Difesa e ENEA
Sostenibilità, efficientamento energetico
e Smart Military District
L’innovazione infrastrutturale della Difesa
fra sviluppo tecnologico, gestione e sicurezza energetica,
interattività e connettività
di Angelo TIBERI
Ufficiale (in cong.) del Corpo dei Granatieri
Cultore di Ordinamento dell’Esercito Italiano e delle Politiche di Difesa e Sicurezza
Sommario: 1. Presupposti e genesi dei Protocolli d’Intesa “Difesa – ENEA”. – 1.1. Elenco dei primi siti contenuti nel Programma EPC della Difesa. – 2. Smart Military District. – 3. Cronologia normativa di riferimento. – 3.1. Riepilogo degli Accordi “Difesa – ENEA”.
1. PRESUPPOSTI E GENESI DEI PROTOCOLLI D’INTESA “DIFESA – ENEA”
Sostenibilità ed efficientamento energetico sono i due percorsi interdisciplinari e interdipendenti nei quali il Ministero della Difesa sta riservando la massima attenzione, formalizzando e concretizzando l’impegno assunto già da tempo, non solo da un punto di vista di necessaria razionalizzazione delle risorse economiche, ma anche sotto un profilo etico congiuntamente a quel senso di dovere e corretta gestione orientata al rispetto dell’ambiente servendosi di nuove forme e fonti energetiche.
Pertanto, energia pulita, energia rinnovabile, abbattimento di emissioni inquinanti, Smart Military Disctrict, sistemi e ambienti green sono le terminologie che con ricorrente e crescente utilizzo, non soltanto nell’aspetto lessicale, ma proprio come dottrina e faro di miglioramento si stanno radicando e affermando nell’ambito militare italiano.
Ricordando che quest’ultimo, per la propria parte, è stato da sempre sensibile alla salvaguardia ambientale sia con azioni di tutela e interventi conservativi durante le attività addestrative di svolgimento in aree demaniali proprie (c.d. del “demanio militare”) e in siti di altre proprietà (demani provinciali e comunali) sia attraverso esplicite campagne informative tematiche.
Proprio in riferimento alla serie coordinata di attività promozionali è importante ricordare i diversi impegni condotti dalla Marina Militare a tutela del mare e la interessante campagna “Esercito e ambiente” che dedicò, in modo molto incisivo e con riscontri di vero successo, l’Esercito Italiano già nell’anno 1988 attraverso documentari, conferenze e produzioni editoriali, una per tutte rappresentata dal pregevole volume “intitolato con lo stesso nome della campagna (Esercito e ambiente)” realizzato ed edito in quell’anno dall’allora Ufficio Documentazione e Attività Promozionali (UDAP) del V Reparto dello Stato Maggiore dell’Esercito in collaborazione con l’Istituto Geografico De Agostini di Novara.
Questo per far capire che le Forze Armate italiane non sono neofite ai segmenti tematici sopra richiamati nei loro termini lessicali, ma hanno sviluppato nel tempo comunque norme comportamentali e forme di comunicazione dedicate che, nei periodi attuali, sono rafforzate tramite quell’intento di proiettarsi verso nuove ed importanti attività per la sostenibilità, affrontando con mirati studi disciplinari un interessante, innovativo e coinvolgente percorso per l’accrescimento della cultura dell’efficientamento energetico continuando di riflesso ad aumentare anche il rispetto per l’ambiente.
Detto ciò, pertanto, l’Amministrazione della Difesa, in questi anni, ha voluto affrontare il perseguimento delle predette finalità predisponendosi in maniera più strutturata sia a livello centrale sia a livello di Forze Armate, costituendo nel 2015 innanzitutto un’Unità Organizzativa dicasteriale – espressione diretta ed inequivocabile di tale impegno – denominata “Struttura di Progetto Energia (SPE)” (1) riconfigurata nel 2021 in “Area Energia e Ambiente” (confluita, nello stesso anno, nella “Task Force per la valorizzazione degli immobili, l’energia e l’ambiente”) e, contestualmente, adottando a partire dal 2016 una serie di iniziative istituzionali con l’ENEA Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (2) che essendo in possesso delle alte e qualitative capacità di ricerca, è divenuta esclusiva partener cooperante di studio per l’adozione, nel “breve-medio” termine, di tutte quelle nuove tecnologie, applicazioni e sistemi che rappresenteranno sicuramente una rivoluzione epocale, apportando miglioramento e generando evidenti vantaggi su più fronti, quali “rendimenti energetici”, “maggiore efficienza”, “economizzazione con minori consumi” e “abbattimento di emissioni inquinanti” per l’ambiente.
