Non si è fatta attendere la risposta della NATO alla decisione della Russia di ritirarsi dal Trattato CFE sulle forze convenzionali in Europa; infatti, ieri l’Alleanza ha comunicato l’avvenuta sospensione a tempo indeterminato, finché sarà necessario, del Trattato CFE.
Il trattato CFE, sottoscritto nel 1990, al termine della cd. “Guerra Fredda” avvenuta con lo scioglimento del Patto di Varsavia e scomparsa dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS) pone limitazioni numeriche su carri armati, artiglieria, veicoli corazzati da combattimento, aerei da combattimento ed elicotteri d’attacco, armi ed equipaggiamenti convenzionali in Europa, con l’obiettivo di prevenire l’ammasso di forze in regioni specifiche.
Peraltro, già dal 2007 la Russia sospese la sua partecipazione al Trattato CFE ma Mosca è andata oltre, ritirandosi formalmente.
A loro volta, gli Stati Uniti, preso atto della volontà russa, hanno comunicato che sospenderanno gli obblighi del trattato CFE a partire dal prossimo sette dicembre.
Il Consiglio Nord Atlantico ha condannato la decisione russa come ennesima mossa che mira a minare sistematicamente la sicurezza euro-atlantica.
La sospensione degli obblighi CFE rafforzerà la capacità di deterrenza e di difesa dell’Alleanza rimuovendo le restrizioni che influiscono sulla pianificazione, sugli schieramenti e sulle esercitazioni, restrizioni che non vincolano più la Russia dopo il ritiro di Mosca.
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