Un RQ-4D Phoenix con numero di registrazione italiano e gestito dalla NATO è decollato dalla Base Aerea di Sigonella alle ore 22:00 UTC circa.
Il drone, nominativo UAVGH000 , ha iniziato dopo il decollo una manovra a spirale per guadagnare quota nel più breve tempo possibile.

Anche andando indietro nel tempo non si era praticamente mai visto un triplice dispiegamento di droni RQ-4 in una specifica aerea del pianeta, nemmeno durante le recenti crisi in Medio Oriente.

Il velivolo della NATO sostituirà molto probabilmente il primo RQ-4 “FORTE11” decollato dall’aeroporto siciliano attorno alle 8:20 UTC ed attualmente ancora in Ucraina.
Diversamente dai due aerei già in Ucraina l’UAVGH000 è registrato con Matricola Militare italiana (MM-AV-SA0015) ed è parte della flotta Allied Ground Surveillance.
Il motivo della registrazione con MM italiana è derivato da mere questioni burocratiche dato che la NATO non ne possiede una.
L’RQ-4D è basato sul Global Hawk Block 40 in servizio presso l’U.S. Air Force ed è stato opportunamente modificato in virtù delle esigenze dell’Alleanza Atlantica.
Si tratta di uno dei droni più avanzati disponibili in grado di eseguire missioni di sorveglianza ad alta altitudine e lungo raggio (HALE).
La sua missione

L’intero sistema di sorveglianza del territorio dell’Alleanza è un sistema su misura adattato in modo univoco ai requisiti della NATO. Infatti, è stato specificamente progettato per soddisfare i requisiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione indicati dal Consiglio Nord Atlantico e dal Comando supremo Alleato in Europa.
La base primaria dell’AGS ha sede presso l’Aeroporto di Sigonella dove verranno dispiegati circa 550 uomini. Altro personale dell’AGS verrà integrato nell’Allied Command Operations di Mons e nell’Allied Air Command a Ramstein per coordinare le operazioni.
Presso Sigonella verrà effettuata la manutenzione e sarà presente il “segmento di terra” del sistema.
Malgrado i problemi relativi alla pandemia globale il termine prefissato per la consegna dei cinque esemplari, fissato per la fine del 2020, è stato rispettato.
AGS

L’AGS trae le sue origini dal Summit di Chicago del 2012 quando le 15 nazioni Alleate hanno assegnato a Northrop Grumman il contratto per la produzione del sistema. L’RQ-4D ha effettuato il suo primo volo il 19 dicembre 2015.
Il gruppo di 15 paesi è formato da: Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Comunque, tutti gli altri membri della NATO partecipano economicamente allo sviluppo ed al funzionamento dell’AGS. Il Regno Unito sostituirà il contributo economico mettendo a disposizione l’interoperabilità di sistemi analoghi.
MP-RTIP

L’RQ-4D impiega un radar MP-RTIP (Multi-Platform Radar Technology Insertion Program) sviluppato dalla Northrop Grumman a partire dal dicembre del 2000 per un costo stimato di quasi due miliardi di dollari.
Non sono stati resi noti molti dettagli se non che il suo sviluppo deriva dal Joint STARS e sfrutta le conoscenze acquisite dall’azienda nei radar a scansione elettronica per F-22, F-16 Block 60, U-2 ed F-35 Joint Strike Fighter.
La risoluzione, non ufficialmente resa nota, dovrebbe essere nell’ordine dei 0,3 cm (le immagini rilasciate sono appositamente degradate per nascondere le reali prestazioni del sensore).
Non a caso è stato definito il game-changer per le forze statunitensi nelle missioni ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) tanto che avrebbe dovuto equipaggiare l’E-10, il programma cancellato nel 2006 per rimpiazzare gli E-3 Sentry e gli E-8 Joint STARS data la sua grande capacità di rilevamento di obiettivi a terra.