Continuano le alterne vicende del programma CVX volto alla costruzione di una portaerei leggera da parte della Corea del Sud.
Infatti, Seul ha deciso nel 2019 di costruire una portaerei leggera per l’impiego di caccia bombardieri Lockheed Martin F-35B, la variante del Lightning II in grado di eseguire decolli corti ed atterraggi verticali.
Ma non mancano di certo i problemi, soprattutto, a livello parlamentare e nella maggioranza politica che sostiene il Governo. Un vero ginepraio che vede avanzare assai lentamente il programma CVX.
L’F-35B
Questa particolare variante del Joint Strike Fighter è in dotazione al USMC che l’impiega a bordo delle LHA e LHD dell’US Navy, alla Royal Air Force che li impiega a terra ed a bordo delle portaerei Queen Elizabeth e Prince of Wales, alla Marina Militare Italiana che li schiera sul Cavour e prossimamente sul Trieste, all’Aeronautica Militare Italiana che li usa (userà) per missioni di proiezione da piste avanzate, al Giappone che ne ha richiesto una quarantina di esemplari per le due unità portaeromobili classe Izumo modificate ed a Singapore, la cui Aeronautica ha posto un primo ordine per otto velivoli di questo tipo.
Per inciso, l’USMC ha stretto accordi con la Royal Navy per l’impiego delle due portaerei classe Queen Elizabeth curandone anche l’abilitazione al impiego operativo come è successo con il Cavour che nei primi mesi del anno corrente ha completato una lunga serie di prove a largo della costa orientale degli Stati Uniti con gli F-35B dei “colli di cuoio”.
Da parte sua la Corea del Sud ha un ordine già in corso per una quarantina di F-35A, la versione convenzionale del Lightning II per impiego da parte dell’Aeronautica.
I pro ed i contro al programma CVX
La scelta di costruire una portaerei leggera da parte della Marina Sud Corena ha suscitato curiosità ed anche aspre polemiche a Seul per le motivazioni addotte a sostegno del programma.
La principale critica portata al programma CVX è la consistenza della minaccia aeronavale nord coreana che non sarebbe in grado di contrastare dal cielo e dalla superficie le attività aeronavali della Marina di Seul.
Coloro che criticano la scelta di costruire una portaerei sottolineano, invece, la minaccia subacquea nord coreana che, sebbene non sia tecnologicamente avanzate, è temibile dal punto di vista numerico.
Peraltro, a supporto delle tesi del partito pro portaerei è venuta incontro proprio Pyongyang che ha eseguito una serie di test missilistici da sottomarini, ampiamente modificati, in immersione.
Agli occhi di chi sostiene la necessità di dotarsi di una portaerei, sia pure leggera, questa nuova minaccia portata da Pyongyang può essere efficacemente contrastata solo da una piattaforma in grado di portare un elevato numero di elicotteri in grado di dare la caccia ai pericolosi sottomarini lanciamissili.
Il valore del programma e le caratteristiche della CVX
Nonostante le dette critiche, il Governo di Seul tenta di tenere duro; il programma ha un valore di circa 1,7 miliardi di dollari e le principali industrie cantieristiche della Corea del Sud, Hyundai Heavy Industries (HHI) e Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME) si “scontrano” per ottenere l’appalto.
Da notare che le due industrie hanno stretto rapporti per il supporto nella progettazione con Fincantieri e Babcock International, poiché in Europa, la prima ha dato vita a Cavour e Trieste e la seconda in Gran Bretagna alle due portaerei da 60.000 tonnellate Queen Elizabeth e Prince of Wales.
Pertanto, non è un caso che dalle prime immagini computerizzate rilasciate dalla Marina di Seul la nuova unità adotti una configurazione a doppia isola come quella del Trieste e delle due portaerei britanniche.
La portaerei sud coreana avrà un dislocamento di circa 30.000 tonnellate; sarà lunga 260 metri e larga 40 metri.
La capacità di trasportare aerei ed elicotteri sarà di 20 aeromobili, tipicamente 12 F-35B ed 8 elicotteri; nel caso in cui sia necessario imbarcare più aerei, questi potranno diventare 16 a discapito del numero di elicotteri imbarcati.
Tra l’altro, mentre le prime immagini computerizzate mostravano la portaerei priva del tipico ski-jump presente sulle unità italiane e britanniche, ora un modello di HHI mostra la presenza di un “trampolino” ben evidente a prua.
Fatto sta che la Marina Sud Coerana continua a proporre immagini della futura (o futuribile viste le alterne vicende che stanno caratterizzando lo sviluppo del programma) CVX priva del trampolino, come le LHA e LHD statunitensi.
Le attività relative al progetto preliminare della CVX richiederanno un triennio mentre la costruzione, se non vi saranno problemi, avverrà in un periodo di circa sei anni.
L’ostruzionismo parlamentare ed un futuro nebuloso per il programma CVX
Paradossalmente, i maggiori pericoli per la sopravvivenza del programna CVX non provengono da un nemico esterno o da una potenza ostile ma dal fronte interno.
Infatti, al momento, le pesanti criticità ed insidie al programma arrivano dal Parlamento di Seul che, nel 2020 a fronte di una richiesta iniziale governativa di circa 8,5 milioni di dollari per gli studi iniziali ha autorizzato una spesa minima di circa 85.000 dollari. Nel corso dell’attuale sezione di bilancio (anno 2022) la situazione si è ripetuta, con la richiesta governativa di finanziamenti per circa 6 milioni di dollari, di cui sono stati autorizzati solo poco più di 420.000 dollari, un’inezia.
Tale situazione sta creando grossi problemi alla continuazione del programma perché la principale critica mossa dal Parlamento al Governo (ed alla DAPA che sovrintende il programma CVX) è la totale mancanza di un’approfondita analisi costi-benefici del progetto.
Peraltro, dal momento in cui l’Assemblea Nazionale sud coreana dovesse approvare il programma ed il contratto fosse assegnato al gruppo cantieristico vincitore, per la realizzazione effettiva della portaerei passerà circa un decennio tra progettazione di massima e di dettaglio nonché costruzione. Insomma, tempi lunghi se non lunghissimi si delineano per vedere la CVX tra le fila della Marina Sud Coreana.