Questo processo di trasformazione e di orientamento a nuove forme di analisi e di adeguamento del patrimonio infrastrutturale, è sviluppato appunto in sinergia con alcuni passaggi d’intenti interente con definizione “Ministero della Difesa – ENEA”, che hanno segnato un po’ le fasi di pianificazione per queste nuove peculiarità e dei quali qui di seguito vado a ricordare la volontà predispositiva istituzionale attraverso i loro rispettivi momenti di espressione formale.
Ma ancora, approfondendo un po’ di più quest’ambito di cooperazione si riscontra che esso si immerge in un un’ampia gamma di percorsi procedurali comprendenti le attività di formazione ed informazione per il personale della Difesa, il supporto per la realizzazione di progetti di efficientamento e di approvvigionamento (non di “serie” ma studiati e preformati per ogni singola infrastruttura), nonché attività di carattere strategico, mediante ricerca e sviluppo di tecnologie esclusive e d’avanguardia.
Poi le attente valutazioni hanno consentito e stanno consentendo oltre ad un censimento dello stato degli impianti esistenti, in buona parte, anche, la sostituzione totale delle impiantistiche ormai obsolete e non riconvertibili e adeguabili, favorendo così pure opportunità di spinta produttiva e di sviluppo economico per progettisti, fornitori, imprese costruttrici, installatori e manutentori.
Pertanto, a riguardo delle iniziative istituzionali di cui ho accennato sopra, la prima molto significa e rilevante, risulta essere quella rappresentata dal Protocollo d’Intesa “Difesa – ENEA” firmato a Roma il 13 settembre 2016 presso il Policlinico Militare “Celio” dagli allora Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano e dal Presidente dell’ENEA Federico Testa per la “sostenibilità e l’efficientamento energetico degli edifici militari”.
Questo documento – inserendosi in quel fecondo tracciato di iniziative analoghe (3) già avviate in precedenza – per il Ministero della Difesa fa anche da apripista nel percorrere la strada più diretta ed ottimale per raggiungere l’obiettivo del programma sul miglioramento delle prestazioni energetiche degli immobili di sua proprietà, dove l’ENEA ha iniziato la sua attività di studio, ricerca e riqualificazione, scegliendo volutamente di partire dal Policlinico del Celio (4), poiché questa infrastruttura ospedaliera di prestigio e di eccellenza della nostra Sanità Militare, in via strategica, è risultata prioritaria per l’adozione di quelle misure e nuove tecnologie atte a garantire la sua necessaria continuità funzionale ed operativa anche in eventuali condizioni e improvvise situazioni di particolare emergenza dovute a guasti o black out (ovvero ad altre forme di interruzione temporanea di energia elettrica) che potrebbero generare un blocco delle attività sanitarie e, quindi, nel modo più assoluto, non permissibile e assolutamente da evitare per una struttura del genere.
Alla firma di questo primo protocollo d’Intesa del 2016 il Sottosegretario Alfano durante il suo intervento riferiva “non poteva scegliersi miglior sede per la prima collaborazione fra il Ministero Difesa e l’ENEA, che svilupperanno, proprio qui, uno studio energetico approfondito sugli edifici e sugli impianti del complesso ospedaliero sulla cui base potranno poi essere elaborati i successivi progetti di efficientamento energetico”.
