Un interessante focus sul Documento di Visione Strategica per lo Spazio 2020-2029, di cui ringraziamo Luigi Ambruosi appassionato del settore per aver sintetizzato al massimo il corposo contenuto. Di seguito le indicazioni.
Recentemente, l’Agenzia Spaziale Italiano ha pubblicato il nuovo Documento di Visione Strategica per lo Spazio in riferimento all’ordine temporale 2020-2029.
Il DVSS risponde ai requisiti di due fattori:
La Missione, come già definita dello statuto dell’Agenzia Spaziale Italiana;
La Visione, ovvero come l’Agenzia proietterà la propria immagine nei prossimi decenni, definendo
L’Agenzia Spaziale Italiana attua il proprio mandato istituzionale perseguendo 3 obiettivi:
• Sostenere la ricerca e l’innovazione del Paese;
• Promuovere la crescita economica, lo sviluppo ed uso di servizi ed applicazioni spaziali;
• Rafforzare il ruolo del Paese sul piano internazionale.
Tenuto conto di ciò, in questo nuovo decennio, l’ASI affronterà 4 grandi sfide, già indicate nel DSPSN (Documento Strategico di Politica Spaziale Nazionale).
▪SPAZIO CITTADINO:
Supporto alle amministrazioni ed ai soggetti pubblici competenti nell’uso e nello sviluppo di applicazioni e servizi, anche di pubblica responsabilità, nei settori delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ambiente, della protezione civile, della sicurezza, di tutela del patrimonio culturale, dell’agricoltura, del clima.
▪SPAZIO CRESCITA:
Promozione di applicazioni e servizi integrati sostenibili, rivolti a utenti sia privati che istituzionali, che garantiscano la sostenibilità e l’affidabilità dei servizi in ambito smart city, gestione e monitoraggio di infrastrutture, connettività, mobilità e fruizione turistica e culturale.
▪SPAZIO FUTURO:
Sviluppo e utilizzo di sistemi multi-missione dotati di strumentazione tecnologicamente avanzata. Favorire il trasferimento tecnologico di nuove tecniche e procedure di elaborazione e trasmissione del dato in ottica Data Economy.
Accrescere, mantenere e formare competenze scientifiche e tecnico-manageriali a garanzia di risultati nel medio-lungo periodo.
▪SPAZIO SICURO:
Promozione dell’uso duale dei servizi erogati dai sistemi della Difesa e dai sistemi duali, che garantiscano caratteristiche di continuità, disponibilità e robustezza, che incrementino la qualità della connettività, la tempistica e la distribuzione dei dati specialmente in caso di crisi/calamità naturale.
Analisi delle implicazioni sulla Sicurezza Nazionale e relativa avvio della classificazione di tecnologie critiche, con riferimento anche al lanciatore VEGA e sue evoluzioni.
Inoltre, come già fatto dal DSPSN, sono ora individuati 8 Settori prioritari d’intervento:
1) Telecomunicazioni, Osservazione della Terra e Navigazione;
2) Studio dell’Universo;
3) Accesso allo Spazio;
4) Volo sub-orbitale, piattaforme stratosferiche;
5) In-Orbit Servicing;
6) Esplorazione Robotica;
7) Esplorazione umana dello Spazio;
8) SSA/SST Space Situational Awarness.
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● TELECOMUNICAZIONI, OSSERVAZIONE DELLA TERRA E NAVIGAZIONE –
L’Italia possiede, nel settore, una riconosciuta capacità produttiva e vanta collaborazioni con i maggiori attori del panorama internazionale. Nel segmento upstream il nostro Paese vanta infrastrutture Nazionali civili/duali/militari ad alte prestazioni nel settore dell’Osservazione della Terra, delle Telecomunicazioni, oltre a contribuire con tecnologie abilitanti al sistema di Navigazione Europeo Galileo.
Dispone altresì di infrastrutture di terra, militari e civili, di rilievo globale (tra cui uno dei due centri di controllo del sistema Galileo) e di capacità di elaborazione dei dati localizzata anche presso il Centro di Geodesia Spaziale “Giuseppe Colombo” di Matera.
