Dalla vetroresina alla corazza.
La geografia della Svezia ha imposto la necessità, per le proprie Forze Armate, di dotarsi di veicoli idonei al movimento nelle ampie distese innevate ed acquitrinose.
Il primo veicolo idoneo al movimento in questi terreni entrato in servizio con l’Esercito Svedese fu l’M29 Weasel americano prodotto della Studebaker acquisito, quale surplus, dopo la II Guerra Mondiale; a causa della sua fragilità, che ne richiedeva la continua manutenzione, il veicolo venne presto dismesso dal servizio.
L’esercito svedese (Svenska Armen) si vide pertanto costretto a chiedere un mezzo da neve capace di sostituire l’M29, ma nessuna delle industrie nazionali si dimostrò disposta a lavorare su questo nuovo progetto.
Conseguentemente, l’Esercito Svedese lavorò ad un nuovo progetto che portò, nel 1958, ad ottenere il primo prototipo che fu successivamente elaborato. A seguito dell’approvazione ufficiale il programma fu gestito dalla Bolinger-Bunktell (sussidiaria della Volvo) con l’incarico di produrre il mezzo in serie.
Il Volvo Bandvagn 202 (BV202)
Nacque così il Volvo Bandvagn 202 (BV 202), un veicolo estremamente innovativo costituito da due moduli snodabili, una motrice trainante cingolata, con motore anteriore e abitacolo, ed un vano da carico su traino, anch’esso cingolato. Tale veicolo poteva essere configurato per trasportare 10 soldati, oppure 1000 kg di carico utile su strada, e 800 kg su terreno vario.
Il treno di rotolamento di entrambi i moduli era dotato di 5 rulli che, con il movimento, consentivano il movimento in acqua fino a 3,3 km/h facendo del BV 202 un mezzo completamente anfibio. L’abitacolo era riscaldato e chiuso, mentre il vano posteriore era protetto semplicemente da un telone unico elemento che proteggeva i soldati trasportati. Infatti, il riscaldamento del vano posteriore era solo in opzione; pertanto le escursioni invernali potevano risultare gelide ed estremamente fastidiose, soprattutto quando il veicolo guadava un corso d’acqua.
Il veicolo fu acquisito, quale mezzo “All terrain”, da Finlandia, Turchia, Norvegia e Regno unito che lo impiegò largamente nella guerra delle Falkland, in quanto era uno dei pochissimi mezzi capaci di muoversi sul terreno fangoso e acquitrinoso di quelle isole.
La produzione del BV 202 continuò fino al 1981, fornendo veicoli anche al comparto civile.
Il Bandvagn BV 206
Nello stesso 1981 la Hägglunds fece uscire dalle proprie catene di montaggio il Bandvagn BV 206, il cui sviluppo ebbe inizio nel 1974, a seguito della richiesta da parte dell’esercito Svedese di un nuovo veicolo che sostituisse il 202.
Il nuovo veicolo era concepito sull’esempio del precedente, e consisteva in un modulo anteriore, con motore, ed un abitacolo in vetroresina idoneo ad ospitare un maggior numero di persone (l’abitacolo anteriore del BV 202 ospitava solo 2 persone) ed un modulo posteriore, dotato di una cabina chiusa in vetroresina con una capacità di trasporto di 11 soldati o di 1400 kg di materiali.
Principalmente concepito per l’uso su terreni innevati, la motricità ed il propulsore potente, un motore austriaco Steyr aspirato a benzina, successivamente sostituito da un diesel sempre aspirato Mercedes-Benz OM603.950 6 cilindri a V diesel di 3.0 cc con due valvole per cilindro e con 140 cv, fanno sì che il Bv206 possa affrontare una vasta gamma di terreni difficili con la possibilità di trainare, dietro il secondo modulo, un ulteriore rimorchio con un peso lordo pari a 2500 Kg (come ad esempio, presso le truppe alpine italiane, l’obice M56 da 105/14), oppure trainando soldati dotati di sci ed attaccati ad una corda dietro al mezzo (il cosiddetto Skijöring).
Come per il predecessore, i cingoli sono adatti anche per il movimento in acqua con una velocità di 3 km/h. Contrariamente al BV202, la potenza nel BV206 è trasmessa anche al rimorchio, per migliorare la mobilità complessiva.