Roma, 13 settembre 2016
sottoscrizione del 1° Protocollo d’Intesa “Ministero della Difesa – ENEA”
tra il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano e il Presidente dell’ENEA Federico Testa
(da sinistra) Il Direttore del Policlinico Miliare “Celio” Generale di Divisione Antonio Satta,
il Sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano e il Presidente dell’ENEA Federico Testa
Nel mentre, in tale frame a maggior definizione dell’asset organizzativo dedicato, con Decreto del Ministro della Difesa del 22 gennaio 2021 viene costituita la “Task Force Difesa per la Valorizzazione degli immobili, l’Energia e l’Ambiente” (5), trattasi di una struttura organizzativa centrale complessa nella quale sono confluite le competenze attribuite alle due preesistenti Unità Organizzative, “Task Force per la valorizzazione e la dismissione degli immobili non residenziali della Difesa” e “Struttura di Progetto Energia” (SPE).
La Task Force Difesa risulta, attualmente, così articolata in due specifiche aree denominate “Area Valorizzazione Immobili” e “Area Energia e Ambiente” (6), quest’ultima derivante, infatti, proprio dalla riconfigurazione della SPE ereditandone tutte le competenze e attribuzioni.
Veduta interna della Caserma “Macao” facente parte
del Complesso Infrastrutturale-militare “Castro Pretorio” – Roma
Proseguendo sugli impegni della Difesa in materia di sostenibilità e di efficientamento energetico riferisco che il successivo atto formale risultante è segnato dall’Accordo “Difesa – ENEA” per l’“efficienza energetica degli edifici e Smart Military District” firmato a Roma il 10 febbraio 2021 presso la sede del Ministero della Difesa di Palazzo Baracchini dal Ministro Lorenzo Guerini e l’allora Presidente dell’ENEA Federico Testa.
In questo secondo importante passaggio istituzionale, il Ministro della Difesa Guerini nel suo intervento ha espresso testualmente: “Innovazione e rispetto dell’ambiente, priorità per la Difesa e per l’Italia”.
Dove anche il Presidente dell’ENEA Testa nel concordare pienamente l’impegno ha asserito: “Questa collaborazione rafforza le nostre professionalità al servizio del Paese”.
Parole molto significative che tratteggiano l’importanza nell’avanzamento di questo percorso non soltanto per l’Amministrazione della Difesa ma anche a beneficio per l’intera Nazione.
Roma, 10 febbraio 2021
sottoscrizione del 2° Protocollo d’Intesa “Ministero della Difesa – ENEA”
tra il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini e il Presidente dell’ENEA Federico Testa
L’anno 2021 oltre al predetto accordo fa sì che il Ministero della Difesa stabilisca anche un altro e conseguente Protocollo d’Intesa con l’ENEA, il “3°” in ordine di tempo, indirizzato questo alla “collaborazione per l’attuazione di un programma di formazione nei settori energetico, ambientale, efficienza e sostenibilità con la finalità di creare competenze specialistiche tra il personale della Difesa”.
Tale “accordo” è stato firmato a Roma il 27 settembre 2021 presso l’ENEA tra il Direttore della Task Force Difesa Valorizzazione Immobili, Energia e Ambiente Generale di Brigata Michele Giovanni Caccamo e la Direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica (DUEE) (7) dell’ENEA Ilaria Bertini.
Roma, 27 settembre 2021
sottoscrizione del 3° Protocollo d’Intesa “Ministero della Difesa – ENEA”
tra il Generale di Brigata Michele Caccamo e la Dott.ssa Ilaria Bertini
Nei mesi di ottobre, novembre 2021 si sono svolte e, ovviamente, proseguiranno nell’anno 2022 tutta quella prevista serie di attività di pianificazione e programmazione, sugli immobili della Difesa individuati, per dare continuità ai lavori (già avviati da cronoprogramma) di riprogettazione impiantistica al fine di adeguare, migliorare e riqualificare il patrimonio infrastrutturale individuato in priorità, in modo da rendere attuabili tutte quelle prefissate misure di risparmio, efficienza energetica e per l’ambiente meno impattanti possibile.