In particolare, quest’ultimo ospita:
– Catena di processamento dei dati civili delle missioni italiane di OT (COSMO-SkyMed e PRISMA);
– Core station multitecnica del Global Geodetic Observing System (GGOS) col compito di definire e mantenere i sistemi di riferimento terrestre e celeste;
– Capacità di acquisizione per missioni di altre agenzie Copernicus, ALOS, SAOCOM);
– Apparati per esperimenti di comunicazione free-space ottica e quantum;
– Apparati per osservazione e monitoraggio di space debris passivo e, nel prossimo futuro, attivo;
– Laboratori ed apparati per sincronizzazione in fibra ottica (laser comb) e metrologia del tempo e delle frequenze.
||| OBIETTIVI
▪ Migliorare le prestazioni dei sistemi spaziali TLC/NAV/OT e i servizi satellitari (Upstream)
Migliorare le prestazioni dei sistemi e servizi satellitari di TLC/NAV in termini di copertura, accuratezza, continuità, resilienza, flessibilità, innovazione, sicurezza e aderenza ad esigenze istituzionali e di mercato, garantendo la massima integrazione e interoperabilità.
Potenziamento segmento spaziale di OT con nuovi sensori e nuove missioni Radar, Ottiche, Termiche, Iperspettrali, con finalità operative e scientifiche.
Orientarsi verso la miniaturizzazione delle piattaforme e dei sottosistemi (micro e mini-satelliti) e la realizzazione di capacità multi-missione per un accesso più immediato ed efficace ai dati. Promuovere la definizione e lo sviluppo di missioni innovative di TLC/NAV/OT che utilizzino al meglio le opportunità offerte dalle mega-costellazioni, i mini e micro e nano satelliti, le piattaforme stratosferiche per introdurre servizi complementari, di supporto o di backup rispetto a quelli basati su infrastrutture spaziali tradizionali e includendo le sinergie con le missioni lunari e interplanetarie.
▪Capitalizzare, strutturare, migliorare e promuovere il downstream TLC/NAV/OT (Mid-Downstream)
Realizzare una capacità nazionale per la valorizzazione e lo sfruttamento dei servizi e dei dati erogati dalle infrastrutture satellitari di TLC/NAV/OT, attuali e future, in sinergia con quelle terrestri, attraverso la realizzazione di piattaforme di supporto per l’accesso e l’utilizzo di dati e servizi satellitari e lo sviluppo di servizi e applicazioni innovativi, anche integrati, civili e militari.
Supportare lo sviluppo di filiere complete e competitive per la realizzazione dei servizi downstream nazionali.
Sviluppare applicazioni e Servizi Pubblici Regolamentati di TLC/NAV/OT ad alto valore aggiunto.
Sviluppare e sostenere applicazioni e servizi di Telecomunicazioni istituzionali sicure. Garantire l’accesso e l’uso operativo e scientifico dei dati e dei servizi erogati dalle infrastrutture spaziali in tempo reale e da archivio (ad esempio Mirror Copernicus).
▪Incrementare la capacità tecnologica, l’innovazione e la competitività (Tecnologie abilitanti)
Garantire un costante incremento della capacità tecnologica nazionale di settore per le componenti Upstream e Downstream attraverso il sostegno alla comunità scientifica e industriale, con particolare attenzione alla realtà delle PMI, nello sviluppo di nuovi sensori, di nuovi concetti di missione che garantiscano l’aumento della qualità delle prestazioni, applicazioni real-time, l’attivazione di sviluppi sperimentali e pre-operativi e la ricerca scientifico-tecnologica nel settore TLC, NAV e OT.
▪Sviluppare la cultura spaziale e la cooperazione internazionale (Valorizzazione)
Assicurare la promozione, la divulgazione e la necessaria istruzione nelle materie STEM, economiche e legali, focalizzate sui settori spaziali TLC/NAV/OT.
Promuovere l’utilizzo di infrastrutture spaziali di TLC, NAV ed OT presso l’utenza istituzionale nazionale, internazionale e commerciale.
● STUDIO DELL’UNIVERSO –
||| OBIETTIVI
Lo studio delle strutture di stelle e galassie svolge un ruolo fondamentale per la comprensione dell’evoluzione dell’universo, aprendo la strada a una comprensione più completa delle sue varie componenti, visibili e, soprattutto, invisibili. L’ambito vede il costante coinvolgimento dell’ASI nelle missioni scientifiche nei settori dell’Astrofisica Spaziale, della ricerca di Esopianeti, della Cosmologia e della Fisica Fondamentale.
