L’USAF e la ROKAF hanno eseguito un’esercitazione congiunta nelle ore immediatamente successive all’avvenuto lancio di un missile balistico nord coreano.
A differenza dei recentissimi lanci finiti nelle acque occidentali giapponesi, questa volta il missile balistico nord coreano ha ampiamente sorvolato l’arcipelago giapponese finendo la sua traiettoria ad est del Giappone, nel Oceano Pacifico, fuori dalla Zona Economica Esclusiva di Tokyo.
L’intelligence statunitense con le omologhe agenzie giapponese e sud coreana propendono per un lancio di un missile balistico a lungo raggio, essendo stato accreditato di un volo di 4.500 km, raggiungendo un apogeo di circa 970 km ad una velocità massima di 17 Mach, con buona approssimazione un IRBM Hwasong-12.
Come immediata risposta è stata eseguita una missione addestrativa di quattro cacciabombardieri statunitensi F-16 e quattro cacciabombardieri F-15K sud coreani con il lancio di JDAM, bombe guidate per attacchi di precisione, contro obiettivi virtuali sull’isola disabitata di Jikdo nelle acque sud coreane.
L’esercitazione “virtuale” è stata progettata per dimostrare la capacità di condurre un attacco risoluto di precisione alla fonte della provocazione.
Da parte giapponese è stato dato l’allarme alla popolazione, convocato il Comitato di Sicurezza e duramente condannato la serie di lanci nord coreani, alzando il livello di allarme delle Forze di Auto-Difesa.
Foto repertorio Korean Central News Agency