In questo contesto argomentale, come documento illustrativo a riguardo, risulta essere molto interessante l’Audizione del Generale Ispettore dell’Aeronautica Militare Francesco M. Noto, già Direttore della Struttura di Progetto Energia del Ministero della Difesa, effettuata in data 23 ottobre 2018 presso la 10a Commissione Permanente (Industria, Commercio, Turismo) del Senato della Repubblica vertente sul “Sostegno alle attività produttive mediante l’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica”, nel quale è contenuta anche la vision sulle “linee programmatiche del Ministro della Difesa” riferita nella precedente Audizione avuta, nello stesso anno, per le Commissioni congiunte, la 4a Difesa, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati che testualmente recita: “… nel medio e lungo termine la Difesa mira al raggiungimento di levate capacità di resilienza energetica, produzione e approvvigionamento da fonti sostenibili … In particolare, … a partire dai siti a valenza strategica, … realizzazione di distretti energetici intelligenti (definiti Smart military district) nei quali sia massimizzato il ricorso all’autoconsumo e la gestione dei flussi energetici avvenga in tempo reale in un alveo certo di cyber security …”.
Questo documento di riferimento, poi oltre ad illustrare la SED “Strategia Energetica della Difesa” (8) andando a richiamare l’interazione fra: governance; sicurezza; ricerca e sviluppo; formazione; ambiente; infrastrutture; capacità; logistica dei trasporti; presenta sia una Caratterizzazione energetica della Difesa suddivisa per area geografica sia il Programma pluriennale di Energy Performance Contract (EPC) della Difesa riportante i siti individuati in associazione ad un’Ipotesi programmatica di piano finanziario (compreso nel periodo dal 2018 al 2032) e il Programma pluriennale per la realizzazione di una rete di “Smart Military District” per migliorare la resilienza energetica dei siti strategici della Difesa (proposto al CIPE) con relativo Ipotesi del Piano Finanziario (compreso nel periodo dal 2019 al 2028) suddiviso in due fasce di priorità, “Priorità 1” e “Priorità 2”.
La relazione è completata con i “livelli di ambizione” nei quali si citano alcune settorialità specifiche e innovative come l’IFIMS Infrastructure Full Integrated Management System, le “isole energetiche” (con sistemi rinnovabili di produzione, accumulo, smart grid, cyber) e gli “arcipelaghi energetici” (suddivisi in “infrastrutture stanziali in Patria” e “infrastrutture di contingenza”).
A fattor comune, riferisco che i finanziamenti di questi progetti perverranno dalla EIB European Investment Bank (BEI Banca Europea degli Investimenti), invece, per quanto concerne l’assistenza tecnica-finanziaria è fornita attraverso il Progetto “ELENA” European Local ENergy Assistance.
Da notare nella vista aerea dell’infrastruttura militare i pannelli fotovoltaici e solari termici installati sulle terrazzature di copertura delle palazzine
1.1. ELENCO DEI PRIMI SITI CONTENUTI NEL PROGRAMMA EPC DELLA DIFESA
In questo sottoparagrafo riporto un’elencazione dei primi siti individuati, espressi da Comandi, Reparti e Istituti di Formazione della Difesa – contenuti nel Programma Pluriennale di Energy Performance Contract (EPC) redatto nel luglio 2018 – che via via, nel medio termine, devono essere riqualificati e dei quali alcuni di essi hanno già iniziato il processo di miglioramento energetico.
a) Policlinico Militare “Celio” in Roma;
b) Palazzo Ducale di Modena sede dell’Accademia Militare;
c) Arsenale Militare Marittimo di La Spezia;
d) Comprensorio militare dell’area “Castro Pretorio” in Roma (esprimente anche il primo Smart Military District);
e) Accademia Aeronautica di Pozzuoli (NA);
f) Aeroporto Militare di Trapani-Birgi sede del 37° Stormo (Caccia) dell’Aeronautica Militare;
g) Aeroporto Militare di Amendola (FG) sede del 32° Stormo (da Interdizione) dell’Aeronautica Militare;
h) Aeroporto Militare di Gioia del Colle (BA) sede del 36° Stormo (Caccia) dell’Aeronautica Militare.
