L’Aeronautica Militare della Turchia (Türk Hava Kuvvetleri) ha attualmente a Kiev il 22% della propria flotta di velivoli da trasporto Airbus A400M Atlas.
A fronte di nove velivoli consegnati, due sono ancora parcheggiati presso l’Aeroporto Internazionale di Kiev-Boryspil’ dal 24 febbraio, data di inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
Il primo A400M era decollato dalla base aerea di Eskişehir, a sud di Ankara, alle 01:49 del 24 febbraio per arrivare a Kiev alle 03:47 mentre il secondo è decollato alle 02:47 ed è atterrato alle 04:49.
La Turchia ha dichiarato che i due aerei da trasporto avevano a bordo aiuti umanitari e sarebbero serviti al rimpatrio dei cittadini turchi.
Nessuna di queste due operazioni era però stata annunciata e l’ipotesi è che a bordo ci fossero droni Bayraktar TB-2 oppure pezzi di ricambio o armamento.
Sono almeno sei i voli operati dalla Türk Hava Kuvvetleri tra il 24 febbraio ed il 27 febbraio che si presume siano legati alla consegna di equipaggiamento militare: i primi due diretti a Kiev e gli altri quattro in Polonia vicino al confine con l’Ucraina.
Gli equipaggi dei due aerei, secondo quanto affermato dal Ministro della Difesa Akar, sono attualmente ospitati nell’ambasciata che è stata evacuata l’11 marzo.
Sempre secondo quanto riportato dal Ministro Akar, i due A400M Atlas stavano per iniziare la corsa di decollo quando lo spazio aereo ucraino è stato chiuso.
Ankara ha quindi cercato di dialogare con la Russia per il rientro dei propri aerei ma da Mosca per ora non è stato fatto alcun passo avanti anzi potrebbe trattarsi di una sorta di “punizione” per aver portato equipaggiamento militare all’Ucraina.
E’ importante considerare che quei due A400M fanno parte della flotta di una Forza Aerea dell’Alleanza Atlantica ed il loro eventuale danneggiamento o addirittura distruzione non può che esasperare ulteriormente gli animi.