L’Amministrazione Biden ha approvato un altro consistente pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di circa 800 milioni di dollari.
Questo nuovo pacchetto porterà il totale degli aiuti statunitensi concessi all’Ucraina a oltre 1 miliardo di dollari in meno di una settimana. Il totale degli aiuti militari ed umanitari che il Congresso Washington ha concesso a Kiev con apposita legge fin qui raggiunge e supera la soglia del 13 mld di dollari.
Si prevede la cessione 800 missili superficie-aria Stinger, 2.000 missili anticarro Javelin, 1.000 sistemi anticarro leggeri, 6.000 lanciarazzi multiruolo AT-4, 100 Tactical Unmanned Aerial Systems (TUAS), 100 lanciagranate, 5.000 fucili, 100 pistole, 400 mitragliatrici e 400 fucili a pompa, 20 milioni di proiettili per armi leggere, lanciagranate e mortai, 25.000 elmetti e 25.000 corpetti protettivi balistici.
Al momento, con i precedenti invii sono stati trasferiti già oltre 600 sistemi MANPADS Stinger per impieghi antiaerei ed oltre 2.600 missili ATGM Javelin anticarro.
Tra i materiali già trasferiti rientrano quattro radar contro artiglieria, quattro radar C-RAM e quattro radar per la scoperta e tracciamento di UAV/UAS/Loitering Munitions.
Inoltre, sono stati consegnati 200 lanciagranate con relativo munizionamento, 200 fucili a pompa e 200 mitragliatrici nonché quasi 40 milioni di proiettili di munizioni per armi leggere ed oltre 1 milione di granate per mortai ed artiglieria.
Nel computo dei materiali già inviati vi sono anche cinque elicotteri Mi-17 e cinque motovedette (di quest’ultime peraltro è sconosciuta la situazione attuale).
Sono stati trasferiti anche 70 veicoli ruotati multiruolo 4×4 ad alta mobilità (HMMWV) ed altri veicoli nonché sistemi per comunicazioni sicure, sistemi di rilevamento della guerra elettronica, giubbotti antiproiettile, caschi ed altri equipaggiamenti tattici.
Infine, alle Forze Armate dell’Ucraina è stato consegnato dagli Stati Uniti equipaggiamento medico militare per supportare il trattamento e l’evacuazione sanitarie; sono state fornite altresì apparecchiature per l’eliminazione degli ordigni esplosivi e per lo sminamento (EOD) nonché capacità di analisi ed immagini satellitari.
Nel nuovo consistente pacchetto d’aiuto, oltre l’invio di altri Stinger, Javelin e lanciarazzi, pare che sia previsto anche la fornitura di TUAS che potrebbero essere loitering munitions per aumentare il contrasto dall’alto alle colonne moto-corazzate nonché per colpire obiettivi di opportunità.
E’ interessante segnalare che il Dipartimento di Stato sta lavorando attivamente per individuare i Paesi che sarebbero disposti a cedere i loro sistemi di difesa aerea S-300, un sistema d’arma già in dotazione alle Forze Armate Ucraine, studiando la formula migliore per bilanciare gli interessi in gioco.
Invece, dovrebbero essere in arrivo SA-8, SA-10,SA-12 e SA-14 che gli Stati Uniti hanno “recuperato” da Paesi NATO e partner; questi sistemi pur non avendo le prestazioni degli S-300 hanno comunque una portata superiore agli Stinger e sono radar assistiti per la scoperta e tracciamento dei bersagli. Nelle intenzioni statunitensi l’arrivo di questi sistemi dovrebbe interdire o quantomeno ostacolare ancor di più le attività aeree.
Inoltre, la Casa Bianca si oppone all’istituzione di una “No Fly Zone” richiesta da Kiev (spalleggiata anche da Varsavia) per evitare nuove pericolose escalation che vedrebbero coinvolta la NATO nonché alla ventilata cessione da parte polacca di caccia MiG-29, vicenda quest’ultima che, nei giorni scorsi, aveva innescato una querelle tra Varsavia e Washington.