In tali settori, la comunità scientifica e l’industria italiana hanno conquistato una leadership riconosciuta a livello internazionale e l’Italia continua oggi ad essere protagonista delle principali missioni scientifiche, realizzate ed in fase di sviluppo a livello internazionale.
▪Promuovere la leadership Italiana nella Space Science (Upstream)
Sostenere la partecipazione della comunità scientifica nazionale nelle missioni per lo studio dell’Universo, tramite collaborazioni internazionali con Agenzie Spaziali nel mondo, in primis ESA e NASA, assicurando opportunità di volo e l’accesso ai dati scientifici.
▪Sviluppare strumentazione scientifica (Mid-Downstream)
Consolidare e valorizzare la capacità della comunità scientifica e industriale nazionale di realizzazione di strumentazione e sensoristica avanzata e innovativa in missioni scientifiche.
Individuare prodotti della ricerca spaziale che possano essere oggetto di trasferimento tecnologico per la commercializzazione di tecnologie applicabili in ambiti diversi dall’osservazione dell’universo e in quelli non-spaziali.
▪Garantire il posizionamento scientifico nel settore (Tecnologie abilitanti)
Promuovere l’analisi e la diffusione, anche internazionale, dei dati scientifici presso l’ASI SSDC, impiegando attività di “data fusion” da missioni diverse ed integrate con le osservazioni da terra, anche mediante lo sviluppo di nuove metodologie e tecniche.
▪Incrementare la conoscenza (Valorizzazione)
Promuovere il coinvolgimento di università e di centri di ricerca nella exploitation dei dati scientifici delle missioni in modalità integrata e sinergica.
● ACCESSO ALLO SPAZIO –
L’Italia può annoverarsi oggi nel ristretto numero di paesi al mondo a disporre delle competenze e delle tecnologie per l’accesso autonomo allo spazio (“Spacefaring Nations”).
Tuttavia, per far fronte alla sempre più elevata competizione internazionale, è necessario procedere nei prossimi anni allo sviluppo e alla crescita delle competenze su sistemi di lancio e di propulsione innovativi nell’ottica della riduzione costi anche attraverso lo sviluppo di tecnologie di manifattura dei componenti e l’adozione di materiali innovativi.
Sono perciò allo studio configurazioni evolutive di Vega (oltre a Vega-C+, prosegue lo sviluppo del Vega-E, e di potenziali spin-off nell’area dei mini/micro lanciatori) per renderlo più flessibile e adatto alle diverse esigenze del mercato europeo e mondiale.
||| OBIETTIVI
▪Rafforzare la Leadership nei sistemi di accesso e rientro (Upstream)
Consolidare e rafforzare il ruolo di leadership nell’accesso autonomo allo spazio e nel rientro atmosferico da orbita bassa sostenendo rispettivamente le future evoluzioni di Vega C e di Space Rider, estendendo le competenze nazionali alla concezione di innovativi sistemi di lancio e di rientro e favorendone la competitività in ambito internazionale.
▪Facilitare l’accesso allo spazio e il rientro (Mid-Downstream)
Sviluppare competenze nazionali di supporto, accompagnamento, commercializzazione di dati e servizi, processamento dei payload e dimostrazione tecnologica in volo.
Valorizzare inoltre l’attività del Centro Spaziale “Luigi Broglio” presso Malindi (Kenya), per le attività di TTC (Telemetry, Tracking & Control)
▪Consolidare la leadership nelle tecnologie critiche abilitanti (Tecnologie abilitanti)
Consolidare e rafforzare la leadership italiana nelle tecniche ingegneristiche e nelle relative e nelle relative tecnologie abilitanti di settore, tra le quali la propulsione (liquida a metano, ibrida, solida, innovativa), l’avionica di bordo, e nelle tecnologie critiche abilitanti il rientro atmosferico.
▪Promuovere il riordino della ‘Governance’ (Valorizzazione)
Promuovere il riordino della “Governance” europea del settore al fine di contenere situazioni di monopolio estero all’interno dell’Europa, ridurre significativamente i costi operativi a carico del settore pubblico, e
incrementare la competitività a livello internazionale sul mercato commerciale.