II telaio di ogni modulo ha una putrella centrale in acciaio, collegata ai due insiemi cingolati da due balestre a lame trasversali anch’esse in acciaio. I due cingoli, larghi 0,62 m, sono in gomma fusa con longheroni trasversali a “U” in acciaio immersi, e cordone sintetico di rinforzo in tensione su tutta la larghezza.
- Dimensioni (Lungh.x Largh.x Alt.): 6,9 m x 1,87 m x 2,3 m
- Peso a pieno carico: 6,5 tonnellate, suddivise a metà tra i due moduli
- Velocità su ruote: 50 km/h, in acqua 3 km/h
- Capacità modulo anteriore: cinque uomini, oltre al pilota, o un carico di 580 kg
- Capacità modulo posteriore: undici uomini o un carico di 1.650 kg (piu 200 kg sul tetto).
- Può anche trainare un rimorchio di 2,5 tonnellate.
Versioni del BV-206
Del BV 206, che può operare a temperature tra i -32 ° C ed i + 46 ° C, quindi dall’Artico al deserto, sono state prodotte varie versioni tra le quali:
- BV 206 A ambulanza il cui modulo posteriore è attrezzato per il trasporto di barelle e materie sanitario;
- BV206F versione antincendio;
- RaBv2061 (RadioBandvagn 2061) versione posto comando dotati di apparati radio;
- PvBv2062 (PansarvärnsBandvagn 2062) versione controcarri armata con cannone controcarri senza rinculo Bofors Pvbj1110 da 90 mm;
- PvBv2063 (PansarvärnsBandvagn 2063) versione controcarri armata con missili controcarro TOW (RBS55) o Bofors BILL (RBS56) (i lanciatori sono sistemati nel modulo anteriore scoperchiato, mentre i missili di riserva sono trasportati in rastrelliere poste nel modulo posteriore. Peraltro, i Marines statunitensi del 25° reggimento, destinati all’impiego in Norvegia, montavano il lanciatore TOW sul tetto del modulo posteriore);
- Piattaforma per lanciatore per missili contraerei RBS70;
- Piattaforma per mortai;
- Piattaforma per sistema radar d’artiglieria “ARTHUR”;
- Piattaforma per sistema radar di sorveglianza e scoperta aerea “GIRAFFE” 4A.
La versione protetta BV206S
Al classico BV206 dotato di scocca in vetroresina ha fatto seguito la versione dotata di protezione balistica, denominata BV206S, che mantiene le stesse caratteristiche del predecessore e del quale sono state prodotte le seguenti versioni:
- APC (armato di mitragliatrici da 7,62 o 12,7);
- Ambulanza;
- Trasporto materiali;
- Trasporto carburanti;
- Recupero.
Il Bandvagn Bv206S è stato sviluppato congiuntamente dalla Alvis Hagglunds (ora BAE Systems Land Systems Hagglunds) e dal Comando dell’Esercito Svedese Materiel, inizialmente, per l’uso da parte delle Forze Armate svedesi ma poi entrato in servizio con le Forze armate di Francia, Germania, Spagna, Italia e Svezia 479 veicoli ordinati) ed è in fase di valutazione da parte di altri eserciti. Il Bv 206 presso le truppe USA è indicato come Small Unit Support Vehicle (SUSV letto “susvee”).
- Dimensioni (Lungh.x Largh.x Alt.): 6,9 m x 2 m x 2 m;
- Peso a pieno carico: 7,1 tonnellate, suddivise a metà tra i due moduli;
- Velocità su terra: 50 km/h, in acqua 4 km/h;
- Capacità modulo anteriore: 3 uomini, oltre al pilota;
- Capacità modulo posteriore: 8 uomini;
- Può anche trainare un rimorchio di 2,5 tonnellate.
Il BV206 può essere considerato un successo mondiale con più di 11.500 veicoli acquisiti nelle varie versioni da vari eserciti del mondo (4.000 solo in Svezia), da molte amministrazioni civili che lo utilizzano soprattutto per impieghi di protezione civile ( Vigili del Fuoco) oltre che da privati che, acquistando veicoli di seconda mano, li impiegano su terreni impervi (ad esempio un paio di BV206 sono impiegati da alcuni rifugi dell’Alpe di Siusi per il trasporto di ospiti e bagagli).
