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Eurodrone e FCAS/Tempest sono il tramonto della Difesa europea?

La tanto discussa ed anche mitizzata “difesa europea” ha vissuto nel corso degli ultimi anni fasi felici alternate a vere e proprie battute d’arresto.

Qualcuno vede la questione come la panacea di tutti i problemi, soprattutto in termini di capacità, mentre altri la considerano poco più di un semplice esercizio di stile senza che si sia una vera e propria volontà di arrivare in fondo alle questione.

Da europei, guardandoci alle spalle, possiamo vedere che non bisogna buttare tutto quello che è stato fatto ma è necessario concentrarci su quello che “non è stato fatto”.

I programmi europei nel campo degli armamenti traggono le loro radici diverso tempo orsono ma la loro evoluzione non è stata di certo lineare.

Innanzitutto è doveroso sottolineare che l’Unione Europea è composta, dopo l’ultimo allargamento nel 2013 con la Croazia e l’uscita del Regno Unito il 31 gennaio 2020, da un totale di 27 stati membri.

Una veloce analisi dei programmi passati, presenti e futuri ci restituisce un dato poco rassicurante.

Nei programmi di maggiore interesse e sviluppo di tecnologie i paesi che partecipano sono praticamente sempre gli stessi: Francia, Germania, Italia, Spagna e fino a non molto tempo fa il Regno Unito.

Seppur questi paesi siano le economie trainanti dell’Unione Europea è altresì vero che ci sono diversi paesi come la Polonia, Grecia, Finlandia,etc. che investono molto sul settore difesa senza però partecipare in modo attivo ai programmi maggiori.

ProgrammaTipologiaPaesiAnno (indicativo)
A400MAereo da trasportoBelgio, Francia, Germania, Spagna, Turcia, Regno Unito2000
BoxerMezzo corazzatoGermania, Lituania, Olanda, Regno Unito2006
CobraRadarFrancia, Germania2005
FREMMFregataFrancia, Italia2005
PAAMSSAMFrancia, Italia, Regno Unito2012
LSS Nave supportoFrancia, Italia2015
EurodroneDroneFrancia, Germania, Italia, Spagna2020
PPAPattugliatoreItalia2015
EurofighterIntercettoreGermania, Italia, Regno Unito, Spagna1994
Panavia TornadoBombardiereGermania, Italia, Regno Unito1974
TigerElicottero d’attaccoFrancia, Germania, Spagna1988
MGCSMBTFrancia, Germania2021(?)
FCASCaccia 6^ Gen.Francia, Germania, Spagna2020
TempestCaccia 6^ Gen.Italia, Regno Unito, Svezia2020
EPCCorvettaFrancia, Grecia,Italia,Spagna2020
Programmi maggiori in ambito europeo – In rosso quelli di recente sviluppo – Lista parziale
PaeseN° di programmi
Belgio1
Francia9
Germania8
Grecia1
Italia8
Lituania1
Olanda1
Regno Unito (non più nell’Unione Europea da 31/12/20)5
Spagna6
Svezia1
Partecipazioni dei paesi ai programmi sopra elecanti

Come è possibile evincere da questa semplice trasposizione di dati un ristretto numero di paesi è coinvolto nella maggior parte dei programmi e quelli che riguardano nuove importanti tecnologie sono praticamente appannaggio di quattro paesi.

FCAS, Tempest, EPC, PPA, LSS ed Eurodrone sono tutte piattaforme che nei rispettivi campi rappresenteranno la “base” per diverse nazioni europee per i prossimi 30/40 anni eppure alcuni programmi stanno già sperimentando le prime difficoltà.

Eurodrone

L’Eurodrone “European MALE RPAS” vede la partecipazione di Airbus Defence & Space, Leonardo e Dassault Aviation.

Tralasciando il cronoprogramma attuale che prevede il primo volo tra quattro anni (2025) e l’inizio della consegne tra sette anni (2028) in Germania sono sorti non pochi problemi circa la possibilità di armare il drone tanto che per ora potrebbero essere sviluppate due versioni: una armata ed una da ricognizione.

Cronoprogramma Eurodrone

La Francia chiaramente spinge per la possibilità di impiegare armamento ed i costi per lo sviluppo di tale capacità dovrebbero ricadere dunque su Parigi oppure essere divisi con Roma, la cui posizione è ancora dubbia, ma è difficile che possa esserci Berlino seduto al tavolo. Non bisogna dimenticare che la Germania riveste il ruolo di coordinatrice dell’intero programma.

