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Execess Defense Articles per la Grecia

Unitamente alla autorizzazione alla vendita di un massimo di quaranta F-35A per un controvalore di 8,6 miliardi di dollari, il Dipartimento di Stato di Washington ha comunicato alla Grecia i sistemi d’arma e materiali che le saranno ceduti dagli Stati Uniti a titolo di Excess Defense Articles (EDA).

La procedura EDA prevede che i materiali selezionati siano ceduti gratuitamente dagli Stati Uniti; a carico del Paese beneficiario rimangono solo le spese di trasporto ed eventualmente di ripristino e manutenzione laddove necessarie.

Le forniture EDA sono gestite dal Governo di Washington per sostenere Paesi alleati e partner con materiali dichiarati surplus dalle FF.AA. statunitensi e messi in deposito in attesa di nuova destinazione.

Per la Grecia è prevista una serie di materiali ed equipaggiamenti destinati a tutte e tre le Forze Armate di Atene.

Per la Marina Ellenica è prevista la cessione di quattro Littoral Combat Ship (LCS) già dell’US Navy e 3 motovedette o cutter classe Protector già della US Coast Guard. L’Aviazione di Marina riceverà dieci motori T-56 per i pattugliatori antisom P-3B.

All’Aeronautica di Atene andrà una coppia di velivoli Lockheed Martin C-130H Hercules da trasporto tattico.

Infine, l’Esercito otterrà un lotto di IFV M2 Bradley (60 esemplari) oltre veicoli da trasporto e supporto logistico.

Inoltre, la Grecia beneficerà della cessione a titolo gratuito di veicoli MRAP allorquando questi saranno resi disponibili a breve dall’US Army, nonché dei velivoli da rifornimento in volo Boeing KC-135 Stratotanker in fase di sostituzione con i Boeing KC-46A Pegasus.

Una prima analisi può essere elaborata sulla qualità dei materiali che saranno prossimamente ceduti alle Forze Armate di Atene.

LCS

La Marina riceverà quattro LCS, unità che hanno avuto una vita breve discretamente travagliata nelle fila dell’US Navy che ha portato avanti due programmi in contemporanea le LCS classe Freedom, frutto della collaborazione tra Fincantieri Marine Marinette e Lockheed Martin, e le LCS classe Independence, costruite da Austal USA.

Le LCS sono finite al centro delle critiche per essere delle piattaforme dai costi alti e prestazioni non esaltanti, se non addirittura inferiori ai requisiti; le LCS nascevano per rispondere al requisito della US Navy di poter operare con successo in acque “litoranee” contro minacce costiere e non particolarmente sofisticate, oltre ad eseguire missioni di dragaggio rapido dalle mine tra gli altri compiti affidati; al centro del progetto delle LCS vi è il concetto di modularità che permette (o meglio permetterebbe) a queste unità di poter essere configurate con appositi moduli alle varie esigenze di missione; nella pratica, questi moduli (quelli più sofisticati) hanno tardato a divenire operativi, limitando parecchio le potenzialità di queste unità; a questi problemi si sono aggiunti anche noie tecniche di una certa importanza che richiedono risorse ed interventi tali che in determinati casi ha portato l’US Navy a radiare unità con pochi anni di vita operativa.

Tenendo presente questa situazione, l’aspetto positivo per la Marina Ellenica è l’ottenimento di quattro unità tutto sommato moderne, con una spesa irrisoria; è evidente che in Grecia il concetto di modularità dovrà essere messo da parte e le navi dovranno essere configurate per il contrasto di superficie e con sistemi di difesa aerea irrobustiti rispetto a quelli oggi disponibili; più difficoltoso sarebbe dotarle della componente antisom se non in misura limitata. Pertanto, a fronte di un costo di acquisto modestissimo vi sarà necessità di stanziare risorse importanti per rendere queste navi utili alle esigenze della Marina Greca e sostenerle nel tempo.

C-130H e KC-135

Tralasciando le vedette/cutter Protector ed i motori T56 per gli Orion (anziani P-3B per i quali dal 2016 è in corso un programma di ammodernamento), una nota meritano i C-130H; la componente da trasporto dell’Aeronautica Greca versa in stato pietoso con velivoli C-130B ed H messi a terra per carenza di parti di ricambio e per problemi strutturali; i compiti ricadono sulla linea C-27J Spartan, anch’essa per diverso tempo afflitta da mancanza di parti di ricambio, problema che è stato parzialmente superato.

L’Aeronautica Greca ha in corso valutazioni relative l’acquisto di C-130J di seconda mano e la coppia di C-130H servirà quantomeno a permetterle un minimo di operatività della linea Hercules in attesa dei “nuovi” Super Hercules.

Relativamente la prospettata immissione dei KC-135 si tratta sicuramente di un plus perché al momento la Polemikí Aeroporía non possiede velivoli da rifornimento in volo, ma trattasi di velivoli a dir poco usurati, che nella versione iniziale entrarono in servizio nel lontano 1957, utili per acquisire mentalità operativa ed addestrarsi ma che con i colori greci non potranno avere vita lunga considerato che sono velivoli che, seppur aggiornati e dotati di nuovi motori, hanno lasciato la catena di montaggio sessanta anni fa e più.

IFV Bradley

Infine, merita un cenno il trasferimento degli IFV Bradley; il numero di esemplari fa presumere che sarà possibile organizzare un solo battaglione di fanteria meccanizzata o poco più su questo mezzo; molto probabilmente, si tratta della versione M2 ODS (Operation Desert Storm) la stessa a cui appartengono gli esemplari recentemente trasferiti alla Croazia che però li sottopone a completa revisione ed aggiornamento.

Il mezzo di per sé è sicuramente un passo in avanti rispetto all’onnipresente M113 anche se la quantità è minima; curiosamente l’Esercito Greco avrà in linea in contemporanea Bradley e Marder 1A3 che la Germania ha recentemente ceduto alla Grecia per sostituire materiali (BPM-1) che quest’ultima ha trasferito all’Ucraina impegnata a difendersi dall’aggressione russa.

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