Con una decisione a sorpresa, l’USAF non sposterà uomini e mezzi dalla base aerea di Spangdalehm in Germania, trasferendoli ad Aviano in Italia come preventivato. Almeno, non a breve termine.
La decisione del trasferimento presa dalla precedente Amm.ne Trump è stata annullata dall’attuale Amm.ne Biden, alla luce della Global Posture Review recentemente approvata.
Secondo alcuni osservatori, con questa mossa l’Amm.ne Trump voleva “punire” la Germania per il mancato rispetto del principio di portare al 2% del PIL nazionale il tetto delle spese militare in ambito NATO. Per altri analisti, la mossa andava letta nel progressivo disimpegno dal teatro europeo e da quello medio-orientale che l’Amm,ne Trump aveva in animo di intraprendere, con il ritiro di circa 25.000 militari.
La stessa Global Posture Review indica nell’Europa e l’area Indo-Pacifico quali principali teatri operativi per le forze statunitensi nell’attualità e nel prossimo futuro, suggerendo al contempo di incrementare gli sforzi per il mantenimento ed il potenziamento delle forze ivi operanti.
Presso la base aerea di Spangdalehm opera il 52nd Fighter Wing il cui 480th Fighter Squadron è l’unico gruppo operativo dell’USAF di caccia bombardieri F-16CJ attivo in Europa (anche per il teatro africano) che si occupa dell’impegnativa missione di soppressione delle difese aeree (SEAD).
Pertanto, il trasferimento da Spangdalehm ad Aviano dei caccia bombardieri F-16 è stato congelato dall’USAF, in attesa di conoscere gli eventuali provvedimenti decisi dal Pentagono nell’ottica del rafforzamento del dispositivo militare statunitense presente in Europa.
Sicuramente, la situazione di crisi in atto tra Ucraina, Bielorussia e Russia non favorisce le ipotesi di disimpegno; anzi al momento si va verso un potenziamento della presenza militare statunitense in Europa. infatti, è’ del tutto verosimile che Washington, per fronteggiare qualsiasi pericolosa deriva della crisi, decida di procedere a rafforzare il suo dispositivo militare tra le basi in Gran Bretagna, Belgio, Germania, Polonia, Romania e Paesi Baltici.
Foto USAF