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lunedì, Maggio 29, 2023

Danimarca, referendum per alzare le spese militari e partecipare a missioni UE

I danesi saranno chiamati al voto il 1 giugno per esprimersi sull’abolizione della “Forsvarsforbeholdet” cioè quella regola generale che impedisce alla Danimarca di partecipare ad operazioni militari a guida UE, non finanziando le missioni e conseguentemente non inviando militari o equipaggiamenti.

Secondo i recenti sondaggi riportati sugli organi di stampa nazionali, quasi il 60% dei danesi è d’accordo con l’abolizione di questa regola generale mentre c’è ancora un 29% degli aventi diritto al voto che deve ancora decidere.

La prima conseguenza nel caso in cui il referendum dovesse andare in porto è un aumento delle spese militari a supporto di questo nuovo indirizzo di politica estera in sostegno alle missioni dell’Unione Europea in tutto il mondo.

L’ex Ministro della Difesa Soren Gade ha sottolineato come durante il suo mandato “ho dovuto dire di no diverse volte alla partecipazione a missioni dell’UE e questo è stato chiaramente problematico.”

Allo stato attuale infatti la Danimarca non ha diritto di voto nel Consiglio dei Ministri dell’Unione quando si discute di politica di difesa e quando la Presidenza semestrale è affidata alla Danimarca essa deve lasciare il ruolo di Presidente ad un altro stato membro quando l’argomento trattato è appunto la politica di difesa.

Gli unici tre partiti a livello nazionale che sono contrati a questa decisione sono il Partito Popolare Danese (populismo di destra ed euroscetticismo), Lista dell’Unità – I Rosso-Verdi (eco-socialismo ed euroscetticismo) e la Nuova Destra (conservatorismo, nazionalismo ed euroscetticismo).

C’è da sottolineare che alcuni esponenti di suddetti partiti hanno espresso invece il desiderio di investire maggiori risorse nelle Forze Armate a sostegno dell’Alleanza Atlantica (NATO).

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