A distanza di poche ore la penisola coreana tornata agli onori delle cronache per nuovi lanci da parte di Pjongyang di missili balistici a corto raggio ed un’importante visita del Presidente sud coreano Moon Jae-in al centro di lancio missilistico dell’Agency for Defense Development (ADD).
Casualità o meno, la Corea del Nord “ha salutato” la visita presidenziale con un lancio di una salva di missili balistici a corto raggio SLBM che hanno terminato la loro “corsa” nel Mar del Giappone dopo circa 800 km, raggiungendo un’altezza massima di 60 km.
Ovviamente, i due lanci sono stati osservati, tracciati e seguiti dai dispositivi radar e di difesa sud coreani, statunitensi e giapponesi, in allarme per capire quale fossero i punti di possibile impatto.
Secondo l’intelligence sud coreana dovrebbe trattarsi di una versione modificata del missile russo SS-23 Iskander di cui la Corea del Nord sarebbe venuta in possesso e di cui vi è riscontro fotografico.
Questi due lanci si aggiungono ai lanci eseguiti pochi giorni fa di un nuovo tipo di missile cruise con portata di 1500 km.
In Corea del Sud, il Presidente Moon Jae-in si è recato in visita presso il centro di lancio missilistico dell’Agency for Defense Development (ADD) per congratularsi di persona con i responsabili del programma relativo al missile balistico a corta gittata lanciato da sottomarino.
Come noto, dopo una serie di lanci sperimentali eseguiti da piattaforma sottomarina, il nuovo SLBM di Seul è stato lanciato con successo dal sottomarino Dosan Ahn Chang-ho che sta terminando le prove, prima della consegna ufficiale ormai prossima alla Marina Sud Coreana.
Le novità sud coreane in campo missilistico non finiscono qui perché, in occasione della visita presidenziale, i funzionari del ADD avrebbero informato Moon Jae-in che sono in via di sviluppo un missile da crociera supersonico ed un missile balistico di nuovo tipo con testata e portata maggiorata.
Insomma, tra le due Coree è ripresa la corsa ai missili balistici di ogni tipo; Pyongyang sfrutta questi lanci per “tenere sulla corda” Seul e Tokyo, cercando di portare Washington al tavolo delle trattative per mitigare sanzioni ed ottenere nuovi rapporti commerciali dalla Corea del Sud e forniture alimentari dal Giappone; Seul, invece, tenta di dotarsi di significative capacità autonome per colpire in profondità con ordigni di precisione obiettivi di valore strategico in caso di attacco nord coreano.
Washington si trova al centro della questione perché è in prima linea per difendere Seul e Tokyo da sempre possibili attacchi missilistici nord coreani con più di un occhio al espansione in ogni settore della vicina Cina. Giappone e Corea del Sud hanno in via di sviluppo rispettivi sistemi di difesa anti missile multi strato, sia come iniziativa nazionale, sia in partnership con gli Stati Uniti, interessati a contenere la minaccia missilistica nord coreana con obiettivo anche quella cinese che impensierisce i pianificatori ed analisti militari di Washington e gli alleati dell’area Indo-Pacifico.
Foto Korean Central Agency News