● VOLO SUB-ORBITALE E PIATTAFORME STRATOSFERICHE –
I voli suborbitali aprono nuovi scenari di ricerca, sperimentazione e sfruttamento commerciale dell’aerospazio attraverso l’utilizzo di quote non sfruttabili con gli asset aerei o spaziali standard. Per la realizzazione di tale opportunità gli sforzi nazionali saranno concentrati sul rafforzamento delle partnership nel settore, sullo sviluppo delle competenze nazionali per la realizzazione dei sistemi di volo e delle infrastrutture di terra.
||| OBIETTIVI
▪Contribuire alla realizzazione di missioni (Upstream)
Contribuire al consolidamento e lo sviluppo della capacità tecnica, scientifica e tecnologica per missioni tramite piattaforme stratosferiche, in particolare, proseguendo ed ampliando la partecipazione italiana al programma dell’UE, HEMERA-2.
▪Creare una competenza nazionale per la valorizzazione delle opportunità (Mid-Downstream)
Sviluppare capacità nazionale di valorizzazione e sfruttamento dei voli sub-orbitali e delle piattaforme stratosferiche commerciali, industriali e di ricerca aerospaziale che favorisca una posizione di vantaggio competitivo nel panorama europeo.
▪Supportare lo sviluppo delle Tecnologie abilitanti
Garantire una capacità industriale nazionale nello sviluppo di tecnologie abilitanti l’utilizzo del segmento suborbitale avvalendosi delle discipline ingegneristiche quali volo ipersonico, le tecniche di atterraggio dagli strati alti dell’atmosfera, i concetti di riutilizzabilità, etc.
▪Promuovere l’utilizzo ai fini istituzionali e commerciali (Valorizzazione)
Promuovere l’utilizzo dei sistemi sub-orbitali e delle piattaforme stratosferiche presso l’utenza istituzionale e commerciale, partecipando ai processi di definizione e approvazione degli accordi nazionali e internazionali che costituiranno la base programmatica, economica e legale delle fasi di progettazione, sviluppo, produzione e operatività dei voli stratosferici e suborbitali nazionali e internazionali.
● IN-ORBIT SERVICING –
Le attività spaziali sono in una fase di rapido cambiamento. La regione delle orbite basse (sotto i 2000 km di altitudine) e dell’anello geostazionario (36000 km) vengono sempre più insistentemente occupate. L’abbattimento dei costi di lancio dovuto all’entrata di operatori privati e la miniaturizzazione dei satelliti prefigura un futuro in cui la sostenibilità dello spazio attorno alla Terra dipenderà fortemente dalla capacità di gestione in orbita della singola missione. Ciò implica la necessità di affrontare due aspetti strettamente collegati tra loro: la definizione di una normativa e lo sviluppo di sistemi, approcci e tecnologie in grado di ottimizzare la vita operativa di un satellite.
In questo contesto l’Italia possiede tutte le competenze necessarie allo sviluppo dei sistemi per In-Orbit Servicing capitalizzando le sue tradizionali competenze nei domini inerenti i lanciatori, le piattaforme satellitari e il rientro atmosferico.
||| OBIETTIVI
▪Sviluppare una capacità nazionale IOS (Upstream)
La progettazione e la realizzazione di sistemi e missioni di In-Orbit Servicing rappresentano elementi chiave per un adeguato posizionamento nelle iniziative internazionali per la gestione in orbita dei servizi spaziali.
▪Erogare servizi IOS (Mid-Downstream)
La definizione e la erogazione di servizi caratterizzati da operazioni in orbita sono necessari per la competitività dell’industria nazionale nello scenario di utilizzazione dello spazio nel prossimo futuro, soprattutto in riferimento alle orbite basse.
▪Sostenere soluzioni innovative (Tecnologie abilitanti)
Sviluppare a livello nazionale tecnologie innovative che abilitino architetture e profili di missioni unici nel panorama internazionale, significa assicurare un ruolo di rilievo dell’Italia nel settore dell’“In-orbit servicing”.
Promuovere e sostenere la capacità industriale di progettazione, realizzazione e gestione di sistemi, sottosistemi e apparati che favorisca l’adozione di sistemi cooperanti di mini-satelliti.
▪Promuovere e regolamentare (Valorizzazione)
La diffusione delle competenze dell’industria nazionale italiana in ambito internazionale e la partecipazione alla regolamentazione del settore attraverso la definizione di un opportuno contesto programmatico, economico e legale, favoriscono il raggiungimento di accordi con i maggiori “key players” mondiali.
