Il Governo ha trasmesso alle competenti Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2023, denominato «Progettazione, sviluppo e acquisizione di n. 2 unità navali di tipo fregate FREMM di nuova generazione (EVO)» per ottenere il necessario parere parlamentare.
La scheda illustrativa redatta dallo Stato Maggiore della Difesa (SMD) ed allegata allo schema di decreto in esame evidenzia che il programma pluriennale riguarda il piano di rinnovamento della linea operativa «Fregate» della Marina mediante la realizzazione di due fregate FREMM di nuova generazione.
Il programma pluriennale in esame, il cui avvio era previsto nell’anno 2023 e di cui si prospetta una durata di diciotto anni, fino all’anno 2040, reca un onere complessivo di 2.000 milioni di euro alle condizioni economiche sussistenti nell’anno 2023.
La prima fase del programma è finalizzata all’integrazione delle nuove tecnologie ed alla risoluzione delle obsolescenze per tutti i sistemi e gli impianti presenti sulle FREMM in servizio e che entreranno a far parte della configurazione delle due unità di ulteriore acquisizione ed indica che ai relativi oneri, pari a 60 milioni di euro, si provvede a valere sugli stanziamenti disponibili a legislazione vigente nell’ambito dei capitoli di investimento del bilancio del Ministero della Difesa.
I principali interventi di ammodernamento/aggiornamento tecnologico interesseranno: per la parte Sistema di Combattimento, la sensoristica radar e Guerra Elettronica, i sistemi di artiglieria e missilistici, la sonar suite, Combat Management System, Sistema di Comunicazione e data link tattici; per la parte Sistema di Piattaforma, l’impianto di condizionamento, distribuzione elettrica, implementazione di soluzioni specifiche al fme di migliorare l’impronta green dell’Unità.
Le Unità saranno dotate di apparati ad elevata affidabilità, corredati di adeguati piani manutentivi tali da garantire la prontezza richiesta con elevati livelli di disponibilità operativa. La logistica di sostegno delle Unità sarà assicurata tramite la fornitura di un Supporto Logistico pluriennale. Le Unità avranno autonomia logistica di almeno 30 giorni. Tutti gli apparati e sistemi critici/sensibili, ovvero indispensabili per la condotta della missione principale, saranno caratterizzati dalla massima disponibilità operativa.
Le Unità disporranno di sistemi di supporto per la formazione ed addestramento degli equipaggi. I sistemi/apparati di nuovo/recente sviluppo saranno corredati di software CBT (Computer Based Training) per la formazione e l’addestramento assistiti del personale addetto alla loro condotta e manutenzione. Per la gestione dei predetti sistemi, saranno anche previsti corsi di addestramento e l’impiego di simulatori.
L’equipaggio fisso sarà sottoposto alle consuete attività di addestramento che consentiranno il raggiungimento degli standard previsti per il personale imbarcato per poter operare: – in accordo alle norme internazionali; – nell’ambito dell’intero range delle operazioni marittime militari; – in ogni condizione meteorologica, diurna e notturna.
Per quanto concerne la cooperazione internazionale e le prospettive di export, la scheda tecnica allegata precisa che sono in fase di valutazione di fattibilità amministrativa soluzioni eventualmente perseguibili per lo sviluppo del programma nell’ambito delle sinergie della politica europea di sicurezza e difesa, ovvero nel contesto dell’agenzia europea di procurement OCCAR (Organismo Congiunto di Cooperazione nel campo degli Armamenti).
La realizzazione del programma, per quanto riguarda lo sviluppo e la fornitura della piattaforma ed integrazione del sistema d’arma, è interamente realizzabile nell’ambito del settore industriale della cantieristica nazionale e potrebbe coinvolgere principalmente le regioni Liguria e Campania, ove insistono i cantieri di riferimento (FINCANTIERI). Per quanto riguarda invece la realizzazione e la fornitura del Sistema d’arma, del Sistema di Comando e Controllo e del Sistema Integrato delle Telecomunicazioni, questa interessa maggiormente l’industria nazionale di riferimento del settore e potrebbe coinvolgere principalmente la regione Lazio dove hanno sede le principali aziende che sviluppano e realizzano gli apparati del sistema di combattimento e il relativo indotto di PMI.
Per l’anno finanziario 2024 e per il triennio 2024-2026 – la dotazione del citato piano gestionale è pari, in termini di competenza, a 544.463.770 euro per l’anno 2024, a 639.235.444 euro per l’anno 2025 e a 830.312.710 euro per l’anno 2026.
Il cronoprogramma previsionale dei pagamenti, che prevede spese pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, è meramente indicativo e sarà attuato, sia in termini di volume sia di estensione temporale, a valle del perfezionamento dell’iter negoziale, secondo l’effettiva esigenza di pagamento.