Il BVS210
Simile, ma più grande rispetto ai BV206 e BV206S, è il BVS10 All Terrain Vehicle (protect) o ATV (P) soprannominato Viking. Il veicolo, sviluppato come una collaborazione tra l’industria – Hägglunds Vehicle AB e il Mod britannico per i Royal Marines- ricalca la geometria generale del BV 206 con due moduli cingolati snodati, con il gruppo propulsore nel modulo anteriore ed il vano di carico in quello posteriore.
Le principali differenze rispetto ai vecchi Bv206 sono un motore diesel Cummins da 5,9 litri più potente che consente una velocità maggiore, una migliore distanza tra terra e telaio (che consente una limitata resistenza all’esplosione di IED o mine terrestri in quanto il telaio non è sagomato a “V”), ed unità di sterzo di nuova concezione che offre un migliore comfort su strada. Inoltre, il nuovo mezzo ha una maggiore capacità di carico (fino a 5 tonnellate) con la possibilità di aggiungere vari sottosistemi modulari come corazze aggiuntive (slat armor), supporti per varie armi anche remotizzate. Il BVS210 è completamente anfibio, essendo in grado di attraversare corsi d’acqua con un carico completo.
Prima che i Royal Marines accettassero i 108 veicoli ordinati il veicolo è stato sottoposto a un ampio programma di prove tra il 2001 al 2004; le Forze Armate Britanniche impiegano attualmente 4 varianti del BVS10 e cioè:
- Variante Troop Carrying (TCV) in grado di trasportare 2 membri dell’equipaggio più 10 soldati equipaggiati;
- Variante di comando (CV), che trasporta 2 membri dell’equipaggio più un massimo di 8 passeggeri nella cabina posteriore progettata come posto comando e piattaforma di comunicazione digitale potenziata;
- Variante di riparazione e recupero (RRV), che trasporta 4 membri dell’equipaggio e materiale tecnico per la manutenzione dei veicoli (il modulo posteriore trasporta una gru HIAB, un’officina completamente mobile, un compressore d’aria e un argano da 9 tonnellate di capacità);
- Ambulance (AV).
Tutte le varianti, completamente anfibie, sono trasportabili da un aereo classe C130 o al gancio baricentrico di un elicottero CH47 o CH53, sia completi sia separati in due carichi.
I Royal Marines della Royal Armoured Support Company impiegarono circa 33 BVS10, dotati di “Slat Armor” in Afghanistan alla fine dell’estate 2006, prima che il Royal Marines Armored Support Group fosse formato nel dicembre 2007. In Afghanistan il veicolo ha servito egregiamente sino al 2011. La loro bassa pressione al suolo non è sufficiente per innescare la maggior parte delle mine anti-carro in uso in Afghanistan, ma si sono rivelati vulnerabili ai dispositivi esplosivi improvvisati (IED) in quanto non hanno uno scafo a forma di V o una sostanziale armatura sotto il corpo.
Inoltre, ebbero impiego in Somalia: Infatti, la nave anfibia RFA Cardigan Bay sbarcò 2 BVS10 del 539 Assault Squadron dei Royal Marines sulle coste della Somalia.I veicoli percorsero diversi chilometri all’interno del paese del Corno d’Africa per consentire l’incontro tra importanti capi di clan con funzionari dell’MI6 e del Foreign Office per condurre trattative per l’addestramento della Guardia Costiera somala nelle tecniche antipirateria.
Altri operatori del BVS10 sono l’Olanda (73 veicoli per i Korps Mariniers che li hanno impiegati in Afghanistan e Ciad), la Francia (53 veicoli che sono stati preferiti al Bronco All Terrain Tracked Carrier), la Svezia (150 veicoli nella versione MKII B in varie configurazioni da impiegare in Afghanistan), l’Austria (32 veicoli con protezione CBRN e torretta remotizzata WS4 PANTHER – i veicoli austriaci vengono impiegati anche presso l’European Union Mountain Training Initiative – EU MTI) ed è in valutazione presso l’Esercito Italiano per sostituire i BV206S7.
