fbpx

Dismissioni US Navy per il 2021: via le prime due LCS e demolizione della LHD Bonhomme Richard

L’U.S. Navy ha pubblicato un aggiornamento del piano di dismissioni per l’anno corrente dove viene ufficializzato il ritiro dal servizio delle prime due Littoral Combat Ship mentre LCS 3 e LCS 4, inizialmente sulla via del tramonto, rimarranno tra le fila della Marina statunitense.

Il piano prevede l’OCIR (Out of Commission, In Reserve) per l’USS Freedom (LCS 1) e l’USS Independence (LCS 2) alla fine di settembre 2021 per la prima e luglio 2021 per la seconda.

L’USS Freedom è stata varata nell’aprile del 2008 così come l’USS Independence ma entrambe pagano i ritardi e le debolezze dell’intero programma LCS.

La decisione di “rottamare” navi con poco più di undici anni di servizio è conseguenza del fatto che costerebbe troppo effettuare i lavori per portarle all’ultima “versione”.

Oltre a dover mettere mano a diversi sistemi come l’SDC (Sistema di Combattimento) l’apparato propulsivo dovrebbe essere rivisto per evitare i noiosi problemi alla trasmissione della tedesca RENK AG al centro di numerosi grattacapi tanto che l’US Navy ha sospeso le consegne delle nuove navi fino a quando il problema non sarà risolto.

A maggio 2020, l’Ammiraglio Michael Gilday, Capo delle Operazioni Navali dell’US Navy, ha affermato che la decisione di ritirare dal servizio le prime quattro LCS consentirebbe un risparmio di 2 miliardi di dollari che potrebbero dunque essere destinati verso altri programmi.

Nuova vita invece per l’USS Tornado (PC 14), pattugliatore della classe Cyclone, che era inizialmente destinato alla demolizione ma è stato venduto ad una nazione straniera attraverso il canale dei Foreign Military Sales (FMS).

Viene inoltre confermato, non che ci fossero dubbi in merito, lo smantellamento della LHD 6 Bonhomme Richard dopo il pesante incendio subito a luglio dello scorso anno.

La demolizione della LHD da 40.000 tonnellate inizierà a aprile ad un costo per le tasche dei contribuenti americani di 30 milioni di dollari.

Programma 2021

Nel corso del 2021 l’U.S. Navy dismetterà un totale di nove navi:

  • Tre pattugliatori Classe Cyclon
    • USS Zephyr – demolizione
    • USS Shamal – demolizione
    • USS Tornado – venduto tramite FMS
  • Un rimorchiatore oceanico
    • USNS Sioux – venduto tramite FMS
  • Una LSD della classe Whidbey
    • USS Fort Mchenry – OCIR
  • Due LCS
    • USS Freedom dell’omnima classe – OCIR
    • USS Independence dell’omonima classe – OCIR
  • Una LHD della classe Wasp
    • USS Bonhomme Richard – demolizione in seguito ai danni subiti

OCIR

Per le unità in OCIR non si tratta di un vero e proprio “fine vita” dato che le navi non verranno smantellate o demolite ma usciranno dal servizio attivo per essere “mothballed” o “messe in naftalina”.

Questo processo, che comunque ha un costo, prevede che sulla nave vengano effettuati interventi di preservazione come la copertura con apposite plastiche dei sistemi e l’installazione di un impianto di deumidificazione.

Nello specifico l’OCIR o “Category B” è una sorta di “livello speciale” dato che le unità verranno mantenute in condizioni da poter tornare in servizio in 20-120 giorni e riceveranno, fondi permettendo, aggiornamenti e miglioramenti nel corso del tempo.

Le navi che rientrano in questa riserva sono inserite nella National Defense Reserve Fleet (NDRF) – Ready Reserve Force (RRF) che conta attualmente 41 unità (33 RO/RO incluse 8 Fast Sealift Support, 1 nave cargo, 4 ausiliarie, 1 petroliera e 2 nave riparazioni).

Immagine di copertina: 190227-N-FC670-928 PACIFIC OCEAN (Feb. 27, 2019) The Independence variant littoral combat ships USS Tulsa (LCS 16), right, USS Manchester (LCS 14), center, and USS Independence (LCS 2), left, sail in formation in the eastern Pacific. LCS are high-speed, agile, shallow draft, mission-focused surface combatants designed for operations in the littoral environment, yet fully capable of open ocean operations. As part of the surface fleet, LCS has the ability to counter and outpace evolving threats independently or within a network of surface combatants. (U.S. Navy photo by Chief Mass Communication Specialist Shannon Renfroe/Released)

Articolo precedente

La Bulgaria vuole acquistare un sottomarino di seconda mano italiano o norvegese

Prossimo articolo

Missione in Somalia: la MIADIT riprende l’addestramento

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Ultime notizie