La Lockheed Martin risolverà il problema “fulmini” che affligge l’F-35 entro la fine dell’anno consentendo dunque al cacciabombardiere di superare le restrizioni al volo introdotte a giugno.
Il problema risiede nel sistema OIGGS, acronimo di Onboard Inert Gas Generation System, che non funziona come dovrebbe.
L’OBIGGS dovrebbe permettere all’F-35 si volare tra fulmini dato che pompa all’interno dei serbatoi di combustibile che si stanno svuotando aria arricchita con azoto.
I vapori del carburante infatti sono facilmente infiammabili e potrebbero creare il presupposto per una esplosione. In un ambiente saturo di azoto, e quindi privo di ossigeno, non è possibile invece che si sviluppi una combustione.
Il problema relativo al generatore di gas inerte è stato scoperto a giugno quando, durante una ispezione di routine, un tubo è stato trovato danneggiato.
Lockheed Martin, in un comunicato, ha affermato che la problematica si presenta “sul campo”, dopo la consegna del velivolo.
Non potendo essere perfettamente sicuri della funzionalità dell’OBIGGS a scopo preventivo sono state introdotte limitazioni che non permettono all’F-35A di avvicinarsi a meno di 40 chilometri da fulmini o temporali.
Le altre versioni dell’F-35, quella a decollo verticale -B e quella per impiego da portaerei -C, non soffrono del problema. Questo perché nella versione -B l’OBIGGS ha subito alcune modifiche per adattarlo alla presenza della grossa “ventola” centrale mentre sulla versione -C, semplicemente, il problema non si è presentato.
Per risolvere il problema i tubi del sistema OBIGGS saranno maggiormente assicurati all’interno dei serbatoi in modo che non si possano danneggiare.
E’ allo studio il piano per modificare gli F-35 già consegnati e le eventuali ricadute economiche per Lochkeed Martin.
Immagine di copertina: Air National Guard