2. SMART MILITARY DISTRICT
Gli “Smart Military District” sono diventati ormai da iniziali concept progettuali a effettivi, concreti e pulsanti contesti costituiti da sistemi di sottosistemi tecnologici in disposizione “olonica” che materialmente e incisivamente, sempre più, consentono di definire, attuare e assicurare realmente tutta quella moltitudine di funzioni in connessione e in interscambio di dati e informazioni atte ad efficientare il vasto spettro delle complesse attività di gestione e di comunicazione negli ambiti “infrastrutturali-comprensoriali” in cui trovano realizzazione apportando miglioramento energetico e sostenibilità.
I “vantaggi” che si possono generare con gli “Smart Military District” si raggiungono attraverso lo sviluppo e l’armonizzazione di quattro definiti ambiti o settori focali:
1° Settore focale
– SMART/ECO BUILDING su edifici: con tecnologie nZEB (nearly Zero Energy Building) e utilizzo di sistemi ICT (Information and Communication Technology), soluzioni IoT (Internet of Things), sistemi di automazione e analisi/processamento dei dati;
2° Settore focale
– SMART GRID (rete “intelligente” costituita da un insieme di “reti di informazione” interfacciate con “reti di distribuzione” dell’energia elettrica) su: aree direzionali distrettuali con edifici connessi, cyber security, storage;
3° Settore focale
– ENERGY SECURITY RESILIENZA;
– SOSTEGNO ALLE CAPACITA’ DI DIFESA E SICUREZZA per mantenere efficiente la prontezza operativa dello strumento militare;
– CONCORSO ALLE ATTIVITA’ PER EMERGENZE IN CALAMITA’ E INTERVENTI DI PUBBLICA UTILITA’ (rientranti anche nel c.d. “dual use”);
4° Settore focale
– RIDUZIONE IMPATTO AMBIENTALE;
– UTILIZZO E GESTIONE INTEGRATA DI “ENERGIA – ACQUA – RIFIUTI”;
– INTEGRAZIONE E ADERENZA CON LE AREE TERRITORIALI;
consentendo una connettività affidabile e diffusa, riuscendo ad assorbire e mitigare eventuali effetti derivanti da attacchi ibridi e non convenzionali e, non in ultimo, garantendo anche un’interazione con altri enti della Pubblica Amministrazione.
Pertanto, gli “Smart Military District” oltre a rappresentare, innovazione e futuro, sono distretti energetici intelligenti che, in un profilo strategico e in un’ottica polifunzionale, favoriscono e soddisfano lo svolgimento dei “servizi” e delle “attività” in ambito Difesa, aumentandone, con qualità e controllo di gestione, l’efficientamento in rapidità di esecuzione nella connettività/interattività e nei rendimenti energetici rispettando l’ambiente; nonché, generano un risparmio economico sostanziale nei consumi.
Tutto ciò è reso possibile tramite un sistema alimentato da “fonti ecosostenibili” e processato da reindirizzamenti di “resilienza energetica”.
In questo macrosistema tecnologico-innovativo integrato si riscontra, inoltre che, fra gli aspetti prioritari, molta attenzione è riservata alla c.d. “sicurezza energetica” (9), in quanto considerata indiscutibile “fattore di potenza”.
A tal proposito, in Italia il primo Smart Military District sorgerà a Roma ed è stato individuato nel Complesso militare-infrastrutturale del “Castro Pretorio”.
La scelta per la realizzazione di questo grande e primo progetto nell’area del “Castro Pretorio” è stata effettuata sulla base di un dettagliato studio di valutazione, avviato e coordinato dalla Struttura di Progetto Energia (ora Area Energia e Ambiente) del Ministero della Difesa che ha messo in risalto proprio le irrefutabili caratteristiche di necessità per l’alta concentrazione di importanti Enti e Comandi presenti in questa ampia zona, sia di livello interforze, sia prettamente di riferimento all’Esercito e all’Aeronautica Militare, quali il Comando Unità Servizi del Ministero della Difesa (CUSDIFE), il Raggruppamento Logistico Centrale (RA.LO.CE.) con la relativa Foresteria Militare “Pio IX” e il Circolo Ufficiali, lo Stato Maggiore Aeronautica, la Casa dell’Aviatore – Circolo Ufficiali dell’Aeronautica Militare ed altri Uffici militari.