Per la cronaca, non si parla di un drone “leggero” bensì di un MALE RPAS con una capacità di carico che dovrebbe essere superiore a quella dell’MQ-9B SkyGuardian/SeaGuardian.

L’Eurodrone viaggia inoltre con circa tre anni di ritardo rispetto alle previsioni iniziale e in base a quanto riportato dal secondo giornale economico francese, La Tribune, Madrid non avrebbe allocato fondi per il programma per il 2021 quando proprio quest’anno dovrebbe essere sottoscritto il contratto per lo sviluppo.

FCAS

Se Eurodrone non brilla anche l’FCAS ha i suoi problemi dato che Berlino desidera rimodulare l’assegnazione dei “compiti” dato che la Germania vorrebbe produrre un proprio dimostratore mentre la francese Dassault Aviation sta cercando di razionalizzare il lavoro in modo da tenere contenere i costi.

Lo scontro è arrivato ad un livello tale che il 15 febbraio il Ministro della Difesa francese Florence Parly, davanti ad un think tank tedesco, ha affermato: ci sono diversi paesi che sperano che questo progetto fallisca ma sono convinta che alla fine prevarrà la ragione per il beneficio di entrambi” aggiungendo in passato, per i velivoli da combattimento, la Germania ha stretto accordi con il Regno Unito mentre la Francia è andata avanti da sola. Nel 2007 però si è deciso di prendere una decisione storica che non soddisfa solamente l’interesse nazionale ma è un vero passo avanti per la Difesa europea. Penso che sia una mossa giusta e posso assicurare che impiegherò tutte le mie forze per arrivare fino in fondo”.

Secondo quanto riportato da Opex360 il Ministro della Difesa ha inoltre sottolineato comele aziende aerospaziali francesi sono più qualificate rispetto a quelle tedesco per la guida di questo programma”.

Non molto tempo fa una polemica simile è partita da Madrid che si è sentita “abbandonata” dalla coppia franco-tedesca per essere stata rilegata a soli compiti di secondaria importanza nel programma. Dopo l’intervento delle alte sfere del comparto industriale e diplomatico la crisi è sembrata rientrare.

La “defezione” di due importanti paesi europei come Italia e Svezia verso il Regno Unito era già significativa ma se iniziano a sorgere problemi all’interno dello stesso consorzio FCAS la situazione si rende ancora più complicata.

Prospettive

Per le European Patrol Corvette (EPC) è arrivato l’accordo tra Navantia e NAVIRIS (la joint venture 50/50 tra Fincantieri e Naval Group) che consolida il programma anche se lo sviluppo di più varianti per diverse esigenze (ASuW/AAW,ASW e blue-water) rischia di provocare un lieve aumento dei costi. In questo caso sarebbe opportuno scegliere, almeno per l’Italia, una variante con spiccate doti anti-sommergibile.

Le previsioni che indicano una possibile convergenza futura tra FCAS e Tempest appiano, al momento, alquanto azzardate alla luce del fatto che ci sono già problemi a mettere insieme tre nazioni figuriamoci il doppio.

Tralasciando il mero discorso “tecnico-politico” FCAS vs Tempest che già pone seri dubbi sulla possibilità futura di consolidare e creare una difesa comune europea se avviene un ulteriore rallentamento sul fronte Eurodrone la situazione, già delicata, non può che aggravarsi.

Non è plausibile pensare che la quarta, la sesta e l’ottava potenza mondiale non possano trovare un quadro comune per sviluppare in modo armonioso non un caccia di 6^ generazione bensì un “semplice” MALE RPAS.

Le buone intenzioni messe su carta dalla Commissione Europea devono trovare una naturale espressione ma se si vuole predisporre in lungo termine la possibilità di creare il prototipo di una Forza europea è necessario agire ora.

La situazione attuale non sembra però indicare che siano stati risolti gli stessi problemi che si sono presentati durante lo sviluppo del Tornado oppure dell’Eurofighter.

Gli attuali programmi messi in campo a livello UE sono inoltre insufficienti e non coprono la complessità dello strumento militare moderno. Esistono alcune iniziative di particolare interesse a livello degli stati membri ma i fondi e le capacità di una singola nazione non possono essere paragonate a quelle di superpotenze o consolidate potenze regionali.

L’Europa deve prendere il treno ora se non vuole saltare ulteriori fermate mentre c’è chi viaggia già con l’Alta Velocità.

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