● ESPLORAZIONE ROBOTICA –
L’Esplorazione Robotica è una disciplina sempre più presente nei programmi di studio del Sistema Solare, soprattutto se riferita a target come Marte e Luna.
L’Italia contribuisce da oltre due decenni in maniera determinante alle più grandi missioni scientifiche internazionali che hanno consentito, in questo arco temporale, di passare dalla fase di scoperta a quelle di
esplorazione e successiva utilizzazione. L’eccellenza nazionale in questo campo è testimoniata dagli strumenti scientifici a guida italiana che sono presenti su tutte le missioni ESA e su molte di quelle NASA.
Particolare attenzione è posta nei riguardi di Marte, oggetto della missione ESA “ExoMars” per lo studio del Pianeta Rosso e per la ricerca di tracce di forme di vita passata e presente nel sottosuolo del pianeta. L’Italia ritiene ExoMars un programma strategico su cui ha puntato molto, diventando il primo Paese finanziatore del progetto.
||| OBIETTIVI
▪Sviluppare strumentazione per esplorazione (Upstream)
Consolidare e valorizzare le competenze italiane nelle future missioni di esplorazione robotica del sistema solare, attraverso la partecipazione alle missioni marziane e lunari in preparazione delle future missioni di esplorazione umana, con particolare riferimento agli aspetti della “salute” requisito indispensabile per la sostenibilità di tali attività.
▪Promuovere la leadership italiana nell’esplorazione del Sistema Solare (Mid-Downstream)
Sostenere la partecipazione della comunità scientifica e industriale Nazionale alle missioni di esplorazione del Sistema Solare e di ricerca di esopianeti, in collaborazione con altri partner internazionali, in primis ESA e NASA, nonchè all’utilizzo dei relativi dati e ritorni scientifici.
▪Sostenere lo sviluppo di Tecnologie abilitanti (Tecnologie abilitanti)
Garantire la capacità tecnologica nazionale necessaria all’esplorazione robotica del sistema solare, promuovendo anche opportunità commerciali.
▪Promuovere le competenze nazionali del settore (Valorizzazione)
Promuovere le competenze industriali italiane in ambito internazionale, favorendo progetti di cooperazione internazionale con i maggiori “key player” mondiali in diversi ambiti applicativi quali la biomedicina e biotecnologie.
● ESPLORAZIONE UMANA –
L’esplorazione dello spazio consiste nell’estendere la presenza umana oltre l’ambito terrestre. Si tratta di un percorso di lungo termine dove le attività di ricerca e di sviluppo tecnologico a Terra e sulle varie piattaforme spaziali sono ritenute come un necessario, imprescindibile, gradino di conoscenza verso la vita oltre la Terra.
L’Italia, attraverso i programmi ESA ISS Exploitation ed E3P, e attraverso gli accordi bilaterali (Memorandum of Understanding ASI-NASA del 1997, relativo alla fornitura dei moduli logistici MPLM), ha svolto un ruolo di assoluto rilievo nella realizzazione della Stazione: il 50% del volume pressurizzato del segmento USOS (Moduli pressurizzati, Nodi, Cupola) è stato realizzato dall’industria italiana.
Il Memorandum of Understanding con la NASA consente all’Italia di avere suoi astronauti e strumenti a bordo della ISS.
A oggi 74 esperimenti e 7 astronauti italiani hanno volato nello spazio, per un totale di 13 voli, dei quali 5 di lunga durata.
Le competenze nazionali in quest’area sono di particolare rilievo anche nelle attività di terra (controllo missione, supporto ingegneristico e logistico) e potranno fare da volano per futuri sviluppi nell’ambito di programmi sia governativi, sia commerciali.
||| OBIETTIVI
▪Sostenere il ruolo di leadership dell’industria Nazionale nell’esplorazione dello spazio (Upstream)
Consolidare e valorizzare le competenze italiane nei programmi di esplorazione umana dello Spazio, in particolare, attraverso collaborazioni internazionali – sia in orbita LEO, sia oltre (Luna, Marte, in primis) e in particolare sugli aspetti della “Salute nello Spazio”.
▪Sostenere la partecipazione italiana alle missioni lunari in collaborazione con partner internazionali (Mid-Downstream)
Promuovere opportunità commerciali nei servizi di trasporto e rifornimento e nello sfruttamento delle risorse lunari; promuovere e sostenere l’utilizzo commerciale delle piattaforme in LEO esistenti e in via di realizzazione, anche tramite progetti di cooperazione bilaterale.
