In risposta ad una serie di attacchi portati contro basi statunitensi in Iraq e Siria, le forze aeree del Comando Centrale degli Stati Uniti (USCENTCOM) hanno condotto un attacco contro una struttura in Siria utilizzata dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana (IRGC) e da gruppi ad esso affiliati.

In particolare, è stata una coppia di caccia bombardieri Boeing F-15E Strike Eagle a compiere la missione, centrando con munizionamento guidato di precisione un obbiettivo definito come deposito nella provincia di Deir Ezzor da tempo finito sotto la sorveglianza dell’intelligence statunitense.
Questa è la seconda volta in poco meno di due settimane che l’USCENTCOM risponde in Medio Oriente agli attacchi contro le basi statunitensi in Siria ed Iraq.
Lo scorso 26 ottobre l’USCENTCOM ha lanciato un attacco aereo in Siria prendendo di mira le infrastrutture utilizzate nell’area dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC).
In quell’occasione, l’attacco, eseguito da cacciabombardieri F-15E e F-16C con munizioni a guida di precisione, ha colpito tra l’altro un deposito di armi e munizioni ad Abu Kamal sito vicino al confine tra Siria e Iraq.
Il Pentagono ha chiarito che non si tratta di azioni collegate all’attuale stato di guerra tra Israele ed Hamas, ma di reazioni agli attacchi portati dal IRGC e da gruppi controllati alle installazioni e militari statunitensi.
Inoltre, il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha dichiarato che l’obbiettivo degli Stati Uniti è quello di non far allargare il conflitto in Medio Oriente ma comunque, nel caso in cui gli attacchi portati contro basi e militari di Washington dovessero aumentare, saranno prese idonee misure a far fronte alla situazione.
Infine, c’è da segnalare che il Pentagono sta investigando sul abbattimento rivendicato dagli Houthi di un MQ-9A Reaper dell’USAF che operava in missione ISR tra Mar Rosso e penisola arabica al di sopra delle acque internazionali.
Questo, secondo l’intelligence statunitense, sarebbe il secondo MQ-9A dell’USAF abbattuto dagli Houthi dopo quello ingaggiato nel 2019.
Foto @U.S. Air Force/Staff Sgt. Sean Carnes