Veduta aerea del Complesso Infrastrutturale-militare “Castro Pretorio” – Roma
Come secondo Smart Military District potrebbe essere considerata la “Città Militare della Cecchignola” (10) altra vasta area, situata sempre a Roma, con rilevante presenza di Comandi prettamente appartenenti alla Forza Armata Esercito ma anche di riferimento interforze.
Veduta aerea della “Città Militare della Cecchignola” – Roma
Tutto questo articolato processo di azioni associate a innovative architetture di sistemi non viene a rappresentare un punto d’inizio ma un mettere in pratica quel ragionato profilo dottrinale avviato già da tempo, quale effettivo e reale generatore di trasformazione e di ammodernamento per un cambiamento dinamico e proficuo, al passo con i tempi, occorrente alle diverse e molteplici settorialità della Difesa ed indirettamente anche di spinta e proiezione evolutiva per il sistema Italia.
3. CRONOLOGIA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
In questo Paragrafo si riportano i provvedimenti legislativi e normativi cardini che esprimono e disciplinano l’impegno istituzionale del Ministero della Difesa nel settore “Energia e Ambiente”.
Tengo, inoltre, a precisare che i Decreti Ministeriali sotto elencati sono da intendersi “Decreti del Ministero della Difesa”.
– Decreto Ministeriale del 26 gennaio 2015 riguardante “Costituzione della Struttura di Progetto Energia”;
– Decreto Ministeriale del 13 gennaio 2016 riguardante “Conferma della Struttura di Progetto Energia nell’espletamento delle proprie funzioni”;
– Decreto Ministeriale dell’8 gennaio 2018 riguardante “Conferma e riconfigurazione della Struttura di Progetto Energia”;
– Decreto Dirigenziale del 9 aprile 2018 riguardante “Disciplina dell’organizzazione, delle funzioni, degli obiettivi della Struttura di Progetto Energia”;
– Decreto Ministeriale del 12 marzo 2020 riguardante “Conferma e riconfigurazione della Struttura di Progetto Energia”;
– Decreto Dirigenziale del 12 marzo 2020 riguardante “Disciplina dell’organizzazione, delle funzioni, degli obiettivi della Struttura di Progetto Energia”;
– Decreto Legislativo del 15 marzo 2010 n. 66 riguardante “Codice dell’Ordinamento Militare” (d’interesse, l’articolo 355);
– Decreto Legislativo del 3 marzo 2011 n. 28 riguardante “Attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle Direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE e successive modifiche e integrazioni;
– Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2021 riguardante la “Costituzione della Task Force Difesa per la Valorizzazione degli immobili, l’Energia e l’Ambiente”.
3.1. RIEPILOGO DEGLI ACCORDI “DIFESA – ENEA”
A conclusione del presente lavoro documentale, quali atti d’impegno istituzionale, riporto in riepilogo i tre Accordi – Protocolli d’Intesa passati precedentemente in rassegna – oggetto principe di questa trattazione, nonché pilastri cardini di questa positiva, propulsiva e rivoluzionaria transizione – sottoscritti congiuntamente “dal Ministero della Difesa e dall’ENEA”:
– 1° Protocollo d’Intesa, Roma 13 settembre 2016 per la “sostenibilità e l’efficientamento energetico degli edifici militari”;
– 2° Protocollo d’Intesa, Roma il 10 febbraio 2021 per l’“efficienza energetica degli edifici e Smart Military District”;
– 3° Protocollo d’Intesa, Roma il 27 settembre 2021 riguardante la “collaborazione per l’attuazione di un programma di formazione nei settori energetico, ambientale, efficienza e sostenibilità con la finalità di creare competenze specialistiche tra il personale della Difesa”.