Il completamento del programma, per il restante valore previsionale complessivo di 1.940 milioni di euro, sarà contrattualizzato subordinatamente all’identificazione delle necessarie risorse.
Breve commento
La foto di contorno del presente articolo inquadra il torrione integrato di uno dei PPA della Marina Militare; le nuove FREMM EVO dovrebbero adottare una sovrastruttura simile, non uguale, derivata da quella studiata e costruita per i PPA forse anche su due blocchi per gestire al meglio il peso del sistema radar integrato.
Questo sarà il principale elemento distintivo di immediato impatto visivo tra le FREMM EVO e quelle attuali, delle due sottoclassi Bergamini (o “GP” – General Purpose) e Margottini (o “ASW”-specializzate nella lotta antisommergibile).
Il ricorso alla sovrastruttura integrata stile PPA prefigura l’abbandono dell’attuale design della suite elettronica e l’adozione del Kronos Dual Band Radar (che operano in banda C e banda X rispettivamente per ) a 4 facce fisse, in grado di ingaggiare minacce aeree e di superficie, compresi i missili balistici, consentendo alle FREMM EVO contemporaneamente sorveglianza, tracciamento dedicato, guida missilistica, supporto al fuoco ed attacco elettronico in tutte le direzioni.
Entrambi i radar AESA sono progettati con architettura scalabile con un numero di TRM fissato in base alle prestazioni richieste dalla Marina Militare. I pannelli fissi AESA sono coordinati dal sistema di gestione per ridurre al minimo le interferenze elettromagnetiche e per consentire la copertura più efficace dell’intero volume di sorveglianza a 360° x 90°. ll Kronos Dual Band è stato progettato per eseguire simultaneamente la difesa aerea (Air Breathing Threat – ABT) da missili balistici di teatro (Theatre Ballistic Missile – TBM), combinata a capacità di controllo del tiro di più bersagli e capacità di contro-contromisure elettroniche avanzate basate sull’uso sia del sensore in banda C che in banda X. Oltre il Kronos Dual Band, sono in corso studi per l’installazione a bordo delle due prossime unità anche di un radar per sorveglianza e tracciamento anti drone, una minaccia che si è evoluta ed è divenuta consistente nel arco di un brevissimo periodo e che necessita di essere contrastata con appositi sistemi.
Le due nuove FREMM EVO, la 11a e 12a, beneficeranno anche dei miglioramenti ottenuti con la 9a e 10a FREMM ASW Enhanced attualmente in via di realizzazione per sostituire le FREMM Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi cedute alla Marina Egiziana. Le FREMM ASW Enhanced sono realizzate in configurazione ibrida, adottando le caratteristiche delle FREMM GP (cannone da 127 mm) e delle FREMM ASW (cortina trainata ed impianti lanciasiluri), oltre l’aggiornamento del sistema di missione SADOC 3 e potenziamento del sistema di guerra elettronica,
Le FREMM EVO dovrebbero adottare il SADOC 4, il missile ASTER 30 B1 NT per ingaggi di missili balistici a medio raggio, missili TESEO EVO in via di sviluppo ed il VDS CAPTAS-4; sono previsti anche il sistema EW Zeus e di sorveglianza passiva IRST che saranno strettamente derivati da quelli oggi in uso sui PPA.
A bordo saranno installati i lanciatori A50 per missili Aster 30 NG od ammodernati e, come già indicato, ASTER 30 B1 NT, oltre probabilmente i lanciatori A70 per l’impiego di ulteriori ASTER 30 e missili per attacchi di precisione a lungo raggio (capacità di deep strike) Naval Cruise Missile (NCM) laddove gli studi di fattibilità diano esito positivo.
L’armamento principale verterà su un impianto Leonardo OTO LW 127/62 mm in grado di impiegare il munizionamento Vulcano e su un impianto Leonardo OTO Super Rapido da 76/62 mm per difesa ravvicinata con munizionamento DART (Driven Ammunition Reduced Time of flight) con l’apposito sistema di guida Davide/Strales.
L’armamento secondario dovrebbe essere completato con due impianti a controllo remoto (RCWS) di nuovo tipo da 30 mm, i Lionfish 30, calibro che sostituirà progressivamente il 25 mm anche a bordo dei mezzi da combattimento dell’EI e della Forza di Proiezione dal Mare (FPdM) e che saranno impiegati anche per assicurare la difesa ravvicinata anti drone; le nuove unità saranno dotate di ponte di volo ed hangar di dimensioni generose per due elicotteri del tipo SH-90 più UAS.
Fonte Atto del Governo 118 trasmesso per il parere alla Camera dei Deputati e Senato della Repubblica
Foto @Ares Osservatorio Difesa