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Fregate italiane al Libano? Le opzioni sul tavolo

L’Italia è da lungo tempo un partner strategico per la sicurezza del Libano e la presenza dei militari italiani nel paese del Vicino Oriente costituisce un pilastro della missione UNIFIL della Nazioni Unite.

La situazione economica del Libano ha subito nel corso del tempo notevoli battute d’arresto e le Forze Armate libanesi fanno largo uso di materiale e mezzi donati dall’estero.

Recentemente l’Italia ha fornito al Libano un RIB (Rigid Inflatable Boat) da 12 metri, una nave cisterna da 8.000 litri ed infine un autobus da 20 posti.

Inoltre, Roma ha donato 100.000 euro per la manutenzione e l’aggiornamento software di un ecoscandaglio multibanda che viene impiegato per mappare il fondale marino.

Secondo quanto pubblicato dal sito DefenseNews sul tavolo ci sarebbe però la volontà di espandere ulteriormente le capacità della Marina Militare libanese.

Il Capo di Stato Maggiore della Marina libanese, Capitano Haitham Dannaoui, ha affermato a DefenseNews: “Il progetto delle fregate fornite come donazione italiana non ha ancora preso forma e le specifiche di queste navi non sono state discusse – aggiungendo – se la situazione in Libano dovesse migliorare la Marina aspira a voler rilanciare questo progetto e a definire le specifiche per tali unità.”

Attualmente la Marina libanese opera unità navali di piccole dimensioni ed prevalentemente armate con mitragliatrici o cannoni Nexter da 20 millimetri.

La forza organica della Marina si compone di circa 1.700 militari.

La Marina Militare italiana ha in prossima dismissione le tre fregate classe Maestrale (libeccio, Grecale e Zeffiro) di cui due sono già destinate all’Indonesia assieme al “pacchetto FREMM”.

E’ altresì logico che anche se il Paese dei Cedri dovesse riacquistare lo status di “Svizzera d’Oriente” in poco tempo, unità navali come le fregate classe Maestrale (3.000 tonnellate di dislocamento e 225 membri d’equipaggio) sarebbero comunque troppo onerose da operare sia in termini economici che di personale.

Nave Cassiopea (Foto di Piergiuliano Chesi)

Più probabile quindi vedere in futuro un OPV della classe Cassiopea magari con la sostituzione del 76/62 a prua con una torretta remotizzata Marlin 40 da 40 millimetri.

La dismissione delle prime quattro classe Cassiopea (Cassiopea, Libra, Spica, Vega) dovrebbe avvenire tra il 2024 ed il 2025.

Altrimenti guardando più in avanti del tempo anche i pattugliatori d’altura della Classe Comandanti oppure i classe Sirio potrebbero rappresentare una valida soluzione.

Immagine di copertina: Nave Zeffito nel porto di Beirut nel marzo 2010 impegnata nell’Operazione delle Nazioni Unite UNIFIL, per il pattugliamento e controllo delle acque antistanti il Libano;

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