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Gli esiti della Conferenza Spaziale di Siviglia

A Siviglia sono stati trattati diversi argomenti e non sono mancate critiche e sollevati dubbi su alcune iniziative europee.

Finanziamenti ad Ariane 6, Vega e Vega C

Una delle questioni più spinose, quella del finanziamento del programma Ariane 6 e dei correlati Vega e Vega C è stata “sminata” grazie alla decisione dei membri dell’Agenzia spaziale europea (ESA) di stanziare fino a 340 milioni di euro all’anno.

Infatti, all’interno dell’ESA erano stati sollevati dubbi sul programma Ariane 6 che è in ritardo sulla tabella di marcia. L’accordo trovato è inteso a ridurre i costi ed a promuovere il marketing delle missioni dei lanciatori Vega e Vega-C che saranno trasferite all’italiana Avio che costruisce il razzo vettore. 

Sia Ariane 6 che Vega -C dovranno gestire 42 missioni che saranno affidate; in tal modo cala la tensione che si era creata tra Italia, Francia e Germania, i principali finanziatori dell’ESA. 

Accordo con SpaceX per il lancio di satelliti Galileo

Peraltro, per superare i ritardi accumulati da Ariane 6, un programma lanciato nel ormai lontano 2014 e con Ariane 5 che ha terminato il suo ciclo di vita, l’ESA ha dovuto accordarsi per 180 milioni di euro con SpaceX (l’impresa spaziale del multi miliardario Elon Musk) per immettere in orbita nel 2024 i quattro satelliti Galileo di nuova generazione, che saranno lanciati dalla base californiana di Vandenberg gestita dalla U.S. Space Force ed USAF con razzo vettore Falcon 9.

Questo accordo ha fatto storcere più di qualcuno (soprattutto in Francia) perché comprometterebbe il più volte sbandierato concetto di “autonomia spaziale strategica” della Commissione Europea, ma è stato fatto notare che, oltre l’impossibilità ad affidarsi in questo momento ad un vettore europeo per la tipologia di carico trasportato, vi è il problema della tempistica da rispettare.

IRIS 2 per la fornitura di servizi internet ad alta velocità via satellite

Un altro programma approvato è quello relativo il nuovo satellite per comunicazione internet IRIS 2, il cui sviluppo partirà all’inizio del 2024; il budget assegnato è alto, con 2,4 miliardi di euro assegnati dalla Unione Europea ed altri 750 milioni dalla ESA. La critica principale mossa a questo programma è che sembra un tentativo di ripercorrere la strada tracciata da SpaceX con le costellazioni Starlink (che qualche problema l’hanno comunque riscontrato). IRIS 2 è pensato per fornire servizi ad alta velocità internet al continente africano che ne è del tutto sprovvisto o quasi, e coprire ovviamente l’Europa che ha sempre più “fame” e necessità di questi servizi.

IRIS 2 come del resto avviene già per i satelliti Galileo, potrebbe avere una duplice veste civile e militare, riservando alla Difesa determinati canali e funzioni.

Nell’ESA entra la Slovenia e solo una missione cargo approvata

Inoltre, la Slovenia ha presentato la domanda formale di adesione alla ESA come membro permanente ed è stato approvato un accordo al ribasso, vista l’opposizione tedesca ad una missione di esplorazione spaziale con astronauti, del valore di 75 milioni di euro per un programma afferente una missione cargo di ritorno alla Stazione Spaziale Internazionale entro la fine del 2028.

La Commissione presenterà una legge spaziale europea

Infine, la Commissione provvederà a presentare una legge spaziale per garantire un traffico satellitare sicuro che affronti il ​​crescente rischio di collisioni e danni causati dai detriti spaziali, per proteggere in modo coerente le infrastrutture e le risorse spaziali dell’UE e nazionali dalle minacce dannose (in particolare gli attacchi informatici) ed infine per assicurare la sostenibilità a lungo termine delle operazioni spaziali, garantendo la capacità dell’UE di fare affidamento sullo spazio come importante fattore abilitante di servizi e crescita economica.

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