▪Tutelare, sostenere e sviluppare la capacità tecnologica nazionale (Tecnologie abilitanti)
Promuovere programmi di sviluppo scientifico e tecnologico in ambito Nazionale per mantenere e incrementare il portfolio di tecnologie necessarie alla partecipazione ai programmi internazionali di esplorazione umana dello Spazio.
E sinergie in ambito nazionale sostenendo iniziative infrastrutturali o centri per la ricerca applicata in ambiti della “salute nello spazio”.
▪Promuovere, presso gli stakeholder e le istituzioni, il ruolo dell’ASI (Valorizzazione)
Promuovere il sistema spazio Nazionale attraverso a l’efficacia visibilità degli astronauti di nazionalità italiana in missioni spaziali per incrementare le risorse comparto e contribuire ad ispirare le future generazioni; dell’intero promuovere l’utilizzo e lo sviluppo futuro di impianti di ricerca e sviluppo e di infrastrutture di simulazione localizzati presso la rete dei centri scientifici e industriali italiani.
● SSA/SST Space Situational Awareness –
Una conoscenza approfondita dell’ambiente spaziale e la capacità di operare in sicurezza nell’orbita circumterrestre sono elementi indispensabili nell’attuale quadro dello sviluppo tecnologico della nostra società.
La Space Situational Awareness (SSA) si propone di contribuire a proteggere le infrastrutture spaziali e la popolazione civile da possibili minacce che si originano da e nello spazio. SSA si struttura in tre segmenti:
• SST (Space Surveillance and Tracking) affronta la problematica della proliferazione dei detriti spaziali;
• NEO (Near-Earth Objects) ha il compito di prevenire e mitigare il rischio di impatti cosmici;
• SWE (Space Weather) studia gli effetti dell’attività solare sull’ambiente elettromagnetico che circonda la Terra.
L’Italia è stato il primo Paese al mondo a dotarsi di un sistema di monitoraggio del rischio asteroidale e l’ASI consolida questo
posizionamento sostenendo l’operatività del NEO Coordination Centre istituito presso l’ESRIN di Frascati. L’ASI agisce come National Entity di un raggruppamento che comprende il Ministero della Difesa e INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica).
Grazie alle competenze di eccellenza della comunità scientifica e tecnologica nazionale e al presidio svolto dall’ASI, il Consorzio ha affidato all’Italia la responsabilità dei servizi di rientro e di frammentazione in orbita, che vengono svolti dall’ISOC (Italian SST Operation Centre) presso il sito di Praticadi Mare gestito dall’Aeronautica Militare.
I sensori SST nazionali comprendono telescopi e radar (sia in configurazione monostatica che bistatica) operati in collaborazione tra ASI, Difesa e INAF.
In questo contesto l’Italia ha le potenzialità di assumere un ruolo di leadership nella creazione di un centro regionale di Space Weather dedicato all’area Mediterranea.
||| OBIETTIVI
▪Sviluppare e potenziare asset strategici (Upstream)
La disponibilità di asset nazionali per SST/SSA in grado di competere con le controparti sia istituzionali che private è condizione indispensabile per consolidare e ulteriormente espandere il posizionamento attuale in ambito internazionale.
▪Assicurare una capacità operativa (Mid-Downstream)
Una capacità SST/SSA è necessaria sia per garantire in ambito nazionale un adeguato livello di autonomia al sistema paese, sia per favorire lo sviluppo di servizi rivolti a una utenza istituzionale e commerciale.
▪Ottimizzare le sinergie (Tecnologie abilitanti)
Lo sfruttamento di sinergie tecniche e operative tra le tematiche SSA (e.g. utilizzo del telescopio “Fly-Eye” per l’osservazione sia di NEO che di detriti spaziali e l’adozione di piattaforme nano/mini per proximity operations) rappresenta una opportunità caratterizzante per l’Italia nel dialogo e nelle alleanze geopolitiche internazionali.
▪Promuovere la cultura della sicurezza dello Spazio (Valorizzazione)
È indispensabile partecipare e contribuire attivamente alla fase di regolamentazione del settore tramite accordi abilitanti per STM, assicurando il presidio delle opportune sedi internazionali (e.g. IADC – Inter Agency Space Debris Coordination Committee COPUOS)