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Gli Stati Uniti diventano Paese osservatore nel programma NATO Next Generation Rotorcraft Capability

In occasione della Conferenza internazionale sulla Sicurezza in corso a Berlino è emersa la notizia che gli Stati Uniti sono stati accreditati ufficialmente come Paese osservatore nel programma Next Generation Rotorcraft Capability guidato dalla NATO.

Il programma NGRC è stato lanciato ufficialmente nel 2020 allorquando Francia, Germania, Grecia, Italia e Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord hanno sottoscritto una LoI o Letter of Intent di adesione all’iniziativa NATO. Successivamente si sono uniti anche Paesi Bassi e Spagna portando a sette i Paesi partecipanti al programma.

La NGRC è un’iniziativa volta a dar vita ad una piattaforme di base comune in grado di essere adattata per una molteplicità di missioni.

Tale progetto è teso alla modernizzazione delle attuali linee elicotteri e rientra nei programmi ad alta visibilità (HVP – High Visibility Projects) gestiti della NATO.

Sarà fatto ricorso ad un’ampia gamma di recenti progressi tecnologici e si adotteranno innovativi metodi di produzione.

Tra i requisiti la NATO richiede una velocità di crociera di 407 km/h ( o 220 nodi) ed una velocità minima di 333 km/h (o 180 nodi). Ovviamente, tali impegnativi requisiti riflettono anche una innovazione dei concetti operativi delle operazioni aeromobili delle Forze Nato che avranno in dotazione il nuovo velivolo.

E’ allo studio una configurazione avanzata dell’architettura del sistema di propulsione, proprio per far fronte agli impegnativi requisiti di velocità, trattandosi di velocità nettamente superiori a quelli oggi raggiungibili dagli elicotteri convenzionali impiegati.

Altro importante requisito è il tasso di operatività che non dovrà essere inferiore al 75% della linea; anche in questo è importante notare il netto aumento rispetto agli odierni tassi di operatività ottenibili anche da moderne linee di elicotteri che scontano tassi di efficienza ridotti, talvolta pure inferiori al 50% della forza disponibile.

Il nuovo mezzo dovrebbe essere immesso in produzione a partire dal 2035-2040 in concomitanza dell’uscita di scena degli attuali elicotteri AW101, NH90, s-70/UH-60, H225M ed altri modelli in servizio in più di mille esemplari con le Forze Armate dell’Alleanza Nord Atlantica.

Parte di questi elicotteri fin qui, non hanno particolarmente brillato nei tassi di efficienza, anche a causa dei procurement nazionali che hanno adottato politiche sbagliate in termini di acquisto di parti di rispetto e di programmi di manutenzione.

La NATO pure ad un forte contenimento dei costi, fissando un tetto massimo del prezzo d’acquisto a 35 milioni ed il costo operativo non superiore a 10.000 euro per ora di volo.

Il nuovo velivolo potrà essere pilotato da equipaggio o controllato da remoto e dovrà avere una capienza per 12-16 soldati completamente equipaggiati.

Dovrà avere un peso massimo al decollo non superiore alle 17 tonnellate e dovrà essere in grado di sollevare un carico di almeno 4 tonnellate.

Il raggio d’azione dovrà essere di 400 miglia nautiche con 30 minuti di attesa e l’autonomia di trasferimento dovrà essere pari a 900 miglia nautiche.

Il nuovo velivolo sarà caratterizzato da una procedura di avvio rapido automatizzato di due minuti, avrà controlli fly-by-wire e capacità di rifornimento aria-aria.

Come detto, il nuovo aeromobile dovrà essere configurabile per eseguire operazioni speciali, guerra anti-superficie/guerra elettronica, ricerca e salvataggio (SAR), recupero del personale e missioni medevac. 

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