Per cronaca esiste un’immagine di un BVS10 sul cui modulo posteriore è disegnata la torretta remotizzata per mortaio da 120mm Nemo “New Mortar” quale proposta di una versione per il supporto di fuoco.
Meno di due anni dopo il lancio commerciale, i Viking sono stati integrati anche dal Singapore Technology Kinetics (STK) Bronco – noto anche come Warthog all’interno dell’esercito britannico.
ORDINI BRITANNICI
Nel maggio 2007 il Ministero della Difesa Britannico emise un ordine alla BAE Hägglunds per ulteriori 21 unità, alcune delle quali utilizzabili come trasportatore di attrezzature per il nuovo veicolo aereo senza pilota Watchkeeper.
Inoltre, il 26 giugno 2008, il Ministero della Difesa ha annunciato l’acquisto di altri 14 veicoli Viking BvS 10 al costo di 14 milioni di sterline, tra cui nove veicoli per il recupero delle riparazioni, un veicolo di comando e quattro trasporto truppe per lo spiegamento in Afghanistan. Nel gennaio 2009, furono ordinati altri nove veicoli.
Novantanove Viking sono stati rinnovati in un progetto da 37 milioni di sterline, migliorando la loro potenza di fuoco, la corazzatura e la protezione. Questo aggiornamento è stato completato ad aprile 2016.
CORPI OLANDESI
Il BvS 10 è anche in uso con il Corpo dei Marines Olandese; sono state consegnate 74 unità di cui 46 sono la versione APC, 20 veicoli di comando, 4 veicoli di riparazione e recupero e altri 4 veicoli ambulanza.
Il 27 marzo 2018 il Parlamento Olandese ha deciso di inviare una unità di ricognizione dei Marines forte di 60 uomini in Ciad a sostegno della missione di mantenimento della pace EUFOR nella regione. I marines funzionano come gli occhi e le orecchie di un battaglione irlandese. Questo è stato il primo schieramento operativo del BvS 10 Viking in servizio operativo dopo esercitazioni in Norvegia e nel Regno Unito.
Come parte del contributo ISAF olandese, una unità di Royal Marine Marine Corps è stata schierata nella provincia di Uruzgan in Afghanistan a partire dal luglio 2009. Diversi bvS 10 viking sono stati modificati con armature suppletive per questa missione.
ORDINE FRANCESE
Il 18 dicembre 2009, le forze armate francesi hanno emesso un’ordine iniziale per 53 BvS 10, con l’ordine totale di 129 veicoli, compresa l’assistenza.
Il contratto è stimato in ₤ 220 milioni e i veicoli sono stati assemblati nello stabilimento BAE in Svezia.
ORDINE SVEDESE
Il 5 gennaio 2012 è stato annunciato che le Forze armate svedesi hanno deciso di acquistare 48 unità del modello BvS10 MkIIB, che sono state consegnate a partire dall’autunno 2012 e schierate nel contingente svedese in Afghanistan nella primavera del 2013. Il contratto vale circa 700 milioni di corone svedesi e include anche attrezzature di supporto e addestramento. Ci sono anche opzioni per ordinare altri 127 veicoli divisi in tre diversi lotti in futuro. Il 25 settembre 2013, la Svezia ha accettato di acquistare 100 veicoli BvS10 aggiuntivi per oltre $ 160 milioni, come parte delle opzioni concordate nel primo ordine. Il 19 dicembre 2013, la Svezia ha ordinato ufficialmente 102 veicoli BvS10 per $ 120 milioni. I veicoli comprendono vettori trasporto truppa, comando, ambulanza e varianti logistiche del vettore e sono stati consegnati dal 2014 al 2015.
ORDINE AUSTRIACO
Il 30 giugno 2016, è stato annunciato che l’ esercito austriaco ha deciso di acquistare 32 unità del modello BvS10 da consegnare dal 2017 al 2018. Il BvS10 svolge anche un ruolo nella missione dell’Austria nell’Unione europea di Mountain Training Warfare Iniziativa (EU MTI).
