Nel ambito della Capacità Nazionale di Proiezione dal Mare che deve consentire allo Strumento Militare nazionale di poter condurre operazioni che prevedano l’inserimento in ambiente ostile, incerto o permissivo di una Forza da Sbarco (Landing Force), quale componente avanzata di una aliquota maggiore di forze, anche dal mare, un ruolo essenziale è rappresentato dai reparti di supporto dell’Esercito Italiano.
Come è noto, la “Landing Force” è costituita dal Reggimento Lagunari “Serenissima” del Esercito Italiano e dalla Brigata San Marco della Marina Militare Italiana; a queste unità si aggiungono i reparti di supporto che consentono alla Forza da Sbarco di poter conseguire il risultato, a sbarco avvenuto, il consolidamento della testa di ponte e lo sviluppo della manovra verso l’interno.
A tal fine l’Esercito Italiano prevede l’impiego di diverse unità appartenenti alla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” tra cui il Reggimento Cavelleria “Genova” (4°) montato su blindo pesanti 8×8 Centauro armate con un cannone da 105/51 mm e blindo leggere 6×6 Puma, il Reggimento Artiglieria Terrestre “a Cavallo” dotato di obici/cannoni FH-70 da 155/39 mm trainati e dotati di motorizzazione per spostamenti, il 3° Reggimento Genio Guastatori, elementi del Reparto Comando e Supporti Tattici (RCST) della Brigata, aliquote del 17° Reggimento Artiglieria Contraerei “Sforzesca” dotati di missili spalleggiabili Stinger e aliquote dell’Aviazione dell’Esercito (AV.ES) che impiega elicotteri da combattimento, esplorazione e scorta AW129D.
Peraltro, per poter operare dai ponti di volo delle unità della Marina Militare, in specie le unità d’assalto anfibio San Marco e San Giorgio nonché dalla portaeromobili Giuseppe Garibaldi è necessario che gli equipaggi di volo del Esercito conseguano l’apposita abilitazione, trattandosi di attività che richiede addestramento specifico.
Pertanto, nel corso della appena conclusa esercitazione Mare Aperto 2021, il più importante evento addestrativo aeronavale ed anfibio organizzato dalla Difesa Italiana ed al quale partecipano Paesi alleati e partner, il personale del 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel” ha avuto la possibilità di conseguire l’importantissima abilitazione all’appontaggio sui ponti di volo delle Unità Navali, la c.d. “BRAVO”.
Infatti, per circa un mese, Nave Garibaldi è stata, infatti, la sede logistica per gli assetti di volo della Task Group TOMAHAWK formata dal 49° Gruppo di volo “CAPRICORNO” e dagli equipaggi di volo del 5° Reggimento “Rigel”.
Tutto ciò ha permesso un ottimo ritorno addestrativo non solo per i piloti dell’AV.ES., ma anche per l’equipaggio dell’Unità e, in particolare, per il personale tecnico del ponte di volo che ha potuto lavorare e confrontarsi con un ulteriore assetto elicotteristico, l’AW129D, nato esclusivamente per esigenze terrestri, la lotta anticarro, e che, nel corso del tempo, si è evoluto in una vera e propria piattaforma multiruolo da combattimento, esplorazione e scorta.
Le prime esperienze interforze del genere risalgono ai tempi dell’operazione in Somalia del 1993 allorquando gli elicotteri del Esercito furono inglobati nel raggruppamento elicotteri interforze “ESMAR”ed imbarcati sulla nave “G. Garibaldi.
Foto Marina Militare Italiana