ANGELO TIBERI
NOTE AL TESTO
(1) La “Struttura di Progetto Energia” (SPE) è stata istituita con Decreto Ministeriale della Difesa del 26 gennaio 2015, riconfermata successivamente con i Decreti Ministeriali (della Difesa) del 13 gennaio 2016 e dell’8 marzo 2018 si è riconfigurata con il Decreto Ministeriale del 12 marzo 2020 (che ne disciplina l’organizzazione, le funzioni, gli obiettivi) e, infine, con il Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2021 istitutivo della Task Force Difesa per la Valorizzazione degli immobili, l’Energia e l’Ambiente” (vedasi la nota 5) vi è confluita come “Area Energia e Ambiente”.
La SPE, attuale “Area Energia e Ambiente”, è stato lo strumento organizzativo iniziale per l’efficientamento energetico dei siti della Difesa, l’acquisto e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, lo sviluppo di progetti finalizzati ad assicurare l’energy security, il conseguimento del contenimento della spesa energetica e la diminuzione di impatto ambientale delle attività istituzionali del Ministero; inoltre, disponeva al suo interno di un apposito Gruppo di Lavoro interforze con funzioni di Project Implementation Unit (PIU), attualmente riarticolato e potenziato fra le rispettive 3a Sezioni del 3° e 4° Ufficio dell’“Area Energia e Ambiente”.
(2) L’ENEA Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, già denominato dal 5 marzo 1982 Ente Nucleare ed Energie Alternative deriva, a sua volta, dal Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN) nato nel 1960 per trasformazione del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN) che, a sua volta, fu istituito nel 1952 all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
(3) Accordi ministeriali di collaborazione sono stati stipulati anche: con le Università di Genova, di Modena, di Reggio Emilia, della Calabria, “Federico II” di Napoli, “La Sapienza” di Roma, l’EnSIEL (Consorzio Interuniversitario per l’Energia e i Sistemi Elettrici), con il Consorzio RE-CORD Renewable Energy COnsortium for R&Dtibili, con l’Acquirente Unico del GSE, con i Consorzi TEST (Consorzio delle Università della Campania sulla mobilità sostenibile) e STRESS (Sviluppo di Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia Sismicamente Sicura ed eco-Sostenibile), in APQ Accordo Programma Quadro con Roma Capitale, nonché con specifici Istituti del CNR Centro Nazionale delle Ricerche.
Agli accordi intrapresi con i predetti enti e organi di ricerca, si sono aggiunte altre iniziative sottoscritte con la SNAM (Società Nazionale Metanodotti), il Politecnico di Milano e l’Università di Pisa.
(4) Perché si è scelto di partire proprio dal “Celio”? La motivazione è la seguente: perché il Celio oltre a possedere, a livello infrastrutturale, un valore culturale e storico-architettonico che lo rende unico nel suo genere, l’aspetto che più gli conferisce lustro risiede nella valenza funzionale di prim’ordine, sia come “struttura di proiezione” (attraverso moduli sanitari specialistici) di fondamentale supporto alle operazioni fuori area nell’assistenza medica ai militari e alle popolazioni martoriate dalla guerra sia come Policlinico stanziale, in Patria, dotato di strumentazioni e professionalità d’avanguardia nella medicina.
(5) La “Task Force Difesa Valorizzazione Immobili, Energia e Ambiente” preposta all’individuazione, alla promozione e all’indirizzo delle procedure più idonee all’attuazione degli adempimenti richiesti dalla normativa vigente e funzionalmente orientata al raccordo tra gli atti di indirizzo politico e le attività amministrative, sostanzialmente, è nata per le due seguenti finalità:
a) quello di disporre di un unico punto specifico a cui gli Enti e le altre Amministrazioni dello Stato possono fare riferimento, rapportandosi con immediatezza, qualora siano interessate a infrastrutture appartenenti al patrimonio immobiliare del Ministero ritenute non più di necessario utilizzo per i fini istituzionali della Difesa;
b) esprimere una struttura funzionale unica in materia di energia e sviluppo idonea a condurre il giusto orientamento su sostenibilità, riduzione dei costi energetici, abbattimento delle emissioni inquinanti, sicurezza energetica, apertura alle nuove tecnologie, nonché svolgere studi e ricerche su idee progettuali.