Secondo la rivista militare austriaca “Truppendienst”, l’esercito austriaco ha iniziato a ricevere a partire dal febbraio 2019 i BvS10 di MkIIB con protezione CBRN ed equipaggiati con la stazione di armi controllate a distanza WS4 PANTHER.
L’impiego del BV206 in Italia
In Italia il BV206 è stato acquisito, a partire dalla metà degli anni ’80, in circa 110 esemplari (per la maggior parte successivamente rimotorizzati con propulsore Diesel, per dotare le truppe alpine di un veicolo che potesse muoversi agevolmente nell’ambiente compartimentato montano. I primi reparti a ricevere il veicolo furono le unità che costituivano il “Gruppo Tattico Susa” nell’ambito del “Contingente Cuneense” destinato all’impiego sotto il comando di AMF (L) (Allied Command Europe Mobile Force – Land) ed incentrato sul Battaglione Alpini “Susa” e sulla 40^ Batteria di Artiglieria da Montagna oltre ai supporti (guastatori, ospedale da campo, National Support Element).
Ogni Battaglione Alpino o Gruppo di Artiglieria da Montagna (in seguito Reggimenti) ebbero in dotazione il BV206 nelle versioni trasporto, controcarri (inizialmente le compagnie controcarri di Brigata ed in seguito, una volta sciolte, i Reggimenti Alpini) e ambulanza.
A partire dal 2002, le Truppe Alpine hanno iniziato a ricevere il BV206S7 blindato (circa 150 veicoli) nelle versioni trasporto truppe, trasporto carburanti, officina e recupero distribuiti ai reggimenti alpini; comunque, il loro impiego non si è limitato alle unità alpine ma, una volta schierati nei Teatri Operativi, sono stati impiegati anche da altre unità dell’Esercito Italiano che hanno addestrato i loro equipaggi presso i Reggimenti Alpini.
I dati della sua affidabilità, almeno per quanto riguarda l’Esercito italiano, si attestano sul 29% di disponibilità media.
Limiti e pregi del BV206
È poco in vista e, conseguentemente, se ne parla poco, ma questo mezzo svedese ancora in dotazione agli alpini è stato in missione in diversi teatri operativi, tra cui Afghanistan, Kosovo e Iraq. Non solo; grazie alle sue caratteristiche di mobilità si è fatto apprezzare, soprattutto, in ambito civile per fronteggiare le emergenze neve.
La successiva versione 206S ebbe comunque più successo presso gli eserciti canadese e statunitense, nonostante alcuni limiti che ne hanno penalizzato l’impiego operativo rispetto ai moderni ruotati o cingolati corazzati e soprattutto anfibi.
Le prestazioni del 206 e del 206S rispetto ai mezzi militari recenti – e non potrebbe essere diversamente – sono un po’ il suo limite con i soli 55 km/h di velocità e potenze che nel corso del tempo sono passate dai 134 cavalli ai 185.
Il difetto maggiore risiede probabilmente nel non avere caratteristiche anfibie di galleggiamento e mobilità in acqua: benché abbia la possibilità d’immergersi fino a poco più di un metro, in caso di dislivello improvviso questo mezzo rimarrebbe fuori uso a differenza della nuova tipologia anfibia multiruolo (light o protetta) cingolata o ruotata – ampiamente proposta a Eurosatory 2018 – e presente oggi sul mercato.
Come detto, le prime versioni del 206 erano equipaggiate con un motore austriaco Steyr aspirato a benzina, successivamente venne assemblato un diesel sempre aspirato Mercedes-Benz OM603.950 6 cilindri a V diesel di 3.0 cc con due valvole per cilindro e con 140 cv di potenza per poco più di sei tonnellate di massa da muovere. Poca potenza e motore “un po’ legnoso” come lo erano i diesel aspirati, tuttavia grazie ai rapporti del cambio la risposta all’acceleratore era soddisfacente.
Una parte del motore funzionava come pompa idraulica per i servocomandi di movimento. Il motore, come per gli autocarri, era situato centralmente nella cabina tra conduttore e capomacchina, e solo un quarto del suo volume era presente all’interno, considerata la sua altezza di 2,4 metri. Poca insonorizzazione e strumentazione di chiara derivazione Mercedes Benz garantivano comunque semplicità e affidabilità nell’impiego più drastico ma spesso il vano motore si allagava.
