Razionalizzare e valorizzare il parco immobiliare militare sito nel comune di Palermo, contribuire a rigenerare il tessuto urbano in stretto coordinamento con le istituzioni della città, secondo quanto reso disponibile dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È sotto questi auspici che il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti, ha svolto il 12 ottobre alcuni incontri istituzionali con il Sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri.
Nel particolare, il focus è stato sulle progettualità e valorizzazione del comprensorio Boccadifalco e delle caserme “Garibaldi” e “Turkory” site nel capoluogo siciliano.
Gli incontri hanno fatto seguito all’accordo di collaborazione su temi di ricerca, innovazione e formazione sottoscritto l’11 maggio 2017 tra la Difesa e l’Università di Palermo e il protocollo d’intesa firmato il 2 dicembre 2020 dal Ministro Lorenzo Guerini per la realizzazione dell’impianto Sportivo polifunzionale “Città Esercito” a Palermo, firmato dal Ministero della Difesa, Comune di Palermo, Università degli Studi di Palermo, Agenzia del Demanio, CONI e Comitato Italiano Paralimpico.
Il Generale Portolano si è detto particolarmente soddisfatto della visita nel capoluogo siciliano e ha aggiunto che la Difesa è sempre vicina ai cittadini, confermando un lungo rapporto di integrazione ed equilibrio tra società civile e Difesa. Il Generale ha anche aggiunto che quanto in atto in Sicilia segue l’esempio di altri accordi di programma stipulati su tutto il territorio nazionale per la riqualificazione del patrimonio immobiliare militare e la rigenerazione urbana attraverso il riuso delle aree militari dismesse.
Per la Difesa gli accordi vengono seguiti dalla Direzione dei Lavori e del Demanio Militare (Geniodife) di Segredifesa che è responsabile, tra l’altro, della trattazione dell’acquisizione, amministrazione, valorizzazione e alienazione nonché della dismissione dei beni demaniali militari.
Fonte e foto Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti-Servizio Pubblica Informazione