I vertici militari statunitensi del Comando del Pacifico hanno dichiarato che vi è in corso la valutazione sulla opportunità e necessità di aumentare le esercitazioni con gli alleati giapponesi e sudcoreani.
Questa svolta è stata dettata dalla rinnovata attività missilistica di Pyongyang che ha eseguito una serie di missili balistici nelle acque prospicienti la Corea del Sud ed il Giappone.
Pur non essendo considerati una diretta minaccia alle Hawaii, questi lanci missilistici creano un crescente timore tra gli alleati giapponesi e sudcoreani ma anche negli statunitensi, soprattutto, legato ad un test nucleare che l’intelligence nordamericana reputa ormai prossimo, che potrebbe essere tenuto non appena sarà concluso il Congresso del Partito Comunista Cinese previsto per metà ottobre.
Peraltro, i tre Paesi Alleati hanno già aumentato il numero di esercitazioni, con particolare attenzione al contrasto dei sottomarini, perché la Corea del Nord ha modificato alcuni sottomarini convenzionali per il lancio di missili balistici.
Lo stesso Governo Giapponese negli ultimi tempi ha assunto un atteggiamento molto più rigido rispetto al passato, adombrando l’ipotesi di un attacco preventivo in caso di reale timore di attacco. Infatti, il Paese guarda con sempre maggior timore alla possibilità che la Corea del Nord possa lanciare un attacco distruttivo nei confronti del Giappone e della Corea del Sud. Tokyo ha in corso investimenti massicci nella Difesa anche nel settore missilistico, tra cui anche la messa a punto di ordigni ipersonici con guida di precisione considerati ideali per colpire bersagli fortificati come centri di comando e siti di lancio.
Per quanto riguarda la Corea del Sud, Seul con il cambio di presidenza ha rivisto i suoi rapporti con Washington, riportando in auge esercitazioni complesse che erano state abbandonate negli ultimi anni ed ha ottenuto una maggiore presenza fissa dei reparti delle forze armate statunitensi nel Paese.
Foto US Navy/Intelligence Specialist 1st Class Jeremy Faller