Al motore era accoppiata la campana del cambio automatico Allison a 4 marce, dalla quale un corto albero di trasmissione si inseriva in un ripartitore di coppia/riduttore posto sempre in linea con il motore.
Dalla parte inferiore del ripartitore uscivano due alberi di trasmissione, uno diretto al differenziale dell’asse anteriore e l’altro al differenziale del primo asse del rimorchio. Infatti il rimorchio, grazie a questa soluzione – utilizzata anche nelle macchine agricole tra trattore e mietitrebbia – garantisce al modulo cingolato rimorchiato una sua motricità condotta ma con una velocità probabilmente inferiore rispetto la motrice.
Sull’estremità dei semiassi anteriori della motrice è presente un gruppo epicicloidale a comando idraulico, il quale in base alla porzione di sterzata imposta dal volante regola l’idonea pressione d’olio idraulico necessaria al funzionamento delle frizioni a nastro o freni a tamburo e quindi della relativa velocità di rotazione autonoma dei cingoli gommati. Il 206 possiede due botole ribaltabili sul tetto mentre nel 206S7 corazzato è presente una sola con apertura a scivolamento orizzontale.
Come cingolato All-Terrain è limitata anche la disinvoltura nel transitare su pendenze critiche, circa 31° frontalmente passati successivamente con il BV 206S a 40° e questo in parte è dovuto alla scarsa articolazione tra i due moduli, dai sussulti tra le due masse, e dalla loro scarsa lunghezza. Tuttavia se il modulo motrice va in avanscoperta essendo davanti, il modulo posteriore potrebbe provvedere, inserendo la retromarcia, a trainare fuori da una situazione ostica il veicolo. Questo però comporta il transito in passaggi critici a bassissime velocità operative.
Viaggiare nel rimorchio trasporto truppa non è esente da forti scuotimenti mentre risulta molto più stabile la motrice che ospita però solo 5 posti.
La sua autonomia è di soli 300 chilometri ma interessanti sono le configurazioni tecniche, tra cui quella sanitaria, che possono essere allestite al suo interno e all’interessante spazio totale per il trasporto di ben 17 militari.
È lungo poco meno di sette metri per 1.87 metri di larghezza e forse proprio le misure ridotte del BV206 non protetto pongono dei limiti di equilibrio nei transiti più gravosi.
Per qualcuno è stato un veicolo che doveva essere messo in forza più per far numero rispetto alle reali possibilità d’impiego. Una storia forse già conosciuta negli alpini con i carrelli adibiti a Mulo Meccanico Al BV 206S corazzato è andata comunque meglio al punto che è ancora in servizio nel nostro Esercito una versione aggiornata con 182 cv e motore Td e una potenzialità di traino pari a 2.5 tonnellate per 7.6 metri di lunghezza complessiva e 2.34 metri di larghezza. Caratteristiche sicuramente più adatte all’impiego operativo.
La maggiore sezione dei cingoli e una larghezza maggiore del veicolo con una disposizione diversa del motore, sono le caratteristiche che hanno rilanciato il valido progetto del nostro arrampicatore del fango e delle nevi che nella versione BV206S7 risulta corazzato.
La torinese ARIS con il modello ARK produce veicoli simili con caratteristiche e prestazioni interessanti e soprattutto anfibi.
È da sottolineare l’encomiabile lavoro del nostro Esercito con gli Alpini e i BV 206/206S per liberare le strade durante le abbondanti nevicate del 2015 a Campotosto AQ durante l’emergenza neve.
Un pensiero al disciolto 33° reggimento artiglieria terrestre Acqui – “Alto l’onor tenemmo”- avvenuto nel giugno del 2013, ai suoi comandanti e a tutti i militari, che dal lontano gennaio 1915 con il loro sacrificio e dedizione hanno fatto la storia di questo prestigioso reparto dell’Esercito italiano. La caserma oggi ospita gli alpini del 9° rgt e probabilmente qualche versione del BV206 e 206S7 è presente sotto i capannoni del loro autodrappello.