
La Royal Navy raggiunge un importante traguardo e dichiara il raggiungimento dell’IOC (Initial Operating Capability) per il Carrier Strike Group (CSG) della portaerei Queen Elizabeth.
Questo passaggio obbligatorio è determinante alla luce del primo dispiegamento operativo previsto per maggio 2021.
Il CSG è formato oltre che da una portaerei anche da un cacciatorpediniere Type 45, una fregata Type 23, un sottomarino d’attacco, una o due navi per il supporto logistico nonché la componente ad ala fissa e rotante imbarcata.
Attualmente la Queen Elizabeth è presso Portsmouth dove è in corso la parte finale dell’allestimento della copertura del ponte di volo e l’installazione dei quattro cannoni DS30M Mark 2 da 30 mm.

A dicembre 2019 la Commissione per i Conti Pubblici del parlamento inglese ha evidenziato alcune preoccupazioni relativamente alle unità di superficie da destinare al CSG.
Le priorità sono l’aggiornamento dell’impianto propulsivo dei sei cacciatorpedinieri Type 45 (per i noti problemi) e la sostituzione delle vetuste Type 23 per i compiti ASW (Anti-Submarine Warfare) con le più prestanti Type 26 a partire dal 2027.
Il Ministero non si è detto però preoccupato della questione sulla flotta di superficie indicando come un vero problema il numero di uomini da destinare agli equipaggi dei sottomarini.

Inoltre la Commissione ha posto l’accento sui ritardi che potrebbero portare le due portaerei classe Queen Elizabeth della Royal Navy a non avere la necessaria cornice di sicurezza durante lo svolgimento delle missioni operative.
La causa è da imputare al complesso e costoso programma che mira all’integrazione su un elicottero di un radar in grado da assolvere ai compiti di “early warning” per la protezione della portaerei.
La scelta inglese è ricaduta sul Crowsnest, radar sviluppato da Lockheed Martin e Thales come versione più avanzata del Cerberus, e come piattaforma il Merlink MK2 (designazione per versione britannica dell’AW101 di Leonardo).