione Black Storm che si svolgerà in Romania, con velivoli Eurofighter F-2000A.
Un altro importante record ottenuto dall’Aeronautica Militare nell’ambito della NATO Baltic Air Policing è stato rappresentato dal impiego in ambito NATO per la prima volta del caccia di quinta generazione Lockheed Martin F-35A; il Lightning II ha operato nella parte finale della missione in Estonia dal 21 settembre al 1° dicembre, giorno conclusivo delle operazioni per l’Arma Azzurra.
Nell’intero ciclo operativo sui cieli baltici i velivoli dell’Aeronautica Militare hanno registrato oltre 1800 ore di volo compiute con circa 70 missioni di intercettazione reale su allarme, operazioni quest’ultime sempre rischiose perché il buon esito dipende molto, se non del tutto, dalla professionalità dei piloti dei velivoli intercettati.
Inoltre, per l’Aeronautica Militare un’altrettanto impegnativa prova è stata quella di assicurare la costante presenza di velivoli pronti ed operativi, sia con gli Eurofighter provenienti da tutti i Gruppi di Volo sia, soprattutto, con gli F-35A disponibili del unico Gruppo finora operativo, tenendo presente le molteplici importanti esigenze addestrative nazionali ed internazionali a cui il personale del 32° Stormo è stato chiamato a far fronte con il ridotto numero di velivoli fin qui consegnati.
Fonte e foto Stato Maggiore Difesa