Questa “Task Force” ha la seguente struttura organizzativa:
– Direttore e Ufficio del Direttore;
– Sezione Segreteria e Risorse;
Area Valorizzazione Immobili comprendente:
– Vice Direttore d’Area
– 1° Ufficio “Progetti Valorizzazione Immobili”, su tre Sezioni: 1a Sezione “Progetti Area Nord”; 2a Sezione “Progetti Area Centro”; 3a Sezione “Progetti Area Sud”;
– 2° Ufficio “Coordinamento Valorizzazione Immobili”, su tre Sezioni: 1a Sezione “Coordinamento”; 2a Sezione “Demanio”; 3a Sezione “Studi e Normativa”;
Area Energia e Ambiente comprendente:
– Vice Direttore d’Area
– 3° Ufficio “Progetti Energia e Ambiente”, su tre Sezioni: 1a Sezione “Sicurezza Energia”; 2a Sezione “Clima e Ambiente”; 3a Sezione “Ricerche e Innovazione”;
– 4° Ufficio “Coordinamento Energia e Ambiente”, su quattro Sezioni: 1a Sezione “Coordinamento e Studi di indirizzo strategico”; 2a Sezione “Normativa, Incentivi e Finanziamenti”; 3a Sezione “Efficientamento e Progetti esemplari”; 4a Sezione “Informatica e Comunicazione”.
(6) L’Area Energia e Ambiente della Task Force Difesa per la Valorizzazione Immobili, l’Energia e l’Ambiente, come già riferito nella nota 1, quale continuazione delle attività della preesistente SPE (Struttura Progetto Energia), in qualità di referente unico per la Difesa, è preposta in materia di energia, per il raggiungimento dei livelli più elevati di resilienza e per una maggiore continuità dei flussi energetici all’interno del “Sistema Difesa”.
Quest’Area ha come mission quella di affinare i livelli tecnologici e della sostenibilità complessiva dello Strumento militare attraverso la riduzione dei consumi e l’incremento della produzione e dell’approvvigionamento da fonti ecosostenibili minimizzando l’impatto sull’ambiente dando piena attuazione alla Strategia Energetica della Difesa.
(7) Il DUEE svolge anche funzioni di Agenzia Nazionale per l’Efficientamento Energetico.
(8) Per approfondimenti sulla SED Strategia Energia della Difesa si consiglia la Pubblicazione “Piano per la Strategia Energetica della Difesa” edita dallo Stato Maggiore della Difesa – IV Reparto Logistica e Infrastrutture, Roma, 2019.
(9) Preciso che anche se la NATO, fino ad oggi, ancora non ha dato una propria determinazione in materia ovvero una definizione completa di Energy Security, in sostanza è emerso, da appropriate ricerche, che la dimensione militare della Sicurezza Energetica è basata su tre fondamentali pilastri:
– “sviluppo conoscitivo” (c.d. awareness), considerandolo come fattore di consapevolezza e diffusione della conoscenza della problematica energetica per un’adeguata analisi delle implicazioni per la sicurezza e di ogni altro segmento di studio relativo all’argomento;
– “gestione energetica” (c.d. Energy Management), intesa come fattore di efficientamento, razionalizzazione e sviluppo capacitivo;
– “protezione delle infrastrutture energetiche critiche” (c.d. Critical Energy Infrastructures Protection, in acronimo CEIP), inteso come fattore d’impulso per l’elevazione ai massimi livelli della sicurezza energetica.
Pertanto, andando a voler nomenclare la “Sicurezza energetica” nell’ambito o nella dimensione militare si conviene nel dire in definizione che è: “l’insieme delle attività volte a ridurre la vulnerabilità derivante dall’impiego di risorse energetiche, garantendo un accesso a esse sicuro e sostenibile”.
(10) La Città Militare della Cecchignola per “densità infrastrutturale” rappresenta il più grande “comprensorio militare” d’Italia e d’Europa.
Progetto grafico dell’immagine di copertina ideato e realizzato dall’autore Tenente dei Granatieri (in cong.) Angelo TIBERI
Fotografie tratte dai Repertori fotografici del Ministero della Difesa e dell’ENEA.