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Gli Harpoon ritornano a bordo dei sottomarini dell’US Navy dopo 25 anni

Dopo un’assenza di quasi 25 anni i missili antinave Harpoon ritornano a bordo dei sottomarini dell’US Navy come parte della strategia di contenimento verso alcuni paesi come la Cina.

I sottomarini statunitensi possono infatti fare affidamento, dal 1997, solamente sui siluri per colpire le navi nemiche.

Un missile antinave permette di ingaggiare bersagli di superficie ad una distanza molto maggiore stando al di fuori delle difese nemiche.

La Boeing ha infatti ricevuto un contratto dal valore di quasi 11 milioni di dollari dal Naval Sea Systems Command per ricondizionare 16 missili Harpoon e quattro Harpoon Block 1C “incapsulati” per essere impiegati dai sottomarini.

I missili UGM-84A Harpoon Block 1C saranno integrati sui sottomarini d’attacco a propulsione nucleare della classe Los Angeles.

Il missile è sparato “avvolto” in una capsula e dopo aver raggiunto la superficie del mare “spicca” il volo.

L’interesse verso questo sistema d’arma è tornato sotto l’amministrazione Obama e nel 2018, durante l’esercitazione Rim of the Pacific o RIMPAC, il sottomarino USS Olympia ha lanciato un UGM-84A Harpoon contro un bersaglio per la prima volta dal 1997 quando il missile è stato ritirato dal servizio.

Parallelamente al ritorno degli Harpoon anche i Tomahawk, a partire dal Block IV, avranno la capacità di colpire bersagli di superficie in movimento.

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